CERCANDO DI SORRIDERE QUANDO NON E’ IL CASO

Esorcizzando paure e vergogne…
chiedendo scusa ai politici ma, talvolta,
il cittadino rimane davvero disorientato !

il commento di Gicar

No allo sfascio dell'Italia

Ai “Vecchi” si sono sostituiti i “Nuovi” ed ai “Nuovi” i “Vecchi”. E chi siano  i vecchi ed i nuovi, ovunque siano politicamente, davvero poco importa.
In un clima da fine “Prima Repubblica” insieme alle immondizie della Campania ad oscurare, con le loro fotografie sui giornali di tutto il mondo, “O sole mio…”, con il Papa a rinunciare ad entrare nell’Università delle “Sapienze” perchè indesiderato, con una classe politica che, nel suo complesso, appare da tempo incapace di approdare a riforme elettorali  (mentre dalla Consulta arriva il si ai tre refendum per modificare il sistema delle elezioni), inevitabilmente si sta paurosamente minando, ed è inaccettabile, la crediblità nei confronti delle istituzioni e di un’intera società. Con un Ministro della Giustizia, Guardasigilli, da una parte, ad essere poi incriminato, tra l’altro,  di concorso esterno in associazione per delinquere insieme alla moglie ed ad altri (23 in tutto) tra politici regionali e locali, un magistrato del TAR, un prefetto e con un Parlamento, dall’altra, a condannare la Magistratura, lasciando quasi ipotizzare scenari da “Cadaveri eccellenti” alla Leonardo Sciascia, sembrano paurosamente avvicinarsi i tempi oscuri predetti in un romanzetto di fantapolitica di qualche anno fa: “Enclosed – I Recintati”, fantasiosamente e drammaticamente costruito sullo sfondo di un’ipotetica Italia allo sfascio. Vi proponiamo, non per qualunquismo, ma solo per sorridere un po’ e per scaricare le tensioni di questi giorni, un capitolo tratto da quel libro, nella certezza che il Popolo Italiano non soccomberà e che non arriverà mai agli estremi che leggerete, anche se, purtroppo, talvolta sognati.

IL PUBBLICO SCHIAFFO

da “Enclosed – I Recintati”  di Lucio Aragri

Enclosed - I Recintati

— Un vociare di gente. Lauro riconobbe l’aria respirando a pieni polmoni. Era la sua città. Tarthlona, in un tardo pomeriggio terso, probablmente nel mese di maggio lungo la strada in salita verso il Palazzo.
«Faccia attenzione mi ha pestato un piede», qualcuno gridò guardandolo diritto negli occhi.
«Scusi», replicò Lauro con sorpresa.
Era così entrato nella nuova temporalità con quel piccolo inconveniente. Talvolta un decimo di secondo è fatale sulle tangenziali di ingresso-spazio. Corridoi ristrettissimi da percorrere con estrema precisione per non incorrere in errori rovinosi.
«Probabilmente si tratta di un’epoca estremamente sballata», pensò Lauro. Mentre si dirigeva verso la piazza, il sole dietro di lui rendeva sbiadito il cielo dove si stagliavano ancora le antiche costruzioni della sua infanzia. Anche la torre dell’orologio era ancora lì. Ma quale anomalia per i suoi occhi quell’enorme orologio digitale retroilluminato al posto del rotondo quadrante a numeri romani e dalle grandi sfere nere che lui conosceva tanto bene.
Non era la sola differenza.
Non più negozi e uffici in quella via. Non più vetrine dove lo sguardo rimaneva appiccicato su un bel vestito o sull’ultima astrusa diavoleria elettronica. Solo una lunga fila arancione di postazioni tipo bancomat, dove tutti si affannavano ad infilare tessere e a ritirare i prodotti richiesti ai grandi sportelli automatici.  Chissà che fine avevano fatto commercianti ed artigiani. Solo la lunga balaustra, vicino alla fontana, c’era ancora. Però era percorsa da un display digitale luminoso che annunciava con effetto telescrivente:

 …“ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DEGLI ECCELSI”…

segue …>>>

Esorcizzando paure e vergogne…
chiedendo scusa ai politici ma, talvolta,
il cittadino rimane davvero disorientato !

il commento di Gicar

No allo sfascio dell'Italia

Ai “Vecchi” si sono sostituiti i “Nuovi” ed ai “Nuovi” i “Vecchi”. E chi siano  i vecchi ed i nuovi, ovunque siano politicamente, davvero poco importa.
In un clima da fine “Prima Repubblica” insieme alle immondizie della Campania ad oscurare, con le loro fotografie sui giornali di tutto il mondo, “O sole mio…”, con il Papa a rinunciare ad entrare nell’Università delle “Sapienze” perchè indesiderato, con una classe politica che, nel suo complesso, appare da tempo incapace di approdare a riforme elettorali  (mentre dalla Consulta arriva il si ai tre refendum per modificare il sistema delle elezioni), inevitabilmente si sta paurosamente minando, ed è inaccettabile, la crediblità nei confronti delle istituzioni e di un’intera società. Con un Ministro della Giustizia, Guardasigilli, da una parte, ad essere poi incriminato, tra l’altro,  di concorso esterno in associazione per delinquere insieme alla moglie ed ad altri (23 in tutto) tra politici regionali e locali, un magistrato del TAR, un prefetto e con un Parlamento, dall’altra, a condannare la Magistratura, lasciando quasi ipotizzare scenari da “Cadaveri eccellenti” alla Leonardo Sciascia, sembrano paurosamente avvicinarsi i tempi oscuri predetti in un romanzetto di fantapolitica di qualche anno fa: “Enclosed – I Recintati”, fantasiosamente e drammaticamente costruito sullo sfondo di un’ipotetica Italia allo sfascio. Vi proponiamo, non per qualunquismo, ma solo per sorridere un po’ e per scaricare le tensioni di questi giorni, un capitolo tratto da quel libro, nella certezza che il Popolo Italiano non soccomberà e che non arriverà mai agli estremi che leggerete, anche se, purtroppo, talvolta sognati.

IL PUBBLICO SCHIAFFO

da “Enclosed – I Recintati”  di Lucio Aragri

Enclosed - I Recintati

— Un vociare di gente. Lauro riconobbe l’aria respirando a pieni polmoni. Era la sua città. Tarthlona, in un tardo pomeriggio terso, probablmente nel mese di maggio lungo la strada in salita verso il Palazzo.
«Faccia attenzione mi ha pestato un piede», qualcuno gridò guardandolo diritto negli occhi.
«Scusi», replicò Lauro con sorpresa.
Era così entrato nella nuova temporalità con quel piccolo inconveniente. Talvolta un decimo di secondo è fatale sulle tangenziali di ingresso-spazio. Corridoi ristrettissimi da percorrere con estrema precisione per non incorrere in errori rovinosi.
«Probabilmente si tratta di un’epoca estremamente sballata», pensò Lauro. Mentre si dirigeva verso la piazza, il sole dietro di lui rendeva sbiadito il cielo dove si stagliavano ancora le antiche costruzioni della sua infanzia. Anche la torre dell’orologio era ancora lì. Ma quale anomalia per i suoi occhi quell’enorme orologio digitale retroilluminato al posto del rotondo quadrante a numeri romani e dalle grandi sfere nere che lui conosceva tanto bene.
Non era la sola differenza.
Non più negozi e uffici in quella via. Non più vetrine dove lo sguardo rimaneva appiccicato su un bel vestito o sull’ultima astrusa diavoleria elettronica. Solo una lunga fila arancione di postazioni tipo bancomat, dove tutti si affannavano ad infilare tessere e a ritirare i prodotti richiesti ai grandi sportelli automatici.  Chissà che fine avevano fatto commercianti ed artigiani. Solo la lunga balaustra, vicino alla fontana, c’era ancora. Però era percorsa da un display digitale luminoso che annunciava con effetto telescrivente:

 …“ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL CONSIGLIO DEGLI ECCELSI”…

segue …>>>

E poi: “HANNO DIRITTO DI SCHIAFFO TUTTI I RESIDENTI CHE, SUL PALMO DELLA MANO DESTRA, PORTANO IMPRESSO IL TIMBRO NORMALIZZATO DELL’ UFFICIO PUBBLICA MORALITA’…

Amici miei - lo schiaffo

OGNI AVENTE DIRITTO NON POTRA’ DARE PIU’ DI DUE SCHIAFFI: UNO DI PIATTO E L’ ALTRO DI ROVESCIO, SOLO CON LA MANO DESTRA, SULL’ UNA E L’ ALTRA GUANCIA DEL CANDIDATO. IL TUTTO IN ASSOLUTO SILENZIO, PENA DI NULLITA’ DELLA PROPRIA ESPRESSIONE DI CONTRARIETA’…

I CANDIDATI NON DOVRANNO PARLARE NE’ REAGIRE: POTRANNO SOLO SUBIRE.

…RISULTERANNO ELETTI, A FAR PARTE DEL CONSIGLIO DEGLI ECCELSI DELLA CITTA’ ,
TUTTI I CANDIDATI CHE, DOPO 72 ORE CONSECUTIVE, DI GIORNO E DI NOTTE, SENZA MANGIARE E SOSTENTATI SOLTANTO DA ACQUA E ZUCCHERO, OFFERTA DAI PROPRI SOSTENITORI (AL MASSIMO PER NOVE VOLTE OGNI OTTO ORE), SIANO RIMASTI ANCORA IN PIEDI ED IN GRADO DI PARLARE DIFENDENDO I PROPRI PROGRAMMI A FAVORE DELLA COLLETTIVITA’.

AL FINE DI ASSICURARE IL NORMALE E CORRETTO ANDAMENTO DELLE ELEZIONI E’ STATA DATA FACOLTA’ DI VIGILANZA ALLE RAPPRESENTANZE DEGLI SCAGLIONI DI REDDITO PREVISTI DALLA  LEGGE, DIETRO ISCRIZIONE ALLE APPOSITE LISTE. FARA’ FEDE IL TIMBRO POSTO SULLA FRONTE DEI MEMBRI ADERENTI ALL’INIZIATIVA DALL’UFFICIO DEL PUBBLICO CONTROLLO, … –

Lo spettacolo che si offriva a Lauro era a dir poco sorprendente: facce gonfie e livide, occhi tumefatti, narici sanguinanti. Candidati in ginocchio in preda a delirio, altri stramazzati al suolo, presi dai propri sostenitori per le braccia e per i piedi e trasportati a passo di corsa nelle pubbliche aree di soccorso.
Coloro che ancora venivano ritenuti idonei a partecipare alla competizione elettorale tornavano al proprio posto sotto il Palazzo; mentre per gli altri, a discrezione dei medici, veneva deciso l’eventuale inoltro presso l’ospedale cittadino per ricovero d’urgenza a causa di Pubblico Ludibrio. Altri ancora rinunciavano spontaneamente sottoponendosi al non meno infame calcio nel sedere apposto dai propri sostenitori.
Dopo 50 ore gli innumerevoli scommettitori potevano già intravedere i probabili vincitori attraverso i pochi volti ancora capaci di esprimere un sorriso e gli esigui candidati che avevano la forza di battere un pugno sul tavolo messo a loro disposizione, per sottolineare la foga e la passione nel sostenere le proprie idee.Sulle affollate gradinate, appositamente allestite intorno alla piazza, un gran vociare di  cittadini dissennati e ansiosi di assistere al responso finale.
Tra i candidati, gli Angelici erano coloro che al termine delle 72 ore non avevano preso nemmeno uno schiaffo e che, nelle successive 24 ore avrebbero partecipato al “Grande Trionfo” per l’elezione del “Gran Campanaro”, il Capo della Città.
I candidati sopravvissuti venivano disposti in bilico sui bordi della grande fontana posta davanti all’ingresso del Palazzo: quelli che non venivano spinti in acqua dal popolo erano portati in trionfo sulla scalinata esterna del palazzo e poi gettati dalla Loggia. A questo punto, alcuni si sfracellavano al suolo perché nessuno si curava di fare scudo, a terra, con il proprio corpo; mentre solo per quelli che venivano salvati dai propri sostenitori, iniziava una seconda corsa in trionfo per la lunga scalinata interna del Palazzo.
Ma il calvario per le elezioni non era ancora terminato. Nelle strette rampe e nei pianerottoli accadeva  di tutto. Gli Angelici residui venivano letteralmente lanciati da sostenitore in sostenitore per far raggiungere ad ognuno di loro la posizione più avanzata.Gente calpestata e rovinosamente schiacciata sui muri. Spintoni e cazzottoni, pestate di piedi e gomitate, finché i più scaltri ed i più veloci riuscivano a mettere il proprio candidato nello scranno grande della sala del Gran Consiglio.
Il Capo della Città era così eletto.
Il numero dei Consiglieri era libero ed era costituito dai candidati che da soli erano ancora in grado di salire le scale del Palazzo, mettersi seduti dietro i banchi loro assegnati e gridare a squarciagola una formula solenne: «Sarò fedele alla mia Città e pagherò i gettoni di presenza di tutti gli altri miei colleghi se, al terzo suono della campana del Palazzo e all’ultimo squillo di tromba del Gran Campanaro, non sarò presente in questa Sala per ottemperare al mio dovere…».
Lauro si guardò intorno esterrefatto. —

Enclosed – I Recintati (NonSoloParole Edizoni 2004)  – Un pianeta governato da autorità arbitrarie e fasulle, un’amministrazione sprofondata nell’anarchia e miserabili gruppi di interesse che si contendono il potere politico, economico e sociale del globo, nel vuoto scavato dall’assenza di qualunque principio morale. È questo l’angoscioso scenario in cui ci proietta l’autore, immaginando un’agghiacciante operazione governativa che si abbatte su un’Italia allo sfascio, un affronto alla libertà di tutti popoli, un’offesa ai principi basilari del diritto universale, che esibisce contorni assurdi e inquietanti, suonando, forse, oggi meno improbabile di quanto suggerirebbe il buon senso.

mikronet

Lascia un commento