“E’ difficile scrivere? No, niente affatto. Tutto quello che occorre è un perfetto orecchio, un’intensità assoluta, una devozione al proprio lavoro simile a quella di un prete per il suo Dio, il fegato di uno scassinatore e nessuna coscienza tranne che in quello che si scrive: poi è fatta”.
Ernest Hemingway
P E R D I A M O C I I N Q U E L L O C H E S C R I V I A M O
di M a r t i n a C a m p o l o n g o
Alzi la mano chi non hai mai cercato, in internet o nelle riviste, le istruzioni su come scrivere bene, soprattutto durante la classica fase del
“blocco dello scrittore” !
Esistono centinaia di libri che fanno da zattera per giornalisti e scrittori, alle prime armi e non; addirittura Umberto Eco ne “La Bustina di Minerva” (Bompiani 2000) ha tradotto una serie di regole molto popolari tra i business writer americani.
Nella mia modesta esperienza, credo che questi “salvaracconti” servano a ben poco, se non aiutarci nel ricordare quali sono i plurali insidiosi, gli avverbi superflui o quando usare le virgolette e le maiuscole. Il resto, e intendo tutto ciò che non riguarda l’aspetto puramente grammaticale, dobbiamo cercarlo dentro di noi. Dentro le nostre esperienze, i nostri ricordi e desideri.
Tutti noi sappiamo scrivere e tutti noi abbiamo qualcosa da raccontare, e non importa la lunghezza o il genere della tematica….
segue …>>
UNA CANZONE PER . . . SCRIVERE OLTREPENSIERO 2008
E M O Z I O N I P A R A L L E L E
d i G i u l i o C a r r a
Non sono pochi coloro che scrivendo su un foglio bianco fissano i propri pensieri modulando mentalmente arie musicali in un’apnea d’ispirata concentrazione lasciandosi andare, paradossalmente, nell’aprire il proprio animo, sull’asettica scia di quella matematica frequenza che è il susseguirsi di crome, biscrome, minime e semibrevi… Sono i brandelli di noi in un vuoto a perdere di una coscienza talvolta inabile e sfilacciata che nello scrivere sublima i propri tormenti in quel concatenare di parole e segni di punteggiatura senza sorta di continuità apparente.
Musica e matematica, sentimenti e parole sembrano essere binomi inscindibili ed intrecciati tra loro dalla comune e contrapposta essenza delle consequenzialità espressive del nostro essere che costantemente viaggia tra il sogno e la razionalità sui binari delle emozioni parallele.
Così una canzone, nelle sue astrazioni, nell’amalgamare tra melodia e testo, tra suoni e parole, un nostro stato d’animo, finisce con lo stigmatizzare situazioni reali o impossibili immaginari.
segue …>>
I L S O N D A G G I O
QUI … per partecipare al sondaggio su come vorreste eventualmente fosse meglio articolato il Premio Scrivere Oltrepensiero in futuro.
Va bene come è oggi o preferite siano aggiunte ulteriori sezioni relative agli editi, ai saggi, alla poesia ed allargarlo anche ad altre espressioni artistiche ?
La Redazione terrà conto delle vostre indicazioni
>>>
“E’ difficile scrivere? No, niente affatto. Tutto quello che occorre è un perfetto orecchio, un’intensità assoluta, una devozione al proprio lavoro simile a quella di un prete per il suo Dio, il fegato di uno scassinatore e nessuna coscienza tranne che in quello che si scrive: poi è fatta”.
Ernest Hemingway
P E R D I A M O C I I N Q U E L L O C H E S C R I V I A M O
di M a r t i n a C a m p o l o n g o
Alzi la mano chi non hai mai cercato, in internet o nelle riviste, le istruzioni su come scrivere bene, soprattutto durante la classica fase del
“blocco dello scrittore” !
Esistono centinaia di libri che fanno da zattera per giornalisti e scrittori, alle prime armi e non; addirittura Umberto Eco ne “La Bustina di Minerva” (Bompiani 2000) ha tradotto una serie di regole molto popolari tra i business writer americani.
Nella mia modesta esperienza, credo che questi “salvaracconti” servano a ben poco, se non aiutarci nel ricordare quali sono i plurali insidiosi, gli avverbi superflui o quando usare le virgolette e le maiuscole. Il resto, e intendo tutto ciò che non riguarda l’aspetto puramente grammaticale, dobbiamo cercarlo dentro di noi. Dentro le nostre esperienze, i nostri ricordi e desideri.
Tutti noi sappiamo scrivere e tutti noi abbiamo qualcosa da raccontare, e non importa la lunghezza o il genere della tematica….
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E M O Z I O N I P A R A L L E L E
d i G i u l i o C a r r a
Non sono pochi coloro che scrivendo su un foglio bianco fissano i propri pensieri modulando mentalmente arie musicali in un’apnea d’ispirata concentrazione lasciandosi andare, paradossalmente, nell’aprire il proprio animo, sull’asettica scia di quella matematica frequenza che è il susseguirsi di crome, biscrome, minime e semibrevi… Sono i brandelli di noi in un vuoto a perdere di una coscienza talvolta inabile e sfilacciata che nello scrivere sublima i propri tormenti in quel concatenare di parole e segni di punteggiatura senza sorta di continuità apparente.
Musica e matematica, sentimenti e parole sembrano essere binomi inscindibili ed intrecciati tra loro dalla comune e contrapposta essenza delle consequenzialità espressive del nostro essere che costantemente viaggia tra il sogno e la razionalità sui binari delle emozioni parallele.
Così una canzone, nelle sue astrazioni, nell’amalgamare tra melodia e testo, tra suoni e parole, un nostro stato d’animo, finisce con lo stigmatizzare situazioni reali o impossibili immaginari.
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QUI … per partecipare al sondaggio su come vorreste eventualmente fosse meglio articolato il Premio Scrivere Oltrepensiero in futuro.
Va bene come è oggi o preferite siano aggiunte ulteriori sezioni relative agli editi, ai saggi, alla poesia ed allargarlo anche ad altre espressioni artistiche ?
La Redazione terrà conto delle vostre indicazioni
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