LA SANTA INQUISIZIONE ED I CITTADINI DEL MONDO GLOBALE

IL  COMMENTO    di  GICAR

Considerazioni ai limiti estremi intorno al Concorso Nazionale di Miss Italia
che sta coinvolgendo, in questa estate, centinaia di comuni, località ed
organizzazioni sparse in tutta Italia.

Una storia nazional-popolare che, da tanti decenni, regge di fatto alle più controverse argomentazioni in tema di maschilismo e femminismo con probabili e sottili connessioni di carattere psicoanalitico e di natura “fenomenologica” nella complessità sociologica della “quotidianità” individuale di tutti noi.

Isabella Verney - Prima Miss Italia nel 1939

È il 1939 quando la quattordicenne Isabella Vernay è eletta Miss Sorriso, vincendo una selezione fotografica ideata da Dino Villani, con la collaborazione dello scrittore Cesare Zavattini, per sponsorizzare una marca di dentifricio: le foto delle concorrenti vengono pubblicate sui settimanali Il Milione ed Il Tempo e l’iniziativa diventa quasi un fatto nazionale di cui si occupa anche la radio. I soldati al fronte portano in trincea le foto delle ragazze ritagliate dai giornali, conservano quei sorrisi come un dono e forse se ne innamorano: Mia cara …….. scrivono alle miss nelle loro lettere semplici.
da La storia di Miss Italia

S   E   N   Z   A      C   O   N   F   I   N   E

M I S S   M O N D O  
E   T U T T E  
Q U E L L E   S T O R I E   C H E  …
   

Le Amazzoni, coraggiose guerriere della mitologia greca; Anna Frank e la persecucuzione nazista; Calamity Jane, il terrore del West; Cleopatra, il mito della grande Regina d’Egitto ricordata ancora oggi per la sua capacità di sedurre, nonostante sembra fosse stata fisicamente brutta; Giovanna d’Arco, la martire; Hannah Arendt, teorica politica, storica e filosofa, della quale sono celebri i suoi scritti sulla condizione dell’uomo moderno; Mata Hari, una delle figure femminili più controverse e affascinanti della storia contemporanea; Rosa Luxemburg, filosofa marxista, eroina del femminismo e teorica del socialismo, rivoluzionaria e giornalista; Valentina Tereshkova, la cosmonauta, una donna, che il 16 giugno del 1963, per la prima volta  viene lanciata nello spazio; Marie Curie, Nobel per la fisica nel 1903; Jody Williams, Nobel per la pace nel 1997 e le 129 operaie morte nell’incendio della fabbrica in cui il padrone le aveva rinchiuse ed in memoria delle quali fu istituito il giorno delle donne.
Queste sono le ipotetiche ed ideali  “Miss Mondo”  di tutti i tempi.
Belle? Brutte? Fisicamente attraenti? Intelligentemente intriganti? Seducenti?
Se siano state anche tutto questo, al di là per ciò che hanno rappresentato nel loro momento storico e nel loro ricordo di oggi, non lo sapremo forse mai. Tutto, in tal senso, potrebbe rimanere circoscritto nella sfera della loro intimità e vita privata.
Possono, oggi, solo le conturbanti fisicità di ragazze appena maggiorenni ed in ogni caso al di sotto della soglia dei trenta anni, competere anche con l’idealità profusa da tanti ed illustri precedenti intellettualmente condivisibili o meno? Cosa c’è di culturale, alla data odierna, in un concorso nazionale, quale quello di Miss Italia?
Niente o forse tutto.
Il concorso nazional-popolare che, da tanti decenni, regge alle più controverse argomentazioni in tema di maschilismo e femminismo, probabilmente ha sottili connessioni di carattere psicoanalitico e di natura “fenomenologica” nella complessità sociologica della “quotidianità” individuale di tutti noi.

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IL  COMMENTO    di  GICAR

Considerazioni ai limiti estremi intorno al Concorso Nazionale di Miss Italia
che sta coinvolgendo, in questa estate, centinaia di comuni, località ed
organizzazioni sparse in tutta Italia.

Una storia nazional-popolare che, da tanti decenni, regge di fatto alle più controverse argomentazioni in tema di maschilismo e femminismo con probabili e sottili connessioni di carattere psicoanalitico e di natura “fenomenologica” nella complessità sociologica della “quotidianità” individuale di tutti noi.

Isabella Verney - Prima Miss Italia nel 1939

È il 1939 quando la quattordicenne Isabella Vernay è eletta Miss Sorriso, vincendo una selezione fotografica ideata da Dino Villani, con la collaborazione dello scrittore Cesare Zavattini, per sponsorizzare una marca di dentifricio: le foto delle concorrenti vengono pubblicate sui settimanali Il Milione ed Il Tempo e l’iniziativa diventa quasi un fatto nazionale di cui si occupa anche la radio. I soldati al fronte portano in trincea le foto delle ragazze ritagliate dai giornali, conservano quei sorrisi come un dono e forse se ne innamorano: Mia cara …….. scrivono alle miss nelle loro lettere semplici.
da La storia di Miss Italia

S   E   N   Z   A      C   O   N   F   I   N   E

M I S S   M O N D O  
E   T U T T E  
Q U E L L E   S T O R I E   C H E  …
   

Le Amazzoni, coraggiose guerriere della mitologia greca; Anna Frank e la persecucuzione nazista; Calamity Jane, il terrore del West; Cleopatra, il mito della grande Regina d’Egitto ricordata ancora oggi per la sua capacità di sedurre, nonostante sembra fosse stata fisicamente brutta; Giovanna d’Arco, la martire; Hannah Arendt, teorica politica, storica e filosofa, della quale sono celebri i suoi scritti sulla condizione dell’uomo moderno; Mata Hari, una delle figure femminili più controverse e affascinanti della storia contemporanea; Rosa Luxemburg, filosofa marxista, eroina del femminismo e teorica del socialismo, rivoluzionaria e giornalista; Valentina Tereshkova, la cosmonauta, una donna, che il 16 giugno del 1963, per la prima volta  viene lanciata nello spazio; Marie Curie, Nobel per la fisica nel 1903; Jody Williams, Nobel per la pace nel 1997 e le 129 operaie morte nell’incendio della fabbrica in cui il padrone le aveva rinchiuse ed in memoria delle quali fu istituito il giorno delle donne.
Queste sono le ipotetiche ed ideali  “Miss Mondo”  di tutti i tempi.
Belle? Brutte? Fisicamente attraenti? Intelligentemente intriganti? Seducenti?
Se siano state anche tutto questo, al di là per ciò che hanno rappresentato nel loro momento storico e nel loro ricordo di oggi, non lo sapremo forse mai. Tutto, in tal senso, potrebbe rimanere circoscritto nella sfera della loro intimità e vita privata.
Possono, oggi, solo le conturbanti fisicità di ragazze appena maggiorenni ed in ogni caso al di sotto della soglia dei trenta anni, competere anche con l’idealità profusa da tanti ed illustri precedenti intellettualmente condivisibili o meno? Cosa c’è di culturale, alla data odierna, in un concorso nazionale, quale quello di Miss Italia?
Niente o forse tutto.
Il concorso nazional-popolare che, da tanti decenni, regge alle più controverse argomentazioni in tema di maschilismo e femminismo, probabilmente ha sottili connessioni di carattere psicoanalitico e di natura “fenomenologica” nella complessità sociologica della “quotidianità” individuale di tutti noi.

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Chi è Lui ?Perché per un uomo, osservare una donna in bikini in riva al mare non ha la stessa valenza di vederla camminare in tale succinto abbigliamento nel centro abitato di una qualsiasi città? Cosa cambia agli effetti reali? E per una donna, talvolta anche con implicazioni sentimentali “serie” con un uomo, cosa significa voler ostentare di fatto, in “modalità” più o meno vestite, le proprie forme al mondo intero quando queste dovrebbero essere solo riservate, almeno nelle intenzionalità, solo a chi ama?

Ci fermiamo qui, per non andare oltre in implicazioni maschiliste e femministe che ci porterebbero lontano, o forse meglio molto vicino, alla natura intrinseca di essere, nella diversità complementare, biologicamente un uomo invece di  una donna.

Forse conviene guardare “Miss Italia” nell’ambito di un’operazione di carattere socio-statistico legata (al di là delle promozioni pubblicitarie) alle soglie delle mode, dei costumi e del variare nel tempo delle preferenze individuali.  
Chi è Lei ?Se in un secolo piacevano donne “poppute e fiancute” , potrebbe essere accaduto che in un altro siano state ritenute più interessanti quelle “piatte e sfinate come un alice”.  In un altro ancora, invece, quelle vestiste fino alle scoperte caviglie o le altre con una mini gonna da brivido. Più recentemente sembra sia interessante che un ombellico rimanga scoperto fino al livello di un pube presumibilmente rasato.
Cultura?  Sesso “sic et simplicter”?  Provocazione estrema per preservare in modo inconscio la “specie umana”  quando sembra che gli uomini  siano calati di tono ?
Sicuramente moda e costume imperante e se si vuole rinnegare “Miss Italia”, nella complessità di questo contesto, necessariamente si dovrebbe vietare, in via normale, alle nostre figlie o alle nostre mogli di andare in giro, almeno per quelle che ci vanno, di andarci come credono.
Dietro l’angolo, però, il rischio di passare, in ogni caso, per Talebani, integralisti o moralisti retrogradi.  Altrimenti, nella vita reale, si dovrebbero dare quelle spiegazioni che, in fondo, a nessuno piacciono.

Chi sarà la più bella del reame a fine estate? Forse a nessuno interessa o interesserà, tra le pieghe degli euro che non bastano più!
Non saranno, certo, tutti “maniaci” gli uomini che apprezzeranno le sinuosità di una bella donna attraverso lo schermo televisivo  o quello visivo e reale dei propri occhi, al di là delle apparenze, in una strada qualsiasi che tutti i giorni percorrono nella loro città, magari anche voltandosi indietro. Allo stesso tempo è lecito credere  e sostenere che non tutte le donne siano “puttane” sostanzialmente per essere fisicamente quello che sono.
A “Miss Italia”,  nei locali notturni o no, si contrappongono spogliarelli di uomini che forse “puttani” non sono.
 
Perché l’espressione del proprio corpo, quando non sia prostituzione, all’alba del terzo millennio, deve essere ancora perseguita?
Non sarà che la “Santa Inquisizione”, di questi tempi, siamo proprio noi, i cittadini del mondo globale”?

mikronet

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