LA NOTTE DELLA BEFANA

Avranno mai i bambini di oggi quelle mie notti insonni passate sotto le coperte
del letto della mia stanza, con il cuore a palpitar di brutto, tra paure e speranze,
ad origliare soffusi trambusti al di là di quella porta chiusa . . .

B  E  F  A  N  A    M  I  A
C  H  E    F  I  N  E    H  A  I    F  A  T  T  O   ?
 
di    Lucio  Aragri

 

Befana

La Befana vien di notte… ma quando vien di giorno è un’altra storia, per simpatica che sia !

Chissà perché questa nostrana strega così prodiga con i bambini,  che non ha mai preteso di essere una fata, o meglio una bella, è stata stralciata, ad un certo punto della storia nazionale, da ogni calendario dei ricordi per ricomparire poi, a furor di popolo, sotto le mentite spoglie di vigili del fuoco che si calano dalle torri campanarie o da palazzi storici, di assessori che si inventano distribuzioni di calze a profusione nei cinema o nelle sale dei consigli comunali fino ad arrivare a mettere in campo guinnes dei primati, dove ogni regione italiana è ormai coinvolta fino al collo, nel quadro di uno spasmodico primeggiare per avere una visiblità turistico-economica !

Non voglio contestare amministrazioni pubbliche od associazioni  che perseguino tali moderne finalità nel tentativo oggettivo di mantenere vive determinate tradizioni intorno ad una figura che, in fondo, rappresenta e simboleggia, allo stesso tempo, l’unità familiare e popolare e che siano spinta di promozione economica e quindi di ricchezza diffusa.

Ma dove è finita la “Mia Befana”, quella della mia fantasia, del bambino che insieme ai genitori lasciava sul tavolo della cucina, riscaldata da una stufa a legna, una letterina piena di richieste di giocattoli e di buoni intenti insieme ad un piatto di lenticchie, un uovo sodo ed un bicchier di vino rosso che, regolarmente, la mattina dopo, trovava dimezzati ?  Sì, perchè la Befana avendo mangiato in ogni casa, quando arrivava nella mia, era ormai un po’ sazia !

Avranno mai i bambini di oggi quelle mie notti insonni passate sotto le coperte del letto della mia stanza, con il cuore a palpitar di brutto, tra paure e speranze, ad origliare soffusi trambusti al di là di quella porta chiusa che mi dicevano, in quella notte, di non aprire mai, perchè avrei incontrato una brutta Befana che, vedendomi, si sarebbe riportata via, in modo irato, tutti i suoi doni?

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Avranno mai i bambini di oggi quelle mie notti insonni passate sotto le coperte
del letto della mia stanza, con il cuore a palpitar di brutto, tra paure e speranze,
ad origliare soffusi trambusti al di là di quella porta chiusa . . .

B  E  F  A  N  A    M  I  A
C  H  E    F  I  N  E    H  A  I    F  A  T  T  O   ?
 
di    Lucio  Aragri

 

Befana

La Befana vien di notte… ma quando vien di giorno è un’altra storia, per simpatica che sia !

Chissà perché questa nostrana strega così prodiga con i bambini,  che non ha mai preteso di essere una fata, o meglio una bella, è stata stralciata, ad un certo punto della storia nazionale, da ogni calendario dei ricordi per ricomparire poi, a furor di popolo, sotto le mentite spoglie di vigili del fuoco che si calano dalle torri campanarie o da palazzi storici, di assessori che si inventano distribuzioni di calze a profusione nei cinema o nelle sale dei consigli comunali fino ad arrivare a mettere in campo guinnes dei primati, dove ogni regione italiana è ormai coinvolta fino al collo, nel quadro di uno spasmodico primeggiare per avere una visiblità turistico-economica !

Non voglio contestare amministrazioni pubbliche od associazioni  che perseguino tali moderne finalità nel tentativo oggettivo di mantenere vive determinate tradizioni intorno ad una figura che, in fondo, rappresenta e simboleggia, allo stesso tempo, l’unità familiare e popolare e che siano spinta di promozione economica e quindi di ricchezza diffusa.

Ma dove è finita la “Mia Befana”, quella della mia fantasia, del bambino che insieme ai genitori lasciava sul tavolo della cucina, riscaldata da una stufa a legna, una letterina piena di richieste di giocattoli e di buoni intenti insieme ad un piatto di lenticchie, un uovo sodo ed un bicchier di vino rosso che, regolarmente, la mattina dopo, trovava dimezzati ?  Sì, perchè la Befana avendo mangiato in ogni casa, quando arrivava nella mia, era ormai un po’ sazia !

Avranno mai i bambini di oggi quelle mie notti insonni passate sotto le coperte del letto della mia stanza, con il cuore a palpitar di brutto, tra paure e speranze, ad origliare soffusi trambusti al di là di quella porta chiusa che mi dicevano, in quella notte, di non aprire mai, perchè avrei incontrato una brutta Befana che, vedendomi, si sarebbe riportata via, in modo irato, tutti i suoi doni?

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Befana Sexy

Storie d’altri tempi vissute sulla pelle, quella che sudava nonostante il freddo sotto le lenzuola, in quella strana sensazione di gioia-timore di doversi imbattere con la Befana: quell’irrazionalità sconosciuta mai possibile da comprendere e conoscere personalmente.

Ricordo le calze, forse e sicuramente ormai non più utilizzabili di mio padre, piene di noci e mandarini, le matite, i pastelli ed i quaderni di scuola con la copertina nera zigrinata. Negli anni migliori i fortini con i cow-boys e gli indiani, poi i trenini elettrici con quei passaggi a livello che abbassavano le sbarre davvero ed i soldatini di piombo con i carri armati e le autoblinde che non ricordo più dove siano andati a finire.  Non certo la mia fantasia di autore, quella di oggi, bella o brutta che sia, forse ancor ora spronata da quelle insolite esperienze ai limiti di un contatto con una Befana alla quale più, di questi tempi, nessuno crede e che sicuramente non si identificava con la droga, l’alcool o l’ebbrezza di velocità alla guida di un’automobile.

In fondo, con il passare dei tempi è proprio la fantasia, od i sogni, che è andata o sono andati a farsi friggere. 
Oggi mi sento fuori dal “Tempo” semplicemente nel ricordare, quello che ricordo, di una tradizione che non è più quella che ho vissuto e che sicuramente era. Ora immagino, in contrapposizione di tutto quello che mi trovo sulle spalle, travolto dai bersagli della pubblicità, una Befana senza volto  del terzo millennio, dal seno scoperto con tanto di reggicalze in una campagna elettorale !
Tutto questo è sempre fantasia ed immaginazione… ma Brutta Befana Mia”, con quel pudico attraente gonnone di un tempo, con quel volto che mi sfugge, ma con il naso aquilino, gli zigomi sporgenti, le gote  infossate, la gerla piena di regali e la scopa tra le gambe, a volar nel cielo e tra i camini, che fine hai fatto?

mikronet

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