CRONACA E PROSPETTIVE DI UN EVENTO-CONCORSO
IL COMMENTO DI GICAR
La prima edizione del concorso “Scrivere Oltrepensiero”, la cui premiazione si è svolta il 3 giugno scorso a Roma alla Libreria Odradek, nel centro storico capitolino, probabilmente sarà tutto un continuum con la seconda e poi è auspicabile con tutte le altre che seguiranno, finché ci sarà qualcuno che avrà l’entusiamo e la voglia di portarlo avanti.
Al di là di quello che sarà il suo futuro prossimo, come nella serata romana di premiazione è stato in punta di piedi ipotizzato (ad esempio la presentazione delle opere alla Fiera Internazionale del Libro di Torino e premiazione in una prestigiosa sede di Roma) l’idea lanciata dalla scrittrice e giornalista Ilaria Giovinazzo, per un Premio Letterario e Giornalistico di qualità che andasse “Oltre il Pensiero Comune” e lontano dai formalismi che imbarazzano e dai “pateracchi” che frequentemente è possibile riscontrare nel web, potrà contare ancora sull’appoggio della rivista telematica Oltrepensiero.it diretta da Giulio Carra e di quella Letteraria Prospektiva dell’editore Andrea Giannasi, unitamente ai possibili sponsor che potrebbero allargarne ancor di più gli orizzonti.
Sicuramente alla presentazione del bando della seconda edizione (entro il prossimo autunno), “Scrivere Oltrepensiero”, potrà fare affidamento in un proprio ed autonomo sito.
Sono piccole anticipazioni di un programma e di un progetto cui ci auguriamo poter tener fede, ma se la realtà dovesse imprigionarci al di qua dei nostri sogni, continueremo lo stesso ad andare avanti seppur commensurandoci, solamente, ai nostri piccoli e dignitosi passi ai quali tanta forza hanno dato la numerosa partecipazione di testi e presenza reale di autori provenienti da tutta Italia.
Per il momento guardiamoci allo specchio ed eventualmente facciamo un po’ di autocritica, se è necessario farla, di là dai consensi che ancora pervengono alle nostre redazioni. Scriveteci! Perchè il dialogo ed il confronto sono sempre costruttivi e fonte di crescita per tutti.
Vi lasciamo ora (lettori di Oltrepensiero e partecipanti al concorso) alle parole ed alle immagini di quella non dimenticabile serata alla Libreria Odradek di Roma con i click spontanei delle macchine digitali e con uno stralcio delle trascrizioni degli interventi dei relatori della cerimonia di premiazione. Nei prossimi giorni contiamo anche di mettere on-line un breve filmato e le interviste ai premiati, per conoscerli meglio. Iniziamo oggi con Marco Managò e Marco Belocchi.
Vogliamo in conclusione solo sottolineare, a tutti coloro che hanno l’esigenza, o forse meglio l’urgenza di scrivere, che il concatenare frasi una dopo l’altra su un foglio bianco è la massima espressione del comunicare. Ad avvalorare questa tesi una piccola curiosità ed una confessione concreta, forse, sotto certi aspetti, un po’ imbarazzante per tutti: l’estensore di questo testo è stato balbuziente in infanzia ed in adolescenza con problemi seri di comunicazione con gli altri. Pur di non parlare, costernato da quell’estremo imbarazzo che era l’impicciar di lingua , si mise a correre (atletica leggera) alla Forrest Gump ed a suonare il pianoforte per mettere in musica ciò che con le parole non poteva esprimere. Alla fine, per farsi intendere seriamente e non far ridere tutti, ha superato, pian piano, ogni suo problema, in tal senso, quando ha capito che, scrivendo su piccoli foglietti di carta il proprio pensiero, fosse la via più facile, diretta, immediata, chiara… e veloce per farsi in qualche modo capire e riuscire ad andare anche oltrepensiero!
Arrivederci a Scrivere Oltrepensiero 2008.
CRONACA E PROSPETTIVE DI UN EVENTO-CONCORSO
IL COMMENTO DI GICAR
La prima edizione del concorso “Scrivere Oltrepensiero”, la cui premiazione si è svolta il 3 giugno scorso a Roma alla Libreria Odradek, nel centro storico capitolino, probabilmente sarà tutto un continuum con la seconda e poi è auspicabile con tutte le altre che seguiranno, finché ci sarà qualcuno che avrà l’entusiamo e la voglia di portarlo avanti.
Al di là di quello che sarà il suo futuro prossimo, come nella serata romana di premiazione è stato in punta di piedi ipotizzato (ad esempio la presentazione delle opere alla Fiera Internazionale del Libro di Torino e premiazione in una prestigiosa sede di Roma) l’idea lanciata dalla scrittrice e giornalista Ilaria Giovinazzo, per un Premio Letterario e Giornalistico di qualità che andasse “Oltre il Pensiero Comune” e lontano dai formalismi che imbarazzano e dai “pateracchi” che frequentemente è possibile riscontrare nel web, potrà contare ancora sull’appoggio della rivista telematica Oltrepensiero.it diretta da Giulio Carra e di quella Letteraria Prospektiva dell’editore Andrea Giannasi, unitamente ai possibili sponsor che potrebbero allargarne ancor di più gli orizzonti.
Sicuramente alla presentazione del bando della seconda edizione (entro il prossimo autunno), “Scrivere Oltrepensiero”, potrà fare affidamento in un proprio ed autonomo sito.
Sono piccole anticipazioni di un programma e di un progetto cui ci auguriamo poter tener fede, ma se la realtà dovesse imprigionarci al di qua dei nostri sogni, continueremo lo stesso ad andare avanti seppur commensurandoci, solamente, ai nostri piccoli e dignitosi passi ai quali tanta forza hanno dato la numerosa partecipazione di testi e presenza reale di autori provenienti da tutta Italia.
Per il momento guardiamoci allo specchio ed eventualmente facciamo un po’ di autocritica, se è necessario farla, di là dai consensi che ancora pervengono alle nostre redazioni. Scriveteci! Perchè il dialogo ed il confronto sono sempre costruttivi e fonte di crescita per tutti.
Vi lasciamo ora (lettori di Oltrepensiero e partecipanti al concorso) alle parole ed alle immagini di quella non dimenticabile serata alla Libreria Odradek di Roma con i click spontanei delle macchine digitali e con uno stralcio delle trascrizioni degli interventi dei relatori della cerimonia di premiazione. Nei prossimi giorni contiamo anche di mettere on-line un breve filmato e le interviste ai premiati, per conoscerli meglio. Iniziamo oggi con Marco Managò e Marco Belocchi.
Vogliamo in conclusione solo sottolineare, a tutti coloro che hanno l’esigenza, o forse meglio l’urgenza di scrivere, che il concatenare frasi una dopo l’altra su un foglio bianco è la massima espressione del comunicare. Ad avvalorare questa tesi una piccola curiosità ed una confessione concreta, forse, sotto certi aspetti, un po’ imbarazzante per tutti: l’estensore di questo testo è stato balbuziente in infanzia ed in adolescenza con problemi seri di comunicazione con gli altri. Pur di non parlare, costernato da quell’estremo imbarazzo che era l’impicciar di lingua , si mise a correre (atletica leggera) alla Forrest Gump ed a suonare il pianoforte per mettere in musica ciò che con le parole non poteva esprimere. Alla fine, per farsi intendere seriamente e non far ridere tutti, ha superato, pian piano, ogni suo problema, in tal senso, quando ha capito che, scrivendo su piccoli foglietti di carta il proprio pensiero, fosse la via più facile, diretta, immediata, chiara… e veloce per farsi in qualche modo capire e riuscire ad andare anche oltrepensiero!
Arrivederci a Scrivere Oltrepensiero 2008.
MOTIVAZIONI PREMIO SCRIVERE DONNA
Donne e dintorni
di Feliciana Fattori
Un piccolo saggio sulla condizione della donna, dal rapporto coi figli, all’educazione ricevuta da piccole, al rapporto uomo-donna nelle sue diverse sfaccettature. Pur non essendo un articolo impostato secondo le logiche prettamente giornalistiche, quest’opera ha colpito per la passione che esprime, per la voglia che l’autrice ha di sottolineare qualcosa che molto spesso dimentichiamo: che ogni donna è sorella dell’altra e che invece di farci la guerra dovremmo trarre forza e coraggio dall’unione, dal rispetto e dalla solidarietà femminile.
Emilie caffè
di Manuela Dilettoso
E’ difficile raccontare una vita, così come è difficile raccontare la morte. La Dilettoso rimane sulla superficie, osserva ciò che un evento tragico come la morte produce su chi continua a vivere. Come un sasso che cade in uno stagno, e i cerchi prodotti dalla caduta in superficie che si allargano. Non si tenta di dare una spiegazione a un fenomeno, si lascia solo intuire come il finto interesse e la curiosità becera possano fare danno alla fragilità umana. Una bella prova di scrittura e un’ottima capacità di descrizione.
MOTIVAZIONI PREMI SEZIONE NARRATIVA
O forse la morte…
di Marco Belocchi
Una successione incessante e confusa di pensieri, intervallata da domande sull’esistenza, per raccontare l’evento più naturale per eccellenza, quello della nascita dell’uomo…o forse della sua morte dato che, come scrisse un grande poeta del Novecento “la morte si sconta vivendo…” (Giuseppe Ungaretti “Sono una creatura”) Bello il ritmo, i suoni delle parole che creano immagini metafisiche e allo stesso tempo dolorosamente mortali.
Anima sola
di Maria Letizia Avato
Qual è il percorso vitale di un’ anima sola? L’autrice ne descrive perfettamente la nascita e l’affannosa ricerca di se stessa, insieme a tante altre anime che come lei vagano nell’universo…Di una grande dolcezza le parole del componimento poetico. Molto buona la fluidità della descrizione.
Canto a Borges
di Rossana Tirinelli
Attraverso un linguaggio elegante e prezioso, si riesce quasi a percepire il suono e il colore di ciò che viene descritto… Questo piccolo componimento simil poetico è un incantevole ritratto di uno dei più famosi scrittori argentini del Novecento.
File B, entità n 1- Captato alle ore 23:50
di Natalino Ridente
L’autore è riuscito a tracciare un quadro chiaro e realistico dell’attuale società, soffermandosi sulla psicologia e sul carattere comune alla maggior parte delle persone: rabbia, odio e cattiveria verso il prossimo, ma anche dolore e amore di coppia. Molto vere le frasi “alcune cose bisogna viverle o morirne per capirle” e “state attenti a non giudicare troppo in fretta. Potrebbe accadere a chiunque…” Racconto curioso e originale, in cui l’Oltrepensiero entra nel quotidiano e ci parla di noi.
MOTIVAZIONI PREMI SEZIONE GIORNALISMO
Attraverso gli occhi…la realtà,
di
Amaly Azzarini
La scelta di premiare questo racconto è dovuta innanzitutto a due motivazioni: in primo luogo si è premiata l’originalità del tema trattato. Nell’articolo emerge lo “sguardo del turista” (Urry) nelle espressioni del viaggio più autentiche capaci di far incontrare persone, culture e mondi vitali minacciati da un imperialismo culturale e da una colonizzazione dell’immaginario (Latouche) in cui il turista spesso è carnefice e vittima al tempo stesso. Inoltre, si è voluta premiare l’esposizione stilistica per la sua chiarezza e ricchezza espressiva.
La solitudine e la grandezza di Dino Campana,
di Reno Bromuro
Sono pochi gli articoli che riescono a riassumere la profondità e l’unicità di uno dei più grandi poeti del secolo come Dino Campana. L’articolo ha il merito di trasmettere con chiarezza e profondità stilistica la grandezza di un poeta poco conosciuto e troppo poco valorizzato. E’ indimenticabile infatti, il suo carteggio amoroso con Sibilla Aleramo ed è bellissimo il modo con cui l’autore introduce il lettore a dilettarsi tra i suoi versi.
Paul Watzlawick, America, istruzioni per l’uso,
di Marco Managò
Parlare oggi degli Stati Uniti e della mentalità del popolo americano non è facile. La recensione di questo libro ha il pregio di mettere in luce quali sono gli aspetti fondamentali di un popolo di cui si parla molto ma spesso si conosce poco. La bravura dell’autore è riassunta nella capacità di descrivere quali aspetti della società a “stelle e strisce” emergono maggiormente dal testo di Watzlawick coinvolgendo il lettore, non soltanto a leggere il libro ma ad affrontare mediante questo atto un breve viaggio di conoscenza verso la deep america”.
Berlino: andata e non ritorno, Apologia della New York della Sprea,
di Biba Stardust
Il premio all’autrice è motivato nella capacità di raccontare una storia ed una città allo stesso tempo.
La cosa che è interessante e piacevole è l’emergere, da parte di chi scrive, della voglia di conoscere una città mediante un libro. In un mondo già pre-confezionato da guide standardizzate e unidimensionali, il desiderio di leggere una città come Berlino dalla “lente di ingrandimento” della letteratura è il dono più grande che si può augurare ad un viaggiatore, e l’autrice ha il merito di stimolare a fare altrettanto, con altri libri, altre città.