IL POTERE E LA POLITICA STANNO SMETTENDO DI ESSERE COSE DA UOMINI
*CONTROVENTO* rubrica a cura di Ilaria Giovinazzo
Godfrey Hardy, matematico
– Uno spazio per chi va oltre il pensiero comune –
Una persona seria non sta a perdere tempo nel formulare l’opinione della maggioranza
Godfrey Hardy, matematico
I’ M I N !
Donne in corsa per le vette del potere
di I L A R I A G I O V I N A Z Z O
“I’m in!”. Tutto qui. Concisa, elegante come sempre, coraggiosa. Hillary Rodham Clinton è scesa in campo e ha intenzione, come scrive nel suo sito www.hillaryclinton.com, di fare la Storia.
Che cosa si può dire al riguardo? Non so voi ma la mia reazione è stata: “Finalmente!”. E quel finalmente generico ne racchiudeva molti più specifici, era un: finalmente una democratica con un’immagine forte, finalmente una donna di sinistra preparata anche se non perfetta, finalmente una donna intelligente che riesce a farsi avanti, ma soprattutto ho pensato: finalmente una donna! Lo ammetto, non so se l’avrei presa allo stesso modo se invece della signora Clinton si fosse candidata miss. Condoleeza Rice, che sì, se vogliamo dirla con termini da categorie umane diremmo: è donna, è di colore, se diventasse lei Presidente degli Usa sarebbe davvero una cosa eccezionale. Eppure la Rice non mi avrebbe fatto sospirare quel “finalmente” con la stessa convinzione, forse perché ai miei occhi appare come una donna inflessibile e dal carattere di ferro, una Margaret Thatcher nera insomma. Hillary è diversa, ha una famiglia, ha sopportato le infedeltà del marito (vuoi per politica vuoi per amore), ha studiato come una matta per arrivare dov’è adesso: senatrice dello stato di New York (ok, ok, non dimentichiamo che ha anche un sacco di soldi). E’ ciò che noi donne vorremmo essere, anche se non tutte: intelligenti, forti, capaci di raggiungere i propri obiettivi e allo stesso tempo femminili e capaci di curare una famiglia.
segue …>>
*CONTROVENTO* rubrica a cura di Ilaria Giovinazzo
Godfrey Hardy, matematico
– Uno spazio per chi va oltre il pensiero comune –
Una persona seria non sta a perdere tempo nel formulare l’opinione della maggioranza
Godfrey Hardy, matematico
I’ M I N !
Donne in corsa per le vette del potere
di I L A R I A G I O V I N A Z Z O
“I’m in!”. Tutto qui. Concisa, elegante come sempre, coraggiosa. Hillary Rodham Clinton è scesa in campo e ha intenzione, come scrive nel suo sito www.hillaryclinton.com, di fare la Storia.
Che cosa si può dire al riguardo? Non so voi ma la mia reazione è stata: “Finalmente!”. E quel finalmente generico ne racchiudeva molti più specifici, era un: finalmente una democratica con un’immagine forte, finalmente una donna di sinistra preparata anche se non perfetta, finalmente una donna intelligente che riesce a farsi avanti, ma soprattutto ho pensato: finalmente una donna! Lo ammetto, non so se l’avrei presa allo stesso modo se invece della signora Clinton si fosse candidata miss. Condoleeza Rice, che sì, se vogliamo dirla con termini da categorie umane diremmo: è donna, è di colore, se diventasse lei Presidente degli Usa sarebbe davvero una cosa eccezionale. Eppure la Rice non mi avrebbe fatto sospirare quel “finalmente” con la stessa convinzione, forse perché ai miei occhi appare come una donna inflessibile e dal carattere di ferro, una Margaret Thatcher nera insomma. Hillary è diversa, ha una famiglia, ha sopportato le infedeltà del marito (vuoi per politica vuoi per amore), ha studiato come una matta per arrivare dov’è adesso: senatrice dello stato di New York (ok, ok, non dimentichiamo che ha anche un sacco di soldi). E’ ciò che noi donne vorremmo essere, anche se non tutte: intelligenti, forti, capaci di raggiungere i propri obiettivi e allo stesso tempo femminili e capaci di curare una famiglia.
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E’ forse per questo che secondo i sondaggi Hillary raccoglie il 41% delle preferenze contro il suo rivale democratico alle primarie Barack Obama che riesce ad aver solo un misero 17%? Ed è sempre per questo che l’82% delle donne intervistate voterebbe per lei?
Hillary ha sicuramente la stoffa per concorrere alle presidenziali e sarebbe un successo se l vincesse e forse, sarebbe anche una vittoria meritata dopo aver fatto per anni la first lady all’ombra del marito. Per le facce nuove alla Casa Bianca c’è sempre tempo, l’importante è iniziare a rimediare ai danni fatti dalla politica neocon. di Bush figlio.
Ma se Hillary ce la sta mettendo tutta e raccoglie consensi, lo stesso non si può dire della sua collega socialista francese Ségolène Royal che dopo aver vinto le primarie col 60,62% dei voti adesso perde quota a causa di alcune gaffe fatte su argomenti importanti di politica estera. Secondo le ultime stime, a due mesi dalle presidenziali Ségolène Royal e’ scesa dal 31 al 26 per cento dei consensi contro il 53% del suo avversario conservatore, Nicolas Sarkozy, presidente dell’Ump, partito di maggioranza.
Insomma, le donne in politica, almeno all’estero, sembrano farsi avanti e aver voglia di dimostrare ai loro colleghi maschi di potercela fare come e forse meglio di loro. Comunque vadano le elezioni in entrambi i Paesi, una piccola vittoria è stata già raggiunta: il potere e la politica stanno smettendo di essere “cose da uomini”.
Dunque, nonostante qualcuno legga fosche trame sotto l’elezione della Clinton (vedi articolo sul sito comedonchisciotte) e nonostante lei stessa abbia fatto un gesto grave come quello di votare a favore della guerra in Iraq, mi auguro che ce la possa fare e che davvero la sua politica possa essere diversa dalla politica conservatrice, ipocrita e distruttiva che l’America ci ha regalato finora con la presidenza Bush.
Insomma, le donne in politica, almeno all’estero, sembrano farsi avanti e aver voglia di dimostrare ai loro colleghi maschi di potercela fare come e forse meglio di loro. Comunque vadano le elezioni in entrambi i Paesi, una piccola vittoria è stata già raggiunta: il potere e la politica stanno smettendo di essere “cose da uomini”.
Dunque, nonostante qualcuno legga fosche trame sotto l’elezione della Clinton (vedi articolo sul sito comedonchisciotte) e nonostante lei stessa abbia fatto un gesto grave come quello di votare a favore della guerra in Iraq, mi auguro che ce la possa fare e che davvero la sua politica possa essere diversa dalla politica conservatrice, ipocrita e distruttiva che l’America ci ha regalato finora con la presidenza Bush.