VITERBO – APPROVATO IL PIANO PROVINCIALE PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI

IL PIANO DI GESTIONE DEI RIFIUTI
 
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D I F F E R E N Z I A T A ,   I N F R A S T R U T T U R E   E   C H I U S U R A   D E L   C I C L O

P E R   S U P E R A R E   L’ E M E R G E N Z A

DISTRIBUZIONE DELLA PRODUZIONE RU - valori in tonnellate, 2006Ieri sera il Consiglio a Palazzo Gentili ha approvato il piano dei rifiuti della Provincia di Viterbo. Questa mattina il presidente Alessandro Mazzoli, l’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai e il capogruppo del Pd Domenico Manglaviti hanno illustrato il documento in conferenza stampa.

Lo strumento approvato – ha spiegato Mazzoli – è un lavoro complesso, frutto di mesi di lavoro da parte dell’assessorato all’Ambiente e della società Area group di Bologna, esperta in questo campo. Sono convinto si tratti di un piano serio che va a rispondere all’emergenza rifiuti sul nostro territorio. E’ un atto di serietà che l’amministrazione doveva ai cittadini e agli enti locali della Tuscia.
Il piano provinciale dei rifiuti si basa su diversi punti cardine. Per anni è mancata la ricognizione dei dati, delle modalità e sul reale fabbisogno di infrastrutture. Grazie al piano ora abbiamo una fotografia dello stato dell’arte e da questa possiamo partire per affrontare la situazione. Inoltre – ha continuato Mazzoli – è necessario, proprio come è previsto nel progetto, secondo quanto detta la legge, innalzare la percentuale di raccolta differenziata. Il metodo individuato è il porta a porta e ovviamente servirà la partecipazione dei cittadini e la realizzazione di infrastrutture idonee, piattaforme per lo stoccaggio. Per questo la Provincia ha già messo in bilancio un milione di euro”.
La chiusura del ciclo avverrà con tecnologie avanzate. Abbiamo proposto – ha detto ancora il presidente – un impianto basato sulla dissociazione molecolare, che non utilizza termocombustione o termovalorizzazione, secondo quanto indicato dal decreto Nicolais-Scanio del 2007 sulle tecnologie disponibili a basso impatto ambientale.
Per raggiungere gli obiettivi è previsto che Rieti non conferisca più i rifiuti a Viterbo. “Durante la discussione in Consiglio su questo piano non sono emerse proposte alternative e credo sia un fatto positivo, perché significa che sono condivise le linee generali di indirizzo. La Provincia di Viterbo ha dunque assolto a uno dei compiti principali a cui era chiamata e lo ha fatto con una proposta serie e avanzata.
DISTRIBUZIONE DELLA PRODUZIONE RU PROCAPITE - valori in chilogrammi, 2006L’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai è poi entrato nel merito della questione. Alla fine del 2007 – ha spiegato – avevamo proposto le linee guida al commissario regionale Stefano La Porta che con una nota ci ha segnalato la positività della proposta. Da qui abbiamo proseguito il lavoro. Sono stati fatti passaggi con gli enti locali, Agenda 21 e nel tavolo di concertazione. E’ importante sottolineare che al di là delle risorse che serviranno sarà fondamentale far crescere una cultura civica per far penetrare questi valori nella società civile. Solo così riusciremo ad attuarlo.
La filosofia del piano provinciale dei rifiuti è quella del recupero, riclico e riuso. Era un nostro dovere fare un piano serio e responsabile in questo particolare momento. Perché la gestione commissariale – ha continuato – è terminata il 30 giugno e la Regione ha sei mesi di tempo per realizzare un piano ordinario e definire gli Ato. Con il lavoro della Provincia chiediamo quindi di essere autonomi e di poter gestire la situazione per raggiungere i risultati che ci siamo preposti nel piano.
La parola è poi passata al capogruppo del Pd Domenico Manglaviti. E’ un atto importante  – ha detto – che dà risposte concrete ai problemi dei cittadini. Anche dal punto di vista delle tariffe che chiediamo non aumentino. Questa non è la fine di un lavoro ma l’inizio di un percorso anche faticoso che dovremo affrontare con sacrifici se davvero vogliamo che entro 5 anni siano raggiunti gli obiettivi. Ma il primo passo è ormai fatto”.

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DISTRIBUZIONE DELLA PRODUZIONE RU - valori in tonnellate, 2006Ieri sera il Consiglio a Palazzo Gentili ha approvato il piano dei rifiuti della Provincia di Viterbo. Questa mattina il presidente Alessandro Mazzoli, l’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai e il capogruppo del Pd Domenico Manglaviti hanno illustrato il documento in conferenza stampa.

Lo strumento approvato – ha spiegato Mazzoli – è un lavoro complesso, frutto di mesi di lavoro da parte dell’assessorato all’Ambiente e della società Area group di Bologna, esperta in questo campo. Sono convinto si tratti di un piano serio che va a rispondere all’emergenza rifiuti sul nostro territorio. E’ un atto di serietà che l’amministrazione doveva ai cittadini e agli enti locali della Tuscia.
Il piano provinciale dei rifiuti si basa su diversi punti cardine. Per anni è mancata la ricognizione dei dati, delle modalità e sul reale fabbisogno di infrastrutture. Grazie al piano ora abbiamo una fotografia dello stato dell’arte e da questa possiamo partire per affrontare la situazione. Inoltre – ha continuato Mazzoli – è necessario, proprio come è previsto nel progetto, secondo quanto detta la legge, innalzare la percentuale di raccolta differenziata. Il metodo individuato è il porta a porta e ovviamente servirà la partecipazione dei cittadini e la realizzazione di infrastrutture idonee, piattaforme per lo stoccaggio. Per questo la Provincia ha già messo in bilancio un milione di euro”.
La chiusura del ciclo avverrà con tecnologie avanzate. Abbiamo proposto – ha detto ancora il presidente – un impianto basato sulla dissociazione molecolare, che non utilizza termocombustione o termovalorizzazione, secondo quanto indicato dal decreto Nicolais-Scanio del 2007 sulle tecnologie disponibili a basso impatto ambientale.
Per raggiungere gli obiettivi è previsto che Rieti non conferisca più i rifiuti a Viterbo. “Durante la discussione in Consiglio su questo piano non sono emerse proposte alternative e credo sia un fatto positivo, perché significa che sono condivise le linee generali di indirizzo. La Provincia di Viterbo ha dunque assolto a uno dei compiti principali a cui era chiamata e lo ha fatto con una proposta serie e avanzata.
DISTRIBUZIONE DELLA PRODUZIONE RU PROCAPITE - valori in chilogrammi, 2006L’assessore all’Ambiente Tolmino Piazzai è poi entrato nel merito della questione. Alla fine del 2007 – ha spiegato – avevamo proposto le linee guida al commissario regionale Stefano La Porta che con una nota ci ha segnalato la positività della proposta. Da qui abbiamo proseguito il lavoro. Sono stati fatti passaggi con gli enti locali, Agenda 21 e nel tavolo di concertazione. E’ importante sottolineare che al di là delle risorse che serviranno sarà fondamentale far crescere una cultura civica per far penetrare questi valori nella società civile. Solo così riusciremo ad attuarlo.
La filosofia del piano provinciale dei rifiuti è quella del recupero, riclico e riuso. Era un nostro dovere fare un piano serio e responsabile in questo particolare momento. Perché la gestione commissariale – ha continuato – è terminata il 30 giugno e la Regione ha sei mesi di tempo per realizzare un piano ordinario e definire gli Ato. Con il lavoro della Provincia chiediamo quindi di essere autonomi e di poter gestire la situazione per raggiungere i risultati che ci siamo preposti nel piano.
La parola è poi passata al capogruppo del Pd Domenico Manglaviti. E’ un atto importante  – ha detto – che dà risposte concrete ai problemi dei cittadini. Anche dal punto di vista delle tariffe che chiediamo non aumentino. Questa non è la fine di un lavoro ma l’inizio di un percorso anche faticoso che dovremo affrontare con sacrifici se davvero vogliamo che entro 5 anni siano raggiunti gli obiettivi. Ma il primo passo è ormai fatto”.

<alessandro Mazzoli Presidente Provincia di Viterbo

« Il piano dei rifiuti, per la Provincia era un dovere adottarlo. Perché ci permette di risolvere il problema della gestione e affrontare l’emergenza. Credo che in questo modo abbiamo messo il territorio nelle condizioni avere un mezzo di programmazione da usare anche come metodo di lavoro con gli altri enti. La Regione Lazio ha deciso di concludere il regime commissariale e approdare a quello ordinario. E’ una scelta consapevole per dare al territorio gli strumenti per la gestione. E’ dunque giusto – anzi, decisivo – che la Provincia si doti di uno strumento efficace come il piano.
I dati riportati, è vero, sono in continua evoluzione, ma ciò non vuol dire che non si debba mai mettere un punto da cui partire. E noi ne abbiamo messo uno fermo, in modo che la Provincia abbia elementi per gestire un tema così complesso. La raccolta differenziata, oltre ad essere un obbligo di legge, è un obiettivo politico e strategico. E anche di civiltà e qualità della vita. Puntiamo sul porta a porta, che ben si confà alle caratteristiche del nostro territorio. E’ però indispensabile lavorare sulle infrastrutture per innescare l’incremento della raccolta differenziata. Scelta sostanziata nell’ultimo bilancio con un impegno di un milione di euro, con l’accensione di un mutuo entro l’anno.
Poi c’è il bando a cui hanno partecipato molti Comuni. E’ un fatto non solo amministrativo, è anche politico e culturale. Quindi c’è la chiusura del ciclo dei rifiuti: chi dice che è contrario al fatto che il capoluogo riceva ancora quelli di Rieti deve assumersi le proprie responsabilità. Noi lo facciamo, anche con un impianto a basso impatto. Abbiamo individuato la tecnologia che ci pare più adeguata: quelle innovative sulle quali ci siamo basati sono le stesse individuate nel documento redatto dal governo Prodi. Da lì abbiamo scelto, ma senza precluderci la possibilità di cambiare di fronte ad eventuali ulteriori evoluzioni.
Non sono tecnologie campate in aria ma sperimentate: esistono esempi che si possono verificare. Dalla minoranza sono arrivate posizioni di apprezzamento per i contenuti del piano: se è vero che è fatto bene, la questione dunque non è cambiarne il titolo. Non c’è stata comunque alcuna preclusione, semmai solo la volontà di concludere il percorso. Il documento è stato condiviso con territorio, le organizzazioni di categoria, il consiglio, crediamo quindi sia patrimonio di tutti. E’ un piano avanzato che merita rispetto e ci consente di guardare al futuro con la schiena dritta per fare gli intereressi del nostro territorio. Per questo vorrei ringraziare tutti coloro che hanno lavorato alla sua realizzazione. »

Alessandro Mazzoli
Presidente della Provincia di Viterbo

Fonte:  Ufficio Stampa provincia di Viterbo

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