CONTROLLI SULLA TUTELA DELLA FAUNA E DELL'AMBIENTE MARINO

LE FIAMME GIALLE REPRIMONO IN FLAGRANZA TRE ATTIVITA’ DI PESCA
A STRASCICO DI FRODO IN ZONE NON CONSENTITE. MULTATI GLI ARMATORI
DEI MOTOPESCERECCI E SEQUESTRATE ATTREZZATURE PER OLTRE 22.000 €

Unità della Sezione Operativa Navale Della Guardia Di Finanza di Porto S. Stefano

Continua l’azione di controllo delle Fiamme Gialle per quanto riguarda la tutela dell’ambiente marino, con particolare riguardo nelle zone di mare in cui sono vietate certe forme di pesca, quali quella a strascico, in quanto fortemente invasive dei fondali e poco selettive delle specie iittiche.     

In particolare, gli equipaggi delle vedette in forza alle sezioni operative navali della Guardia di Finanza dell’Argentario e dell’Elba, sono intervenuti in tempo di notte nei confronti di due motopescherecci “d’altura” sorpresi in flagranza in attività di pesca a strascico di frodo al largo di Ansedonia (GR) e nel canale di Piombino (LI), in zone vietate perchè al di sotto delle tre miglia della costa ed in presenza di fondali inferiiori i 50 metri. Detti parametri sono viceversa stabiliti dalla Legge Quadro sulla Pesca – la NR. 965 del 1965 – a salvaguardia del ripopolamento e dello sviluppo delle specie ittiche.

Tipica rete a strascico a bordo di un motopescaI Capitani e gli Armatori dei due motopescherecci – uno della Marineria di Porto Santo Stefano (GR) e l’altro di Piombino – sono stati multati ognuno di € 1.000, mentre le reti e le attrezzature impiegate nella specifica attività, ossia i divergenti in ferro, sono state sottoposte a sequestro.
Quest’ultimo aspetto, più della sanzione pecunariia prevista ed inflitta, penalizza maggiormente i pescatori di frodo, in quanto privati delle proprie reti ed attrezzature del valore di circa 22.OOO € e con la problematica di doverne reperire di similari  per riprendere il proprio lavoro.

I controlli della specie, è opportuuno evidenziare, sono stati attuati anche in riferimento a segnalazioni pervenute dai rappresentanti delle diverse Marinerie di Pesca – specie dell’Argentario -, che più volte hanno lamentato il mancato rispetto delle norme da parte di alcuni operatori che con la loro condotta arrecano oggettivi danni al patrimonio ittico del nostro mare.

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LE FIAMME GIALLE REPRIMONO IN FLAGRANZA TRE ATTIVITA’ DI PESCA
A STRASCICO DI FRODO IN ZONE NON CONSENTITE. MULTATI GLI ARMATORI
DEI MOTOPESCERECCI E SEQUESTRATE ATTREZZATURE PER OLTRE 22.000 €

Unità della Sezione Operativa Navale Della Guardia Di Finanza di Porto S. Stefano

Continua l’azione di controllo delle Fiamme Gialle per quanto riguarda la tutela dell’ambiente marino, con particolare riguardo nelle zone di mare in cui sono vietate certe forme di pesca, quali quella a strascico, in quanto fortemente invasive dei fondali e poco selettive delle specie iittiche.     

In particolare, gli equipaggi delle vedette in forza alle sezioni operative navali della Guardia di Finanza dell’Argentario e dell’Elba, sono intervenuti in tempo di notte nei confronti di due motopescherecci “d’altura” sorpresi in flagranza in attività di pesca a strascico di frodo al largo di Ansedonia (GR) e nel canale di Piombino (LI), in zone vietate perchè al di sotto delle tre miglia della costa ed in presenza di fondali inferiiori i 50 metri. Detti parametri sono viceversa stabiliti dalla Legge Quadro sulla Pesca – la NR. 965 del 1965 – a salvaguardia del ripopolamento e dello sviluppo delle specie ittiche.

Tipica rete a strascico a bordo di un motopescaI Capitani e gli Armatori dei due motopescherecci – uno della Marineria di Porto Santo Stefano (GR) e l’altro di Piombino – sono stati multati ognuno di € 1.000, mentre le reti e le attrezzature impiegate nella specifica attività, ossia i divergenti in ferro, sono state sottoposte a sequestro.
Quest’ultimo aspetto, più della sanzione pecunariia prevista ed inflitta, penalizza maggiormente i pescatori di frodo, in quanto privati delle proprie reti ed attrezzature del valore di circa 22.OOO € e con la problematica di doverne reperire di similari  per riprendere il proprio lavoro.

I controlli della specie, è opportuuno evidenziare, sono stati attuati anche in riferimento a segnalazioni pervenute dai rappresentanti delle diverse Marinerie di Pesca – specie dell’Argentario -, che più volte hanno lamentato il mancato rispetto delle norme da parte di alcuni operatori che con la loro condotta arrecano oggettivi danni al patrimonio ittico del nostro mare.

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Unità della Sezione Operativa Navale Della Guardia Di Finanza di Porto S. Stefano

Anche in altre realtà, quali la costa pisana e livornese, i controlli in materia di pesca hanno consentito il sequestro di una enorme rete a strascico ad un locale motopeschereccio, sorpreso a “strascicare” in pieno giorno appena fuori la foce dell’Arno su un fondale di soli 20 metri

Sempre in materia di pesca si segnalano i numerosi sequestri di reti “affioranti” in superfcie, in assenza dei previsti segnalamenti galleggianti, proprio agli ingressi o in prossimità dei porticcioli ed approdi, con intuibili pericoli specie per il piccolo e medio diporto, le cui eliche possono rimanere “pescate” nelle maglie.
All’interno del porto di Labronico, infine, sequestri della specie per diverse decine decine di metri di lunghezza, sono stati attuati in queste ultime settimane addirittura nella darsena Medicea, in quella Toscana e nel canale industriale, specchi acquei non particolarmente “salubri”.
Vedetta Veloce della Guardia di Finanza

L’attivita di vigilanza sulla pesca, diuturnamente espletata dagli equipaggi dei mezzi aereonavali dipendenti dal R.O.AN. di Livorno, proseguirà in futuro a tutela dei corretti operatori del settore, dei consumatori ed investiranno altresì l’intera filiera della commercalizzazione del pescato.

FONTE :   GUARDIA DI FINANZA
–  Reparto Operativo Aeronavale di Livorno, Sezione Operazioni
–  Sezione Operativa Navale Della Guardia di Finanza Porto Santo Stefano

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