STUDIO SULL' ELETTROSMOG NEL VITERBESE

Coinvolti anche tutti i Comuni con corsi di formazione gratuiti

Traliccio con BTS

Elettromagnetismo, non più quello sconosciuto. Telefonini, radio, ripetitori televisivi ed elettrodotti. Comodità e strumenti ai quali difficilmente siamo disposti a rinunciare. Ma anche la più moderna tecnologia può avere i suoi risvolti negativi. Da tempo si dibatte infatti del possibile impatto delle onde elettromagnetiche sull’uomo. E allora Palazzo Gentili ha deciso di scendere in campo per mappare i siti a rischio della Tuscia e quindi dotare i Comuni degli strumenti conoscitivi per monitorare nel tempo e saper gestire eventuali ripercussioni che l’esposizione ai campi può avere sulla salute dei cittadini.
Si chiama “Inquinamento elettromagnetico della provincia di Viterbo” il progetto portato a termine dall’assessorato all’Ambiente, con la collaborazione professionale di Igeam, azienda leader a livello nazionale per la consulenza in materia di sviluppo sostenibile. “Il nostro scopo – commenta l’assessore provinciale Tolmino Piazzaiè stato quello di conoscere le fonti elettromagnetiche del nostro territorio e creare quindi una sorta di vademe***** per gli enti locali che finalmente sanno con cosa hanno a che fare, quali sono i reali rischi e come è possibile affrontarli”.
Articolate le fasi del progetto, anche per dare risposte alla popolazione, affinché non si creino paure non sempre giustificate. Si è partiti con il censimento e la valutazione delle aree sensibili nei territori comunali (raccolta dati di stazioni radiobase per la telefonia mobile, impianti di comunicazione ed elettrodotti di tutto il Viterbese), passando poi alla redazione dei piani di risanamento. Stabilite le linee guida per la gestione dei rischi, si è quindi proceduto con degli incontri con addetti dei Comuni e della Provincia per fare formazione sui campi elettromagnetici, con il supporto dell’Istituto superiore della Sanità
Ognuno dei 60 Comuni del Viterbese ha quindi ora a disposizione un documento di indirizzo tecnico, contenente gli aspetti normativi dell’elettromagnetismo, le principali sorgenti, i metodi di misura e monitoraggio, i piani di risanamento attuabili e le conoscenze tecniche per metterli in pratica.
“Siamo stati tra le prime Province in Italia ad affrontare il problema  in maniera integrata – ha detto Piazzai – ponendoci così all’avanguardia in tema di misure per conoscere e contenere l’elettrosmog. Problematica che, vista il costante aumento di domanda di energia e comunicazione, va affrontata con serietà e lungimiranza”.

Coinvolti anche tutti i Comuni con corsi di formazione gratuiti

Traliccio con BTS

Elettromagnetismo, non più quello sconosciuto. Telefonini, radio, ripetitori televisivi ed elettrodotti. Comodità e strumenti ai quali difficilmente siamo disposti a rinunciare. Ma anche la più moderna tecnologia può avere i suoi risvolti negativi. Da tempo si dibatte infatti del possibile impatto delle onde elettromagnetiche sull’uomo. E allora Palazzo Gentili ha deciso di scendere in campo per mappare i siti a rischio della Tuscia e quindi dotare i Comuni degli strumenti conoscitivi per monitorare nel tempo e saper gestire eventuali ripercussioni che l’esposizione ai campi può avere sulla salute dei cittadini.
Si chiama “Inquinamento elettromagnetico della provincia di Viterbo” il progetto portato a termine dall’assessorato all’Ambiente, con la collaborazione professionale di Igeam, azienda leader a livello nazionale per la consulenza in materia di sviluppo sostenibile. “Il nostro scopo – commenta l’assessore provinciale Tolmino Piazzaiè stato quello di conoscere le fonti elettromagnetiche del nostro territorio e creare quindi una sorta di vademe***** per gli enti locali che finalmente sanno con cosa hanno a che fare, quali sono i reali rischi e come è possibile affrontarli”.
Articolate le fasi del progetto, anche per dare risposte alla popolazione, affinché non si creino paure non sempre giustificate. Si è partiti con il censimento e la valutazione delle aree sensibili nei territori comunali (raccolta dati di stazioni radiobase per la telefonia mobile, impianti di comunicazione ed elettrodotti di tutto il Viterbese), passando poi alla redazione dei piani di risanamento. Stabilite le linee guida per la gestione dei rischi, si è quindi proceduto con degli incontri con addetti dei Comuni e della Provincia per fare formazione sui campi elettromagnetici, con il supporto dell’Istituto superiore della Sanità
Ognuno dei 60 Comuni del Viterbese ha quindi ora a disposizione un documento di indirizzo tecnico, contenente gli aspetti normativi dell’elettromagnetismo, le principali sorgenti, i metodi di misura e monitoraggio, i piani di risanamento attuabili e le conoscenze tecniche per metterli in pratica.
“Siamo stati tra le prime Province in Italia ad affrontare il problema  in maniera integrata – ha detto Piazzai – ponendoci così all’avanguardia in tema di misure per conoscere e contenere l’elettrosmog. Problematica che, vista il costante aumento di domanda di energia e comunicazione, va affrontata con serietà e lungimiranza”.

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