LA SANTA INQUISIZIONE ED I CITTADINI DEL MONDO GLOBALE
IL COMMENTO di GICAR
Considerazioni ai limiti estremi intorno al Concorso Nazionale di Miss Italia
che sta coinvolgendo, in questa estate, centinaia di comuni, località ed
organizzazioni sparse in tutta Italia.
M I S S M O N D O
E T U T T E
Q U E L L E S T O R I E C H E …
Belle? Brutte? Fisicamente attraenti? Intelligentemente intriganti? Seducenti?
Se siano state anche tutto questo, al di là per ciò che hanno rappresentato nel loro momento storico e nel loro ricordo di oggi, non lo sapremo forse mai. Tutto, in tal senso, potrebbe rimanere circoscritto nella sfera della loro intimità e vita privata.
Possono, oggi, solo le conturbanti fisicità di ragazze appena maggiorenni ed in ogni caso al di sotto della soglia dei trenta anni, competere anche con l’idealità profusa da tanti ed illustri precedenti intellettualmente condivisibili o meno? Cosa c’è di culturale, alla data odierna, in un concorso nazionale, quale quello di Miss Italia?
Niente o forse tutto.
Il concorso nazional-popolare che, da tanti decenni, regge alle più controverse argomentazioni in tema di maschilismo e femminismo, probabilmente ha sottili connessioni di carattere psicoanalitico e di natura “fenomenologica” nella complessità sociologica della “quotidianità” individuale di tutti noi.
IL COMMENTO di GICAR
Considerazioni ai limiti estremi intorno al Concorso Nazionale di Miss Italia
che sta coinvolgendo, in questa estate, centinaia di comuni, località ed
organizzazioni sparse in tutta Italia.
M I S S M O N D O
E T U T T E
Q U E L L E S T O R I E C H E …
Belle? Brutte? Fisicamente attraenti? Intelligentemente intriganti? Seducenti?
Se siano state anche tutto questo, al di là per ciò che hanno rappresentato nel loro momento storico e nel loro ricordo di oggi, non lo sapremo forse mai. Tutto, in tal senso, potrebbe rimanere circoscritto nella sfera della loro intimità e vita privata.
Possono, oggi, solo le conturbanti fisicità di ragazze appena maggiorenni ed in ogni caso al di sotto della soglia dei trenta anni, competere anche con l’idealità profusa da tanti ed illustri precedenti intellettualmente condivisibili o meno? Cosa c’è di culturale, alla data odierna, in un concorso nazionale, quale quello di Miss Italia?
Niente o forse tutto.
Il concorso nazional-popolare che, da tanti decenni, regge alle più controverse argomentazioni in tema di maschilismo e femminismo, probabilmente ha sottili connessioni di carattere psicoanalitico e di natura “fenomenologica” nella complessità sociologica della “quotidianità” individuale di tutti noi.
Ci fermiamo qui, per non andare oltre in implicazioni maschiliste e femministe che ci porterebbero lontano, o forse meglio molto vicino, alla natura intrinseca di essere, nella diversità complementare, biologicamente un uomo invece di una donna.
Se in un secolo piacevano donne “poppute e fiancute” , potrebbe essere accaduto che in un altro siano state ritenute più interessanti quelle “piatte e sfinate come un alice”. In un altro ancora, invece, quelle vestiste fino alle scoperte caviglie o le altre con una mini gonna da brivido. Più recentemente sembra sia interessante che un ombellico rimanga scoperto fino al livello di un pube presumibilmente rasato.
Cultura? Sesso “sic et simplicter”? Provocazione estrema per preservare in modo inconscio la “specie umana” quando sembra che gli uomini siano calati di tono ?
Sicuramente moda e costume imperante e se si vuole rinnegare “Miss Italia”, nella complessità di questo contesto, necessariamente si dovrebbe vietare, in via normale, alle nostre figlie o alle nostre mogli di andare in giro, almeno per quelle che ci vanno, di andarci come credono.
Dietro l’angolo, però, il rischio di passare, in ogni caso, per Talebani, integralisti o moralisti retrogradi. Altrimenti, nella vita reale, si dovrebbero dare quelle spiegazioni che, in fondo, a nessuno piacciono.
Chi sarà la più bella del reame a fine estate? Forse a nessuno interessa o interesserà, tra le pieghe degli euro che non bastano più!
Non saranno, certo, tutti “maniaci” gli uomini che apprezzeranno le sinuosità di una bella donna attraverso lo schermo televisivo o quello visivo e reale dei propri occhi, al di là delle apparenze, in una strada qualsiasi che tutti i giorni percorrono nella loro città, magari anche voltandosi indietro. Allo stesso tempo è lecito credere e sostenere che non tutte le donne siano “puttane” sostanzialmente per essere fisicamente quello che sono.
A “Miss Italia”, nei locali notturni o no, si contrappongono spogliarelli di uomini che forse “puttani” non sono.
Perché l’espressione del proprio corpo, quando non sia prostituzione, all’alba del terzo millennio, deve essere ancora perseguita?
Non sarà che la “Santa Inquisizione”, di questi tempi, siamo proprio noi, i cittadini del mondo globale”?