Sociologo del territorio e dell’ambiente. Ha collaborato con l’ENEA in ricerche sulla fusione termonucleare e sul cambiamento climatico. Attualmente collabora alla cattedra di Comunicazione ambientale e Comunicazione e Marketing del territorio alla Sapienza di Roma ed è dottorando a Teramo in Sviluppo locale.
« Devo confessare una cosa. Al principio ero un po’ scettico sugli esiti di questo concorso. Non per colpa della splendida idea degli organizzatori ovvio. Bensì, per una mia “distorta” percezione di come un concorso letterario pubblicizzato on-line potesse attirare l’attenzione di tanti aspiranti scrittori. Perché una persona deve sentire l’esigenza di partecipare ad un concorso in cui non si vince nulla di economico? Un concorso indetto da una tra le molte riviste “on-line” presenti nel mondo della rete? Perché scrivere ed inviare racconti scritti appositamente sul momento o tenuti gelosamente custoditi nel cassetto? Poi, man mano leggendo mi sono accorto di una cosa. Mi sono accorto che il concorso è diventato sì una vetrina per mettere in luce vocazioni, esperienze, passioni che si alimentano nella vita di tutti i giorni di chi vi ha partecipato, ma anche che grazie ad esso sono emerse storie, racconti, bisogni che aimè… non trovano tanta linfa vitale nell’
establishment attuale. E per establishment intendo tutto l’apparato informativo, culturale e mediatico del nostro paese. Leggendo le storie e gli articoli ho avuto la sensazione di intraprendere uno splendido viaggio in un’Italia nascosta ma reale, al di fuori di tanti facili schematismi nella quale viene rappresentata e nella quale ci si fa finta di dividere ogni giorno. Ecco che allora, man mano che arrivavano i racconti, mi sono ricreduto. Quale migliore occasione di una rivista on-line, libera da condizionamenti alcuni, che organizza un concorso allo stesso tempo libero da vincoli se non quelli di andare
“oltre il pensiero comune”? Una vetrina sì, ma anche una possibilità di rompere una “cortina culturale” che molto spesso imprigiona la conoscenza di tutti noi.
Un noto filosofo Francese dell’ottocento George Sorel definì questa situazione coniando il termine: “lingua di legno”. Con questo intendeva il pensiero staccato dalla realtà, senza alcun contatto con il vissuto e la situazione reale che si apprestava a descrivere, un pensiero quindi “morto”, come la legna prima di essere bruciata.
Grazie a questi racconti direi che siamo riusciti ad evitare questo pericolo. Grazie ai racconti e articoli inviati è emersa la capacità di raccontare, di “mediare” (è il verbo più giusto) un mondo, una realtà di tutti i giorni nella sua autenticità. Nei suoi drammi, nelle sue paure, nelle sue pulsioni più profonde, nelle sue gioie, nelle sue contraddizioni.
In conclusione vorrei ringraziare tutti coloro che hanno inviato gli articoli ed i racconti perché grazie a loro, non ho potuto soltanto apprezzare bravure individuali e vocazioni stilistiche mai sopite, bensì ho potuto aprirmi , durante le luci della sera, un “varco” in quella “cortina” che nella vita di tutti i giorni (pur leggendo molti quotidiani, riviste, libri e pur guardando con spirito critico molti telegiornali) sento incombere su noi “poveri profani”, insieme alle migliaia “lingue di legno” che ci circondano.
E poi, a tutti coloro che dicono che scrivere è una perdita di tempo, una “fuga dalla realtà” vorrei rispondere: “scrivere, in solitudine, in uno spazio libero della giornata, del giorno o della notte non è fuggire dalla realtà ma è evadere da una prigione quotidiana che spesso tutti affrontiamo”.
Grazie! perché il lettore insieme allo scrittore diventa compartecipe di questa evasione, che non può che farci a tutti un grande bene!
» (Alessandro Caramis)
MARTINA CAMPOLONGO Laureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione è iscritta alla Laurea Specialistica in Editoria e Giornalismo. Collabora con alcuni quotidiani e riviste telematiche di cultura ed attualità. Ha studiato in Spagna con la borsa di studio Erasmus. Parla Spagnolo ed Inglese.
« Il Premio Letterario Giornalistico Scrivere Oltrepensiero 2007 è risultato una piacevolissima sorpresa. Un’ampia partecipazione di aspiranti scrittori e di scrittori anche affermati che hanno partecipato a questa interessante iniziativa ideata da Ilaria Giovinazzo, autrice di due libri, pittrice e appassionata di astrologia e filosofia orientale, e promosso dalla rivista web Oltrepensiero.it con la collaborazione di Prospektiva rivista letteraria.
Un premio a cui mi sono sentita orgogliosa di partecipare in qualità di membro di giuria e che mi ha permesso di confrontarmi con altre persone che, proprio come me, stanno cercando di aprirsi un piccolo spazio o che lo vogliono mantenere nel complesso mondo dell’editoria. Aver avuto la possibilità, per una volta, di vivere un concorso letterario non da selezionata ma da selezionatrice di altri racconti non mi ha dato un particolare senso di potere ma, al contrario, mi ha permesso di avvicinarmi molto ad ogni singolo autore: nel leggere un racconto cercavo di immedesimarmi in colui il quale ne aveva dato vita, di immaginare quanto fosse forte il suo desiderio di scrivere, rendendo partecipi gli altri dei propri vissuti interiori, e magari di vincere, superare gli altri concorrenti perché, si sa, lo scopo principale di ogni partecipante è quello di ottenere riconoscimenti e visibilità o loro conferme. E se si riesce nell’intento la soddisfazione e l’orgoglio sono alle stelle! Lo scrive una persona che proprio recentemente ha avuto la grande fortuna di vincere un concorso letterario in cui credeva molto e che gli avrebbe dato finalmente la possibilità di crearsi una piccola vetrina (cosa che non capita tutti i giorni!). Quindi capisco perfettamente l’impegno, la grinta e la voglia di predominare di questi scrittori emergenti o conosciuti, ed è giusto che sia così, che abbiano determinazione, coraggio e dignità in questo mestiere che ha in sé una qualità meravigliosa: quella di comunicare. La comunicazione è fondamentale nella nostra società; trasmettere sensazioni ed emozioni con passione è quanto di più bello e profondo possa esistere.
Ci vuole passione nella vita e nelle cose in cui si crede perché la passione e l’amore sono il motore del mondo. Voglio ringraziare coloro i quali mi hanno permesso di prender parte al Premio Letterario Giornalistico Scrivere Oltrepensiero 2007 e lasciare un messaggio a tutti gli scrittori che vi hanno partecipato: continuate a scrivere, ad emozionarvi e far emozionare. » (Martina Campolongo)
La premiazione avverrà a Roma, presso la Libreria Odradek,
in via dei banchi vecchi 57, Tel.06/6833451
Domenica 3 Giugno 2007 alle ore 18.30