BOXE – DIALOGANDO CON . . . ANDREA DI LUISA
Andrea di Luisa, peso supermedio, è l’ultimo acquisto nelle file biancorosse della
promoter internazionale Rosanna Conti Cavini. Con alle spalle un curriculum da dilettante molto interessante, che parla di due titoli italiani e di altri importanti allori, il ragazzo, membro dell’Esercito,
è il secondo professionista nella storia della boxe italiana a far parte delle Forze Armate, e a 26 anni ha tutte le carte in regola per fare qualcosa d’importante.
V O G L I O F A R E U N P A S S O A L L A V O L T A
Andrea, puoi dirci qualcosa di te per chi non ti conosce?
«Sono nato a Napoli il 13 maggio 1982, e ho iniziato a fare boxe giovanissimo con mio papà Michele, che poi ha introdotto a questo sport anche mio fratello Diego. Ho fatto parte del Gruppo Sportivo Esercito dal 2001 al marzo di quest’anno e attualmente sono istruttore di boxe alla Scuola Sottufficiali di Viterbo Sportivamente parlando, sono stato campione italiano nel 2001 e nel 2003, finalista in altre occasioni. Ho vinto la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici Militari nel 2003 e ai Mondiali Militari nel 2005. Quest’anno ho partecipato alle selezioni per partecipare all’Olimpiade, ma mi ha fermato un infortunio. Allora ho deciso di passare professionista.»
Nella tua carriera da dilettante hai affrontato tanti campioni…
«Sì, ho affrontato tutti in Italia, da Ndiaye a Signani a Stefano Loriga, ma questi sono niente in confronto ad altri, come Bute, campione del mondo dei supermedi Ibf, con il quale ho perso ai punti, e altri campioni del mondo dilettanti dell’epoca, togliendomi sempre grandi soddisfazioni. Ricordo particolarmente una finale per il titolo italiano con Ndiaye: stavo dominando ai punti, ma alla quarta ripresa lui mi piazza il colpo della domenica e mi mette k.o. Sono cose che capitano in questo sport! Spero di rifarmi magari da professionista!»
Che tipo di pugile sei e con quali prospettive ti avvicini al professionismo?
«Sono un attaccante. Un picchiatore longilineo. Sono alto 1,83 e cerco di sfruttare anche le lunghe leve. Per farmi capire, Ndiaye è di qualche centimetro più basso di me. Di prospettive al momento non ne ho. Voglio fare un passo per volta, magari arrivare presto al titolo italiano. Poi vedremo: sono sicuro che l’appetito verrà mangiando!»
Non ti sarebbero certamente mancati i manager per passare prof. Perché sei passato con Umberto e Rosanna Conti Cavini?
«Perché sono i più quotati nell’ambiente. Per il pugile che mi sento sono quelli che mi danno più sicurezza e mi promettono una carriera migliore.
»
Andrea di Luisa, peso supermedio, è l’ultimo acquisto nelle file biancorosse della
promoter internazionale Rosanna Conti Cavini. Con alle spalle un curriculum da dilettante molto interessante, che parla di due titoli italiani e di altri importanti allori, il ragazzo, membro dell’Esercito,
è il secondo professionista nella storia della boxe italiana a far parte delle Forze Armate, e a 26 anni ha tutte le carte in regola per fare qualcosa d’importante.
V O G L I O F A R E U N P A S S O A L L A V O L T A
Andrea, puoi dirci qualcosa di te per chi non ti conosce?
«Sono nato a Napoli il 13 maggio 1982, e ho iniziato a fare boxe giovanissimo con mio papà Michele, che poi ha introdotto a questo sport anche mio fratello Diego. Ho fatto parte del Gruppo Sportivo Esercito dal 2001 al marzo di quest’anno e attualmente sono istruttore di boxe alla Scuola Sottufficiali di Viterbo Sportivamente parlando, sono stato campione italiano nel 2001 e nel 2003, finalista in altre occasioni. Ho vinto la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici Militari nel 2003 e ai Mondiali Militari nel 2005. Quest’anno ho partecipato alle selezioni per partecipare all’Olimpiade, ma mi ha fermato un infortunio. Allora ho deciso di passare professionista.»
Nella tua carriera da dilettante hai affrontato tanti campioni…
«Sì, ho affrontato tutti in Italia, da Ndiaye a Signani a Stefano Loriga, ma questi sono niente in confronto ad altri, come Bute, campione del mondo dei supermedi Ibf, con il quale ho perso ai punti, e altri campioni del mondo dilettanti dell’epoca, togliendomi sempre grandi soddisfazioni. Ricordo particolarmente una finale per il titolo italiano con Ndiaye: stavo dominando ai punti, ma alla quarta ripresa lui mi piazza il colpo della domenica e mi mette k.o. Sono cose che capitano in questo sport! Spero di rifarmi magari da professionista!»
Che tipo di pugile sei e con quali prospettive ti avvicini al professionismo?
«Sono un attaccante. Un picchiatore longilineo. Sono alto 1,83 e cerco di sfruttare anche le lunghe leve. Per farmi capire, Ndiaye è di qualche centimetro più basso di me. Di prospettive al momento non ne ho. Voglio fare un passo per volta, magari arrivare presto al titolo italiano. Poi vedremo: sono sicuro che l’appetito verrà mangiando!»
Non ti sarebbero certamente mancati i manager per passare prof. Perché sei passato con Umberto e Rosanna Conti Cavini?
«Perché sono i più quotati nell’ambiente. Per il pugile che mi sento sono quelli che mi danno più sicurezza e mi promettono una carriera migliore.
»
Da chi sei allenato?
«Mi alleno a Roma con mio padre e con Roberto Ferri.»
Il tuo esordio da professionista è fissato per giovedì 30 ottobre a Savigliano, davanti a non meno di duemila persone. Avvertirai un po’ di emozione?
«Proprio emozione magari no. Ma sono sicuro che avvicinandomi al ring un po’ le gambe mi tremeranno. Per me inizia un’avventura importante. Ma poi, sopra al ring, tornerà tutto a posto! Se mi permetti, a questo proposito vorrei ringraziare alcune persone che mi stanno aiutando molto e che mi hanno sostenuto in questo passo: sono il Comandante della Scuola Sottufficiali, Generale Vladimiro Aleksic, poi il Colonnello Gentile del Dipartimento Accademico della Scuola di Viterbo, il Capitano Russo e tutti i collaboratori del Dipartimento di Educazione Fisica.»
Tuo fratello Diego?
«Lui fa ancora parte del Gruppo Sportivo Esercito. Viene anche lui da un infortunio, ma continuerà con il dilettantismo ancora un paio d’anni, poi vedrà se sarà il caso di passare prof. Ha solo 23 anni.»
In Italia la categoria dei supermedi è molto ricca: ci sono quattro pugili interessantissimi, come Tassi e Di Giacomo, che ti saranno compagni di team, Sanavia e Ndiaye. Cosa pensi di loro?
«Che sono degli ottimi pugili. Mi piacerebbe affrontarli sul ring tutti e quattro!
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Una grafica più elegante e accattivante, notizie più aggiornate e news di facile reperibilità, tante foto e una grande quantità di informazioni: questo è in sostanza il
nuovo sito internet dalla promoter internazionale Rosanna Conti Cavini, on line da adesso al nuovo indirizzo
www.rosannaconticavini.com. All’interno del sito stesso tutte le notizie sulla vita e la carriera di Rosanna Conti Cavini, del marito Umberto, della figlia Monia e di tutta l’organizzazione che lavora ormai da quasi trent’anni nell’ambiente del pugilato italiano, tutti i comunicati stampa pubblicati in tempo reale e le interviste ai pugili e ai maestri. Uno strumento che diventerà presto di uso quotidiano, quindi, per tutti gli appassionati di pugilato che navigano in Internet, che potranno così conoscere anche la vita e la carriera dei ragazzi e delle ragazze del team grossetano. Il sito sarà arricchito, prima, durante e dopo le grandi manifestazioni pugilistiche offerte da Rosanna Conti Cavini, da tante news e foto a cura dell’Ufficio Stampa del team, in modo che i colleghi della stampa possano facilmente e immediatamente ricevere informazione le più dettagliate possibile.