RIFLETTORI ORMAI ACCESI SULLA BIENNALE DI VENEZIA 2008

La Biennale di VeneziaIl Leone d’oro alla carriera è il premio più prestigioso assegnato dalla Biennale di Venezia. Nei prossimi mesi saranno tre i riconoscimenti che verranno consegnati ad altrettante rilevanti personalità artistiche: Ermanno Olmi riceverà il Leone d’oro il 5 settembre durante la 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. L’architetto canadese Frank Gehry sarà premiato nell’ambito dell’11. Mostra Internazionale di Architettura, che si inaugura il 14 settembre. Infine, il compositore tedesco Helmut Lachenmann riceverà il Leone d’oro il 3 ottobre durante il 52. Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Già premiato il 17 giugno, nell’ambito del 6. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, il coreografo praghese Jirí Kylián. Con le prime anticipazioni si accendono i riflettori sulla Biennale di Venezia, prestigioso evento e rassegna culturale ed artistica in ambito internazionale. Ripercorriamone la storia.

MOMENTO  DI  DIALOGO  TRA  CULTURE  ARTISTICHE  DIVERSE

di   Claudia Domenicucci

Nella progressiva e rapida moltiplicazione delle grandi rassegne internazionali, in anni recenti, il modello della Biennale si diffonde su scala globale, come provato dalle manifestazioni di San Paolo, Sidney, Il Cairo, Berlino, Siviglia, e molte altre ancora, che ripresentandosi in modo regolare ogni due anni, hanno assunto il ruolo di termometro culturale.
In questo panorama mondiale, la Biennale di Venezia, con la sua storia plurisecolare, gode di un ruolo di riferimento, anche perché la sua nascita è legata all’ultimo grande periodo di prosperità economica dell’Europa.

Padiglione ItaliaLe nazioni, spinte da una sorta di promozione culturale e politica, presentano nell’ Esposizione il meglio della produzione artistica del tempo. Nei padiglioni (caratteristica strutturale della Biennale arrivata fino ai nostri giorni) vengono esposti quei desideri e quelle proiezioni che caratterizzano la manifestazione sin dalle sue prime edizioni. Lo scopo è quello di sperimentare forme inedite di arte, creando nuove occasioni di condivisione tra artisti, più o meno conosciuti, non limitandosi a realizzare solamente un’esposizione vetrinistica delle opere, ma analizzando le problematiche dell’arte contemporanea, favorendone sia la produzione, sia il mercato.
La prima Biennale di Venezia fu proposta per le nozze di Umberto I e Margherita di Savoia nel 1893, e il 30 aprile 1895 viene inaugurata la I Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia, alla presenza dei regnanti, in un palazzo costruito per l’occasione nei Giardini pubblici di Castello. Dalla prima grande Esposizione la manifestazione prenderà il nome di Biennale per la cadenza regolare con la quale verrà organizzata (ogni due anni).

La Biennale, nata come società di cultura, nel corso del ‘900 muterà insieme alla storia del nostro paese, subendo diverse riforme.

Gli artisti del padiglione italiano alla Biennale del 1964

Biennale di Venezia 

Gli spazi espositivi delle Corderie dell'Arsenale

Nel 1931 la Biennale, sotto il controllo dello Stato fascista, grazie a maggiori finanziamenti, si arricchisce di altre manifestazioni (Musica, Cinema e Teatro), assumendo quell’aspetto multidisciplinare che la caratterizza ancora oggi.
L’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, sospesa durante la seconda guerra mondiale, torna nel 1948, dopo i primi anni di ricostruzione. Il suo compito sarà quello di impostare un discorso di recupero delle esperienze artistiche di Avanguardia, cercando di riassumere tutte le trasformazioni rilevate in quegli anni su scala internazionale.
Dopo la contestazione studentesca del 1968, arrivata fino alle porte della Biennale per ostacolarne l’apertura, inizia un periodo di cambiamenti interni alla stessa manifestazione. Si decide di non assegnare più i premi, che saranno ripristinati solo nel 1986. Dal 1972 si comincia ad adottare un tema per l’ Esposizione d’Arte, che diventerà una costante degli anni successivi.
La prima grande riforma sarà quella del 1973 che trasforma la Biennale in Ente Autonomo dello Stato, fornendola di un nuovo statuto.
Nel 1980 alle discipline già presenti nella Biennale si aggiunge anche il settore Architettura che, sotto la direzione di Paolo Portoghesi, apre al pubblico per la prima volta le Corderie dell’Arsenale, trasformandole in una strada novissima, che si andrà ad aggiungere ai più storici spazi espositivi dei Giardini.
La Biennale di Architettura si svolge negli anni pari, in alternanza con quella d’Arte.
segue … >>>


La Biennale di VeneziaIl Leone d’oro alla carriera è il premio più prestigioso assegnato dalla Biennale di Venezia. Nei prossimi mesi saranno tre i riconoscimenti che verranno consegnati ad altrettante rilevanti personalità artistiche: Ermanno Olmi riceverà il Leone d’oro il 5 settembre durante la 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. L’architetto canadese Frank Gehry sarà premiato nell’ambito dell’11. Mostra Internazionale di Architettura, che si inaugura il 14 settembre. Infine, il compositore tedesco Helmut Lachenmann riceverà il Leone d’oro il 3 ottobre durante il 52. Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Già premiato il 17 giugno, nell’ambito del 6. Festival Internazionale di Danza Contemporanea, il coreografo praghese Jirí Kylián. Con le prime anticipazioni si accendono i riflettori sulla Biennale di Venezia, prestigioso evento e rassegna culturale ed artistica in ambito internazionale. Ripercorriamone la storia.

MOMENTO  DI  DIALOGO  TRA  CULTURE  ARTISTICHE  DIVERSE

di   Claudia Domenicucci

Nella progressiva e rapida moltiplicazione delle grandi rassegne internazionali, in anni recenti, il modello della Biennale si diffonde su scala globale, come provato dalle manifestazioni di San Paolo, Sidney, Il Cairo, Berlino, Siviglia, e molte altre ancora, che ripresentandosi in modo regolare ogni due anni, hanno assunto il ruolo di termometro culturale.
In questo panorama mondiale, la Biennale di Venezia, con la sua storia plurisecolare, gode di un ruolo di riferimento, anche perché la sua nascita è legata all’ultimo grande periodo di prosperità economica dell’Europa.

Padiglione ItaliaLe nazioni, spinte da una sorta di promozione culturale e politica, presentano nell’ Esposizione il meglio della produzione artistica del tempo. Nei padiglioni (caratteristica strutturale della Biennale arrivata fino ai nostri giorni) vengono esposti quei desideri e quelle proiezioni che caratterizzano la manifestazione sin dalle sue prime edizioni. Lo scopo è quello di sperimentare forme inedite di arte, creando nuove occasioni di condivisione tra artisti, più o meno conosciuti, non limitandosi a realizzare solamente un’esposizione vetrinistica delle opere, ma analizzando le problematiche dell’arte contemporanea, favorendone sia la produzione, sia il mercato.
La prima Biennale di Venezia fu proposta per le nozze di Umberto I e Margherita di Savoia nel 1893, e il 30 aprile 1895 viene inaugurata la I Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia, alla presenza dei regnanti, in un palazzo costruito per l’occasione nei Giardini pubblici di Castello. Dalla prima grande Esposizione la manifestazione prenderà il nome di Biennale per la cadenza regolare con la quale verrà organizzata (ogni due anni).

La Biennale, nata come società di cultura, nel corso del ‘900 muterà insieme alla storia del nostro paese, subendo diverse riforme.

Gli artisti del padiglione italiano alla Biennale del 1964

Biennale di Venezia 

Gli spazi espositivi delle Corderie dell'Arsenale

Nel 1931 la Biennale, sotto il controllo dello Stato fascista, grazie a maggiori finanziamenti, si arricchisce di altre manifestazioni (Musica, Cinema e Teatro), assumendo quell’aspetto multidisciplinare che la caratterizza ancora oggi.
L’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, sospesa durante la seconda guerra mondiale, torna nel 1948, dopo i primi anni di ricostruzione. Il suo compito sarà quello di impostare un discorso di recupero delle esperienze artistiche di Avanguardia, cercando di riassumere tutte le trasformazioni rilevate in quegli anni su scala internazionale.
Dopo la contestazione studentesca del 1968, arrivata fino alle porte della Biennale per ostacolarne l’apertura, inizia un periodo di cambiamenti interni alla stessa manifestazione. Si decide di non assegnare più i premi, che saranno ripristinati solo nel 1986. Dal 1972 si comincia ad adottare un tema per l’ Esposizione d’Arte, che diventerà una costante degli anni successivi.
La prima grande riforma sarà quella del 1973 che trasforma la Biennale in Ente Autonomo dello Stato, fornendola di un nuovo statuto.
Nel 1980 alle discipline già presenti nella Biennale si aggiunge anche il settore Architettura che, sotto la direzione di Paolo Portoghesi, apre al pubblico per la prima volta le Corderie dell’Arsenale, trasformandole in una strada novissima, che si andrà ad aggiungere ai più storici spazi espositivi dei Giardini.
La Biennale di Architettura si svolge negli anni pari, in alternanza con quella d’Arte.
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I Quadri di Robert Rauschenberg trasportati ai Giardini della Biennale

Nel febbraio 1998 viene pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto di riforma che privatizza la Biennale, facendola diventare una Società di cultura; dal 2004 invece si evolve in Fondazione.

Biennale di Venezia

Nel corso del ventesimo secolo le manifestazioni della Biennale sono sempre state un momento di dialogo tra culture artistiche diverse, occasioni per favorire quelle contaminazioni che hanno dato origine a nuovi movimenti artistici anche nel nostro paese.
Alla Biennale quindi si deve il merito di aver diffuso e sostenuto numerose correnti artistiche: dal Cubismo di Georges Braque all’Espressionismo Astratto di Jackson Pollock, dall’Informale di Alberto Burri alla Pop Art di Robert Rauschenberg, dall’Arte Povera teorizzata da Germano Celant alla Body Art, fino ad arrivare ai nostri giorni.

Oggi la Biennale, che comprende sei settori di attività (Architettura, Arti visive, Cinema, Teatro, Musica, Danza), è un evento in continua evoluzione che accoglie le nuove tendenze artistiche, ricerca e sperimenta i diversi linguaggi della cultura contemporanea.

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