IL CASO DELLA CARTIERA DI TUSCANIA (VITERBO)

Dopo l’incontro con i gestori dell’impianto,
trovata una soluzione che tutela ambiente e occupazione

Fiume MartaA seguito dell’intervento congiunto Provincia di ViterboCorpo Forestale dello Stato di Viterbo, con il quale si è provveduto alla chiusura del canale di scarico della cartiera di Tuscania, l’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai e i tecnici dell’assessorato hanno incontrato i vertici della ditta che gestisce l’impianto.
L’incontro – dice Piazzai – è scaturito perché a seguito del provvedimento poteva essere a rischio il posto di lavoro di numerosi operai. Chiudere uno scarico che da troppo tempo dava problemi ambientali è stato comunque un risultato notevole per la salvaguardia del prezioso ecosistema del Fiume Marta”.
A questo punto, per tutelare sia il lato occupazionale sia quello ambientale, è stata trovata la soluzione può opportuna, che garantisce entrambi gli interessi.
Alla ditta è stato in qualche modo imposto di lavorare a circuito chiuso. In pratica, lo scarico del depuratore avviene all’interno del canale interno all’impianto. Da qui l’acqua, opportunamente trattata, viene riutilizzata per il ciclo produttivo. Crediamo così di aver raggiunto un ottimo risultato, considerato che da un lato siamo riusciti a porre freno a una grave e annosa situazione di inquinamento, dall’altro abbiamo assicurato la continuazione delle attività produttive. Questo intervento dimostra che se si opera nel solco del rispetto della legge e della collaborazione tra gli enti di controllo è possibile ripristinare anche quelle situazioni di degrado ed illegalità che da tempo non trovano soluzione.
L’assessorato all’Ambiente continuerà in questa direzione anche attraverso accordi specifici, come ad esempio la convenzione avviata con Arpa Lazio, e la collaborazione con gli altri enti di Polizia giudiziaria che hanno partecipato a vario titolo alla soluzione della vicenda, come la Procura della Repubblica e la Guardia di finanza del Comando di Civitavecchia.
Il caso della cartiera di Tuscania – conclude Piazzai – è solo uno degli interventi che stiamo perfezionando, a dimostrazione che gli uffici svolgono sul territorio una fondamentale funzione di controllo e coordinamento tra i vari enti per la salvaguardia ed il recupero dell’ambiente.

Dopo l’incontro con i gestori dell’impianto,
trovata una soluzione che tutela ambiente e occupazione

Fiume MartaA seguito dell’intervento congiunto Provincia di ViterboCorpo Forestale dello Stato di Viterbo, con il quale si è provveduto alla chiusura del canale di scarico della cartiera di Tuscania, l’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai e i tecnici dell’assessorato hanno incontrato i vertici della ditta che gestisce l’impianto.
L’incontro – dice Piazzai – è scaturito perché a seguito del provvedimento poteva essere a rischio il posto di lavoro di numerosi operai. Chiudere uno scarico che da troppo tempo dava problemi ambientali è stato comunque un risultato notevole per la salvaguardia del prezioso ecosistema del Fiume Marta”.
A questo punto, per tutelare sia il lato occupazionale sia quello ambientale, è stata trovata la soluzione può opportuna, che garantisce entrambi gli interessi.
Alla ditta è stato in qualche modo imposto di lavorare a circuito chiuso. In pratica, lo scarico del depuratore avviene all’interno del canale interno all’impianto. Da qui l’acqua, opportunamente trattata, viene riutilizzata per il ciclo produttivo. Crediamo così di aver raggiunto un ottimo risultato, considerato che da un lato siamo riusciti a porre freno a una grave e annosa situazione di inquinamento, dall’altro abbiamo assicurato la continuazione delle attività produttive. Questo intervento dimostra che se si opera nel solco del rispetto della legge e della collaborazione tra gli enti di controllo è possibile ripristinare anche quelle situazioni di degrado ed illegalità che da tempo non trovano soluzione.
L’assessorato all’Ambiente continuerà in questa direzione anche attraverso accordi specifici, come ad esempio la convenzione avviata con Arpa Lazio, e la collaborazione con gli altri enti di Polizia giudiziaria che hanno partecipato a vario titolo alla soluzione della vicenda, come la Procura della Repubblica e la Guardia di finanza del Comando di Civitavecchia.
Il caso della cartiera di Tuscania – conclude Piazzai – è solo uno degli interventi che stiamo perfezionando, a dimostrazione che gli uffici svolgono sul territorio una fondamentale funzione di controllo e coordinamento tra i vari enti per la salvaguardia ed il recupero dell’ambiente.

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