RIFLETTORI ORMAI ACCESI SULLA BIENNALE DI VENEZIA 2008
Le nazioni, spinte da una sorta di promozione culturale e politica, presentano nell’ Esposizione il meglio della produzione artistica del tempo. Nei padiglioni (caratteristica strutturale della Biennale arrivata fino ai nostri giorni) vengono esposti quei desideri e quelle proiezioni che caratterizzano la manifestazione sin dalle sue prime edizioni. Lo scopo è quello di sperimentare forme inedite di arte, creando nuove occasioni di condivisione tra artisti, più o meno conosciuti, non limitandosi a realizzare solamente un’esposizione vetrinistica delle opere, ma analizzando le problematiche dell’arte contemporanea, favorendone sia la produzione, sia il mercato.
La prima Biennale di Venezia fu proposta per le nozze di Umberto I e Margherita di Savoia nel 1893, e il 30 aprile 1895 viene inaugurata la I Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia, alla presenza dei regnanti, in un palazzo costruito per l’occasione nei Giardini pubblici di Castello. Dalla prima grande Esposizione la manifestazione prenderà il nome di Biennale per la cadenza regolare con la quale verrà organizzata (ogni due anni).
La Biennale, nata come società di cultura, nel corso del ‘900 muterà insieme alla storia del nostro paese, subendo diverse riforme.
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Nel 1931 la Biennale, sotto il controllo dello Stato fascista, grazie a maggiori finanziamenti, si arricchisce di altre manifestazioni (Musica, Cinema e Teatro), assumendo quell’aspetto multidisciplinare che la caratterizza ancora oggi.
L’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, sospesa durante la seconda guerra mondiale, torna nel 1948, dopo i primi anni di ricostruzione. Il suo compito sarà quello di impostare un discorso di recupero delle esperienze artistiche di Avanguardia, cercando di riassumere tutte le trasformazioni rilevate in quegli anni su scala internazionale.
Dopo la contestazione studentesca del 1968, arrivata fino alle porte della Biennale per ostacolarne l’apertura, inizia un periodo di cambiamenti interni alla stessa manifestazione. Si decide di non assegnare più i premi, che saranno ripristinati solo nel 1986. Dal 1972 si comincia ad adottare un tema per l’ Esposizione d’Arte, che diventerà una costante degli anni successivi. La prima grande riforma sarà quella del 1973 che trasforma la Biennale in Ente Autonomo dello Stato, fornendola di un nuovo statuto. Nel 1980 alle discipline già presenti nella Biennale si aggiunge anche il settore Architettura che, sotto la direzione di Paolo Portoghesi, apre al pubblico per la prima volta le Corderie dell’Arsenale, trasformandole in una strada novissima, che si andrà ad aggiungere ai più storici spazi espositivi dei Giardini.
La Biennale di Architettura si svolge negli anni pari, in alternanza con quella d’Arte. |
Le nazioni, spinte da una sorta di promozione culturale e politica, presentano nell’ Esposizione il meglio della produzione artistica del tempo. Nei padiglioni (caratteristica strutturale della Biennale arrivata fino ai nostri giorni) vengono esposti quei desideri e quelle proiezioni che caratterizzano la manifestazione sin dalle sue prime edizioni. Lo scopo è quello di sperimentare forme inedite di arte, creando nuove occasioni di condivisione tra artisti, più o meno conosciuti, non limitandosi a realizzare solamente un’esposizione vetrinistica delle opere, ma analizzando le problematiche dell’arte contemporanea, favorendone sia la produzione, sia il mercato.
La prima Biennale di Venezia fu proposta per le nozze di Umberto I e Margherita di Savoia nel 1893, e il 30 aprile 1895 viene inaugurata la I Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia, alla presenza dei regnanti, in un palazzo costruito per l’occasione nei Giardini pubblici di Castello. Dalla prima grande Esposizione la manifestazione prenderà il nome di Biennale per la cadenza regolare con la quale verrà organizzata (ogni due anni).
La Biennale, nata come società di cultura, nel corso del ‘900 muterà insieme alla storia del nostro paese, subendo diverse riforme.
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Nel 1931 la Biennale, sotto il controllo dello Stato fascista, grazie a maggiori finanziamenti, si arricchisce di altre manifestazioni (Musica, Cinema e Teatro), assumendo quell’aspetto multidisciplinare che la caratterizza ancora oggi.
L’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, sospesa durante la seconda guerra mondiale, torna nel 1948, dopo i primi anni di ricostruzione. Il suo compito sarà quello di impostare un discorso di recupero delle esperienze artistiche di Avanguardia, cercando di riassumere tutte le trasformazioni rilevate in quegli anni su scala internazionale.
Dopo la contestazione studentesca del 1968, arrivata fino alle porte della Biennale per ostacolarne l’apertura, inizia un periodo di cambiamenti interni alla stessa manifestazione. Si decide di non assegnare più i premi, che saranno ripristinati solo nel 1986. Dal 1972 si comincia ad adottare un tema per l’ Esposizione d’Arte, che diventerà una costante degli anni successivi. La prima grande riforma sarà quella del 1973 che trasforma la Biennale in Ente Autonomo dello Stato, fornendola di un nuovo statuto. Nel 1980 alle discipline già presenti nella Biennale si aggiunge anche il settore Architettura che, sotto la direzione di Paolo Portoghesi, apre al pubblico per la prima volta le Corderie dell’Arsenale, trasformandole in una strada novissima, che si andrà ad aggiungere ai più storici spazi espositivi dei Giardini.
La Biennale di Architettura si svolge negli anni pari, in alternanza con quella d’Arte. |
Nel febbraio 1998 viene pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto di riforma che privatizza la Biennale, facendola diventare una Società di cultura; dal 2004 invece si evolve in Fondazione.
Alla Biennale quindi si deve il merito di aver diffuso e sostenuto numerose correnti artistiche: dal Cubismo di Georges Braque all’Espressionismo Astratto di Jackson Pollock, dall’Informale di Alberto Burri alla Pop Art di Robert Rauschenberg, dall’Arte Povera teorizzata da Germano Celant alla Body Art, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Oggi la Biennale, che comprende sei settori di attività (Architettura, Arti visive, Cinema, Teatro, Musica, Danza), è un evento in continua evoluzione che accoglie le nuove tendenze artistiche, ricerca e sperimenta i diversi linguaggi della cultura contemporanea.