IL TRICOLORE COMPIE 210 ANNI

Nato a Reggio Emilia, venne adottato per la prima volta il 7 gennaio 1797.

Per celebrare l’anniversario della bandiera italiana il Dipartimento Informazione
ed Editoria della Presidenza del Consiglio ha realizzato uno spot televisivo che
per tre giorni è stato tramesso dalle reti Rai.

Tricolore(Adnkronos/Ign) – Nasce a Reggio Emilia, ben 210 anni fa, il Tricolore, la bandiera che avrebbe da quel momento in poi rappresentato il primo Stato libero dell’età moderna (Video). Venne adottata per la prima volta il 7 gennaio 1797, dai deputati delle popolazioni di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, seduti nel Parlamento della Repubblica Cispadana, voluta da Napoleone nell’ottobre 1796, che comprendeva appunto i ducati di Modena e Reggio e le ex legazioni pontificie di Ferrara e Bologna. L’assise decretò in quella occasione di ”rendere universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori: verde, bianco e rosso”, allora a bande orizzontali. I tre colori scelti non identificano tanto i campi della terra italica, la purezza e il sangue versato per la libertà, come molti vollero semplificare, non senza una forte dose di sentimentalismo, ma sono legati ad antichi stendardi e uniformi tipici dell’epoca. D’altra parte anche le tre fasce di identiche dimensioni sono ispirate alla bandiera francese del 1790.

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Nato a Reggio Emilia, venne adottato per la prima volta il 7 gennaio 1797.

Per celebrare l’anniversario della bandiera italiana il Dipartimento Informazione
ed Editoria della Presidenza del Consiglio ha realizzato uno spot televisivo che
per tre giorni è stato tramesso dalle reti Rai.

Tricolore(Adnkronos/Ign) – Nasce a Reggio Emilia, ben 210 anni fa, il Tricolore, la bandiera che avrebbe da quel momento in poi rappresentato il primo Stato libero dell’età moderna (Video). Venne adottata per la prima volta il 7 gennaio 1797, dai deputati delle popolazioni di Reggio, Modena, Bologna e Ferrara, seduti nel Parlamento della Repubblica Cispadana, voluta da Napoleone nell’ottobre 1796, che comprendeva appunto i ducati di Modena e Reggio e le ex legazioni pontificie di Ferrara e Bologna. L’assise decretò in quella occasione di ”rendere universale lo Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori: verde, bianco e rosso”, allora a bande orizzontali. I tre colori scelti non identificano tanto i campi della terra italica, la purezza e il sangue versato per la libertà, come molti vollero semplificare, non senza una forte dose di sentimentalismo, ma sono legati ad antichi stendardi e uniformi tipici dell’epoca. D’altra parte anche le tre fasce di identiche dimensioni sono ispirate alla bandiera francese del 1790.

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Ma la bandiera in sé, in quell’epoca (nel 1799 cominciò la campagna napoleonica in Italia che sgretolò l’antico sistema di Stati in cui fino ad allora era divisa la Penisola), più che rappresentare un segno dinastico o militare era appunto il simbolo di ideali di libertà e indipendenza che si andavano formando non solo in Italia, ma anche in altre nazioni. Ideali soffocati dal Congresso di Vienna e dalla Restaurazione. Fu dunque negli atti risorgimentali che caratterizzarono i primi decenni dell’800 che il Tricolore diventò l’emblema della lotta e della libertà. Così per i moti mazziniani, per le imprese dei fratelli Bandiera. Il sentimento racchiuso nella bandiera italiana segnerà la Prima Guerra d’Indipendenza quando Carlo Alberto adotterà il vessillo insieme allo scudo dei Savoia e così, quando nel 1861 fu proclamato il Regno d’Italia, la sua bandiera, per consuetudine, continuò ad essere quella del 1848.

Nel corso degli anni al Tricolore furono associati (nella maggior parte dei casi all’interno della fascia bianca) altri stemmi compreso quello della corona reale. La bandiera quale oggi la conosciamo e che campeggia sui Palazzi istituzionali è quella voluta dall’Assemblea costituente che si riunì dopo la nascita della Repubblica, il 2 giugno del 1946. Un’assemblea, era il 24 marzo 1947, che così sancì: La bandiera della Repubblica è il Tricolore italiano: verde, bianco e rosso a bande verticali e di uguali dimensioni . All’approvazione, raccontano le cronache dell’epoca, sia i rappresentanti della Costituente che il pubblico presente si alzarono in piedi per una lunga e calorosa ovazione.

Per celebrare l’anniversario il Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio ha realizzato uno spot televisivo (Video) che è stato tramesso dalle reti Rai per tre giorni.

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