SPIGOLATURE A MARGINE DI UNA CRISI DI GOVERNO

PENSIERI  OLTREPENSIERO…

QUASI  FOSSE  UN  CASTIGO:
PRODI  O  BERLUSCONI ?

il commento di GICAR
I L   G I O R N O   D E L L E   C E N E R I   E   L’ A R A B A   F E N I C E

L'Araba Fenice - Phoenix detail from Aberdeen Bestiary

Leggo dal Web: Verso la fine del V secolo, la chiesa introduce una innovazione nella celebrazione della Quaresima: il periodo quaresimale non inizia più alla domenica, ma al mercoledì, con l’imposizione delle ceneri sul capo dei fedeli in segno di penitenza e contrizione per le intemperanze carnevalesche.  Il Mercoledì delle Ceneri è il primo giorno della Quaresima, secondo il rito romano (in opposizione a quello ambrosiano in cui la Quaresima ancora oggi ha inizio la domenica successiva). Le ceneri utilizzate per la celebrazione sono quelle ottenute bruciando le palme e gli ulivi benedetti l’anno prima nella Domenica delle Palme, il celebrante pronuncia inoltre la frase rituale ricordati, uomo, che sei polvere ed in polvere ritornerai.
Ma quasi in contrapposizione mi viene in mente anche un’altra storia: quella dell’Araba Fenice che è una delle creature più conosciute di tutti i tempi. E’  l’uccello sacro del fuoco e secondo la tradizione è originario  dell’Arabia.
Girovagando sempre nel Web rammento che vive più di cinquecento anni e quando si accorge di stare per morire prepara una pira funeraria con dei rami di erbe aromatiche fra cui la Mirra e al tramonto, rivolta verso il sole calante con le ali aperte, da fuoco alla pira, lasciandosi consumare dalle fiamme. Ma nove giorni dopo l’uccello risorge dalle sue stesse ceneri… La sua origine è oscura. Sappiamo che il suo culto era vivo ai tempi degli Egiziani e degli Assiri, In seguito, molti scrittori dell’età classica, come Ovidio, e molti storici e naturalisti latini e greci, come Erodoto e Plinio, hanno sottolineato la singolare capacità della fenice di risorgere dalle sue ceneri.
In particolare, una descrizione molto suggestiva la ritroviamo nelle Metamorfosi di Ovidio:  … ma vi è un unico uccello, che si rinnova e da sé si rigenera: gli Assiri lo chiamano Fenice; non di frumento né di erbe, bensì vive di lagrime di incenso e di stille di amomo. Quand’esso ha compiuto cinque secoli di vita, con le unghie e con il puro rostro si costruisce un nido fra i rami di un leccio o nella sommità di una flessibile palma. E non appena qui vi ha cosparso spighe di delicato nardo e trito cinnamomo e fulva mirra, sopra vi si adagia e fra gli aromi conclude il suo tempo. Ma da qui, come si tramanda, dal corpo paterno nuovamente nasce una piccola Fenice, destinata a vivere altrettanti anni .

Morale delle favole?
E’ davvero curioso e quasi emblematico che il governo Prodi cada sull’inciampo della politica estera proprio nel giorno delle ceneri quasi per mano di D’Alema  (come fosse un franco tiratore al di là di una quasi scontata e prevedibile posizione dei Senatori a Vita in una materia tanto rilevante) e che nello stesso giorno, quasi tutti, diano per certo che sempre Prodi sia di nuovo reincaricato per far risorgere un governo dalle proprie ceneri.
O sarà Berlusconi, pur in questo momento a non chiedere elezioni anticipate, a prendersi una grossa e roboante rivincita nel lento stillicidio dello stare a guardare quel che accadrà?
Certo è che se il centro-sinistra avesse davvero vinto le elezioni oggi non si troverebbe (e non ci troveremmo) in questa situazione. Otto mesi fa ebbi a dire, proprio da queste colonne, che dopo le elezioni, in fondo, non ci si trovava di fronte ad una vera e propria spaccatura del popolo italiano, tra l’uno e l’altro fronte, quanto, piuttosto, ad una cronica divisione e litigiosità tra le forze politiche che lo rappresentano, al di là delle matrici di destra e di sinistra.

Rischierò per passare da qualunquista trasversale, ma mi ritornano in mente le parole di un amico: “Ai Vecchi si sono sostituiti i Nuovi ed ai Nuovi i Vecchi. E chi siano i Vecchi e i Nuovi, ovunque siano politicamente, davvero poco importa”. Ed il riferimento era profeticamente esplicito al trapasso tra la Prima e la Seconda Repubblica, per navigare poi nella Terza (Berlusconi) fino ad approdare alla Quarta (Prodi e compagnia bella).

segue …>>

PENSIERI  OLTREPENSIERO…

QUASI  FOSSE  UN  CASTIGO:
PRODI  O  BERLUSCONI ?

il commento di GICAR
I L   G I O R N O   D E L L E   C E N E R I   E   L’ A R A B A   F E N I C E

L'Araba Fenice - Phoenix detail from Aberdeen Bestiary

Leggo dal Web: Verso la fine del V secolo, la chiesa introduce una innovazione nella celebrazione della Quaresima: il periodo quaresimale non inizia più alla domenica, ma al mercoledì, con l’imposizione delle ceneri sul capo dei fedeli in segno di penitenza e contrizione per le intemperanze carnevalesche.  Il Mercoledì delle Ceneri è il primo giorno della Quaresima, secondo il rito romano (in opposizione a quello ambrosiano in cui la Quaresima ancora oggi ha inizio la domenica successiva). Le ceneri utilizzate per la celebrazione sono quelle ottenute bruciando le palme e gli ulivi benedetti l’anno prima nella Domenica delle Palme, il celebrante pronuncia inoltre la frase rituale ricordati, uomo, che sei polvere ed in polvere ritornerai.
Ma quasi in contrapposizione mi viene in mente anche un’altra storia: quella dell’Araba Fenice che è una delle creature più conosciute di tutti i tempi. E’  l’uccello sacro del fuoco e secondo la tradizione è originario  dell’Arabia.
Girovagando sempre nel Web rammento che vive più di cinquecento anni e quando si accorge di stare per morire prepara una pira funeraria con dei rami di erbe aromatiche fra cui la Mirra e al tramonto, rivolta verso il sole calante con le ali aperte, da fuoco alla pira, lasciandosi consumare dalle fiamme. Ma nove giorni dopo l’uccello risorge dalle sue stesse ceneri… La sua origine è oscura. Sappiamo che il suo culto era vivo ai tempi degli Egiziani e degli Assiri, In seguito, molti scrittori dell’età classica, come Ovidio, e molti storici e naturalisti latini e greci, come Erodoto e Plinio, hanno sottolineato la singolare capacità della fenice di risorgere dalle sue ceneri.
In particolare, una descrizione molto suggestiva la ritroviamo nelle Metamorfosi di Ovidio:  … ma vi è un unico uccello, che si rinnova e da sé si rigenera: gli Assiri lo chiamano Fenice; non di frumento né di erbe, bensì vive di lagrime di incenso e di stille di amomo. Quand’esso ha compiuto cinque secoli di vita, con le unghie e con il puro rostro si costruisce un nido fra i rami di un leccio o nella sommità di una flessibile palma. E non appena qui vi ha cosparso spighe di delicato nardo e trito cinnamomo e fulva mirra, sopra vi si adagia e fra gli aromi conclude il suo tempo. Ma da qui, come si tramanda, dal corpo paterno nuovamente nasce una piccola Fenice, destinata a vivere altrettanti anni .

Morale delle favole?
E’ davvero curioso e quasi emblematico che il governo Prodi cada sull’inciampo della politica estera proprio nel giorno delle ceneri quasi per mano di D’Alema  (come fosse un franco tiratore al di là di una quasi scontata e prevedibile posizione dei Senatori a Vita in una materia tanto rilevante) e che nello stesso giorno, quasi tutti, diano per certo che sempre Prodi sia di nuovo reincaricato per far risorgere un governo dalle proprie ceneri.
O sarà Berlusconi, pur in questo momento a non chiedere elezioni anticipate, a prendersi una grossa e roboante rivincita nel lento stillicidio dello stare a guardare quel che accadrà?
Certo è che se il centro-sinistra avesse davvero vinto le elezioni oggi non si troverebbe (e non ci troveremmo) in questa situazione. Otto mesi fa ebbi a dire, proprio da queste colonne, che dopo le elezioni, in fondo, non ci si trovava di fronte ad una vera e propria spaccatura del popolo italiano, tra l’uno e l’altro fronte, quanto, piuttosto, ad una cronica divisione e litigiosità tra le forze politiche che lo rappresentano, al di là delle matrici di destra e di sinistra.

Rischierò per passare da qualunquista trasversale, ma mi ritornano in mente le parole di un amico: “Ai Vecchi si sono sostituiti i Nuovi ed ai Nuovi i Vecchi. E chi siano i Vecchi e i Nuovi, ovunque siano politicamente, davvero poco importa”. Ed il riferimento era profeticamente esplicito al trapasso tra la Prima e la Seconda Repubblica, per navigare poi nella Terza (Berlusconi) fino ad approdare alla Quarta (Prodi e compagnia bella).

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Prodi e Berlusconi

Non solo. A torcere le mie budella vi è un libro di fantapolitica di  un autore quasi sconosciuto dove si immaginava, già alcuni anni fà, in un futuro imminente, un Italia completamente allo sfascio dove si sarebbero stagliate alcune figure dalle connotazioni sfumate e cangianti che avrebbero custodito il privilegio ed il dovere di librarsi sulle rovine del cosmo i cui avanzi avrebbero dato vita a volti contraddittori, episodi incomprensibili e realtà distorte.
Spero che i nostri politici si rendano conto a quale sbando mentale  potrebbe andare incontro un popolo, se non ha punti di riferimento certi e stabili, nella sola pretesa di poter navigare nella quotidianità di una vita tranquilla e dignitosa senza essere oppresso da alchimie governative o di opposizione che, francamente, non riesce più a comprendere al di là dei sistemi elettorali possibili e delle regole costituzionali da dover preservare o cambiare.
Per favore, voglio essere governato da un Governo che esiste  e  che sia reale anche se non lo ho votato! Democraticamente, qualunque esso sia e per rispetto delle maggioranze (quelle vere) lo accetterò, anche se non lo condivido! Santa pazienza!
Solo una cosa mi consola. Il mio vicino di casa pur sapendo di pensarla politicamente in modo diverso da me, ogni volta che mi incontra mi sorride ed io sorrido a lui!
Afghanistan, Iraq, Libano, Vicenza… Finanziaria, Dico, Occupazione, Pensioni… Eutanasia… Tasse e Balzelli… e non riesco a comprendere chi in questo Paese debba meritarsi, quasi fosse un castigo, Berlusconi o Prodi!
Starò dalla parte di chi garantirà la mia dignità di cittadino del mondo ed essere vivente!

Gicar

mikronet

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