PROGETTO BUTTERFLY

Un thriller atipico, quello di Barbara Gozzi, dove
sesso e sangue non sono gli elementi principali.
Lo sono, invece, i personaggi, i cui pensieri, stati d’animo e azioni
si svelano al lettore come un fiore che sboccia…  lentamente
.

Progetto Butterfly di Barbara Gozzi

Ci sono avvenimenti che ci scivolano addosso. Anche se i mass media ci martellano con articoli in prima pagina. Anche se i telegiornali se ne occupano nei servizi di punta. Ci attraversano perché sono lontani dalla nostra quotidianità, non hanno effetti immediati ne diretti sulle nostre vite. E poi, diciamoci la verità, sappiamo di non avere la voce abbastanza alta per poter intervenire.
Il nucleare è uno di questi avvenimenti.
Nell’arco del 2006 è stato uno degli argomenti più discussi, si sono scritti fiumi di commenti, critiche, analisi, opinioni e previsioni. Ed è stato così anche in passato, quando una singola notizia (come nuovi esperimenti in zone geografiche disabitate) ha riportato alla ribalta la tematica.
Abbiamo mai pensato, seriamente, a cosa potrebbe succedere se le evoluzioni nucleari progredissero tecnologicamente nel settore degli armamenti?
Tutti conosciamo, almeno per sentito dire, gli effetti delle bombe nucleari. Le immagini delle esplosioni più famose (Hiroshima e Nagasaki in cima all’immaginario collettivo) ci appaiono davanti agli occhi, come una cartolina stropicciata, che richiamiamo alla mente quando sentiamo nominare la parola “nucleare”. E’ quasi un riflesso incondizionato. Ma poi ?

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Un thriller atipico, quello di Barbara Gozzi, dove
sesso e sangue non sono gli elementi principali.
Lo sono, invece, i personaggi, i cui pensieri, stati d’animo e azioni
si svelano al lettore come un fiore che sboccia…  lentamente
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Progetto Butterfly di Barbara Gozzi

Ci sono avvenimenti che ci scivolano addosso. Anche se i mass media ci martellano con articoli in prima pagina. Anche se i telegiornali se ne occupano nei servizi di punta. Ci attraversano perché sono lontani dalla nostra quotidianità, non hanno effetti immediati ne diretti sulle nostre vite. E poi, diciamoci la verità, sappiamo di non avere la voce abbastanza alta per poter intervenire.
Il nucleare è uno di questi avvenimenti.
Nell’arco del 2006 è stato uno degli argomenti più discussi, si sono scritti fiumi di commenti, critiche, analisi, opinioni e previsioni. Ed è stato così anche in passato, quando una singola notizia (come nuovi esperimenti in zone geografiche disabitate) ha riportato alla ribalta la tematica.
Abbiamo mai pensato, seriamente, a cosa potrebbe succedere se le evoluzioni nucleari progredissero tecnologicamente nel settore degli armamenti?
Tutti conosciamo, almeno per sentito dire, gli effetti delle bombe nucleari. Le immagini delle esplosioni più famose (Hiroshima e Nagasaki in cima all’immaginario collettivo) ci appaiono davanti agli occhi, come una cartolina stropicciata, che richiamiamo alla mente quando sentiamo nominare la parola “nucleare”. E’ quasi un riflesso incondizionato. Ma poi ?

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‘Progetto Butterfly’ tenta di mostrare un futuro prossimo dove questa ipotesi è realtà. Dove sperimentazioni nucleari segrete sono vicine a perfezionare un composto che diventerà un arma molto potente. Un arma che verrà venduta al miglior offerente, come nelle tradizionali leggi di mercato. Questo composto, il Prototipo, è stato amorevolmente cresciuto negli anni da un Organizzazione formata da personalità di potere, dalla politica alla religione. La sua crescita è stata regolarmente monitorata attraverso un progetto, ribattezzato ‘Butterfly’ attraverso il quale protocolli e misure di sicurezza rigide ne hanno garantito l’anonimato.
Ma la perfezione non esiste, e nel 2010 qualche piccola crepa inizia ad allargarsi. A dispetto di chi, come Giulio e Walter – il primo, nipote del famoso Fermi mentre il secondo, un manager di successo – giorno dopo giorno si dividono tra una facciata ufficiale irreprensibile, e una vita sotterranea fatta di gestioni e controlli.
‘Progetto Butterfly’ non ha la pretesa di saper spiegare perché il nucleare potrebbe cambiarci la vita. Non ci sono dati oggettivi che possano farlo, tutto è nebuloso e incerto anche per chi conosce la materia a fondo. C’è un solo elemento, in realtà, che potrebbe chiarire con precisione cosa ci aspetta. Il fattore umano, imprevedibile e disomogeneo per eccellenza.
Nel romanzo si cerca di porre l’accento su questa variabile, considerandone aspetti e angolazioni differenti. Non dipende dal ceto sociale ne dalle condizioni economiche. Se, attraverso il Progetto Butterfly, il Prototipo verrà ultimato, la sua vendita coprirà d’oro i membri dell’Organizzazione ma incrinerà pericolosamente gli equilibri nazionali. Tu non proveresti a intervenire?
Meg –  esperta in analisi narrative – e Michael – medico di pronto soccorso – strappati ai rispettivi microcosmi, provano a rispondere a questa domanda.
‘Progetto Butterfly’ è un thriller atipico, sesso e sangue non sono gli elementi principali. Lo sono i personaggi, i cui pensieri, stati d’animo e azioni si svelano al lettore come un fiore che sboccia. Lentamente.

‘Progetto Buttefly’ di Barbara Gozzi (Editing Edizioni), pubblicazione: Novembre 2006, pagine 192, Euro 12. Codice ISBN: 88-6094-018-4.
Ulteriori informazioni: www.ilprototipo.com

Barbara Gozzi

Barbara Gozzi, (Modena, 02/09/1978), vive in provincia di Bologna con il marito e il figlio Andrea nato l’1/12/2005.

Lettrice incallita, ha scoperto la scrittura nel corso degli anni.
A fine Novembre 2006 è uscito il suo romanzo d’esordio “ Progetto Butterfly” (Editing Edizioni) mentre il seguito, già in fase di revisione, sarà pubblicato presumibilmente nel corso del 2007.
Attualmente scrive racconti per riviste locali e pubblicazioni on line, rintracciabili anche dal sito www.ilprototipo.com che cura personalmente, e lavora a nuovi progetti letterari.
Su Oltrepensiero.it  un suo racconto:   L’Altrove …>>>

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