CHIESTO AL GOVERNO PIANO MARSHALL PER EFFICIENZA E SVILUPPO FONTI RINNNOVABILI
Gli attivisti di Greenpeace sono entrati stamattina nella centrale Enel di Civitavecchia e hanno aperto due enormi striscioni a oltre cento metri di altezza con scritto Il governo contro Kyoto e mai più carbone. In contemporanea dalla nave di Greenpeace ‘Arctic Sunrise’, scendendo con dei gommoni, degli attivisti hanno scritto sul molo Quit coal, no carbone. Sulla nave è stato affisso No carbone. Sì Energy Revolution. Il comunicato del Movimento No Coke Alto Lazio, la risposta dei lavoratori della centrale e di Enel.
17 ottobre 2008
Gli attivisti sono entrati nella centrale e – a oltre cento metri di altezza – hanno aperto due enormi striscioni con il messaggio Il governo contro Kyoto e mai più carbone.
In contemporanea dalla nave di Greenpeace, Arctic Sunrise, sono scesi i gommoni con un altro gruppo di attivisti che hanno scritto sul molo Quit coal, no carbone. L’azione di oggi vuole denunciare l’ostilità del Governo italiano al pacchetto clima ed energia dell’Unione europea. Il timore è che dietro la richiesta di ‘maggiore flessibilità’, il Governo intenda compromettere l’accordo e quindi sabotare il percorso per la seconda fase per Protocollo di Kyoto. Con questa protesta Greenpeace chiede al Governo un ‘Piano Marshall‘ per efficienza e sviluppo delle fonti rinnovabili: l’unica alternativa possibile per centrare gli obiettivi europei. Rinnovabili ed efficienza energetica sono la soluzione vera per l’Italia. Non certo un ritorno al nucleare, fonte rischiosa e costosa, promossa per favorire alcune lobby e non certo l’ambiente. La recente conversione a carbone della centrale di Civitavecchia rappresenta il fallimento della politica energetica italiana verso la riduzione delle emissioni di gas serra. Una volta in funzione, la centrale di Civitavecchia immetterà in atmosfera oltre 10 milioni di tonnellate di CO2, pari alle emissioni di 2 milioni di SUV, ognuno dei quali percorre 25mila km in un anno. Tutto ciò va ad aggiungersi al ritardo che l’Italia ha già contratto per Kyoto: 50 milioni di tonnellate l’anno. Per questo Greenpeace ha lanciato una cyberazione per chiedere al governo una moratoria sulle centrali a carbone e una rivoluzione energetica pulita.
Questo autunno le navi di Greenpeace ‘Rainbow Warrior’ e ‘Arctic Sunrise’ stanno solcando le acque del Mediterraneo – da Israele fino in Polonia – per diffondere il messaggio ‘QUIT COAL’ (NO CARBONE) in tutta Europa, in vista della Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle nazioni Unite che si terrà a Poznan in Polonia il prossimo dicembre.
Fonte: Testo e Foto GREENPEACE |
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Gli attivisti di Greenpeace sono entrati stamattina nella centrale Enel di Civitavecchia e hanno aperto due enormi striscioni a oltre cento metri di altezza con scritto Il governo contro Kyoto e mai più carbone. In contemporanea dalla nave di Greenpeace ‘Arctic Sunrise’, scendendo con dei gommoni, degli attivisti hanno scritto sul molo Quit coal, no carbone. Sulla nave è stato affisso No carbone. Sì Energy Revolution. Il comunicato del Movimento No Coke Alto Lazio, la risposta dei lavoratori della centrale e di Enel.
17 ottobre 2008
Gli attivisti sono entrati nella centrale e – a oltre cento metri di altezza – hanno aperto due enormi striscioni con il messaggio Il governo contro Kyoto e mai più carbone.
In contemporanea dalla nave di Greenpeace, Arctic Sunrise, sono scesi i gommoni con un altro gruppo di attivisti che hanno scritto sul molo Quit coal, no carbone. L’azione di oggi vuole denunciare l’ostilità del Governo italiano al pacchetto clima ed energia dell’Unione europea. Il timore è che dietro la richiesta di ‘maggiore flessibilità’, il Governo intenda compromettere l’accordo e quindi sabotare il percorso per la seconda fase per Protocollo di Kyoto. Con questa protesta Greenpeace chiede al Governo un ‘Piano Marshall‘ per efficienza e sviluppo delle fonti rinnovabili: l’unica alternativa possibile per centrare gli obiettivi europei. Rinnovabili ed efficienza energetica sono la soluzione vera per l’Italia. Non certo un ritorno al nucleare, fonte rischiosa e costosa, promossa per favorire alcune lobby e non certo l’ambiente. La recente conversione a carbone della centrale di Civitavecchia rappresenta il fallimento della politica energetica italiana verso la riduzione delle emissioni di gas serra. Una volta in funzione, la centrale di Civitavecchia immetterà in atmosfera oltre 10 milioni di tonnellate di CO2, pari alle emissioni di 2 milioni di SUV, ognuno dei quali percorre 25mila km in un anno. Tutto ciò va ad aggiungersi al ritardo che l’Italia ha già contratto per Kyoto: 50 milioni di tonnellate l’anno. Per questo Greenpeace ha lanciato una cyberazione per chiedere al governo una moratoria sulle centrali a carbone e una rivoluzione energetica pulita.
Questo autunno le navi di Greenpeace ‘Rainbow Warrior’ e ‘Arctic Sunrise’ stanno solcando le acque del Mediterraneo – da Israele fino in Polonia – per diffondere il messaggio ‘QUIT COAL’ (NO CARBONE) in tutta Europa, in vista della Conferenza sui Cambiamenti Climatici delle nazioni Unite che si terrà a Poznan in Polonia il prossimo dicembre.
Fonte: Testo e Foto GREENPEACE |
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L’azione di Greenpeace è avvenuta in concomitanza con gli avvenimenti che interessano EU e le decisioni rispetto al pacchetto climatico,che chiedono un forte impegno nella riduzione delle emissioni di co2.
Civitavecchia, se mai fosse avviata a carbone,da sola, produrrebbe 10 milioni di tonnellate di co2, un impianto enorme con il combustibile più pericoloso in assoluto per la salute del pianeta.
Civitavecchia è divenuto un simbolo di come l’Italia si stia allontanando dagli accordi sottoscritti con il protocollo di Kyoto, i cittadini sono stanchi di leggere che il nostro paese invece di sfruttare l’energia pulita del sole si ricorra ancora ai combustibili fossili,che sono troppo pericolosi anche per il carico delle emissioni che ricade nei territori e sulla salute degli abitanti che vi vivono.
Grazie a Greenpeace che utilizza la spettacolarità delle immagini,riporta ancora una volta alla ribalta il problema del “Carbone”. Per questo Greenpeace ha lanciato una cyberazione (www.greenpeace.org) per chiedere al governo una moratoria sulle centrali a carbone e una rivoluzione energetica pulita.
I cittadini sostengono tutte le ragioni contro la scelta di utilizzare carbone in un territorio come l’Italia, ricca di sole.
Grazie Greenpeace, sei riuscito a portare in tutto il mondo le immagini dell’orribile polo energetico più grande del mondo.
Le immagini sono crudeli,mostrano le cinque ciminiere enormi e minacciose,come fossero dei mostri.
I cittadini di questo territorio non si meritano la “schiavitù energetica”,che questi mega impianti di produzione elettrica vogliono ancora infliggere, l’utilizzo dei combustibili fossili,deve essere sostituita con la produzione di energia pulita.
Bisogna pensare ad una riduzione del carico inquinante di questo territorio,a partire da subito, questa è l’unica scelta condivisibile da tutti gli abitanti,sempre più spaventati dalla messa in funzione di TVN a carbone. »
Lavoratori Centrale Civitavecchia a Greenpeace: Basta ecoballe
Contestare questa centrale, la più avanzata del mondo nel suo comparto, significa far fare l’ennesimo passo indietro al nostro Paese. Lavoro, sviluppo investimenti: tutto in fondo al mare per colpa di un pregiudizio ideologico
Roma, 16 ott. – (Adnkronos) – Si’ carbone pulito e lavoro, basta ecoballe, si’ lavoro no Greenpeace”. Sono questi gli slogan dei dipendenti della centrale Enel di Civitavecchia che rispondono all’incursione di Greenpeace in corso nella centrale di Civitavecchia. I lavoratori della centrale stanno esponendo un altro striscione su una gru vicina con su scritto ‘andate a lavorare’. Il 40% dell’energia mondiale e’ prodotta con il carbone: in Italia appena il 14% – dicono i lavoratori – Tutti sanno che la nostra centrale e’ un modello di attenzione per l’ambiente e la salute, un punto di riferimento mondiale per l’utilizzo delle nuove tecnologie. Ogni settimana vengono in visita a questo cantiere decine di delegazioni da tutto il mondo per studiare questo progetto.
Gli ‘ecobugiardi’ che dicono no a tutto, lo sanno molto bene ma compiono atti gravemente irresponsabili, pericolosi e che violano le leggi per affermare le loro menzogne – continuano i lavoratori – In Italia non abbiamo il nucleare, non si vuole il carbone, si dice no ai rigassificatori, no alle grandi opere, no a tutto. Ci rivolgiamo a tutti i colleghi, i cittadini e le forze politiche che sono stufe di questi ecoterroristi – concludono – Contestare questa centrale, la piu’ avanzata del mondo nel suo comparto, significa far fare l’ennesimo passo indietro al nostro Paese. Lavoro, sviluppo investimenti: tutto in fondo al mare per colpa di un pregiudizio ideologico.
ENEL: ATTIVISTI GREENPEACE VIOLANO CANTIERE DI CIVITAVECCHIA
(ASCA) – Roma, 16 ott – Alcuni attivisti di Greenpeace questa notte si sono introdotti all’interno del cantiere della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia ”mettendo a rischio la propria e altrui incolumita”’.
”Enel – spiega l’azienda in una nota – ha immediatamente informato le Autorita’ di polizia. Gli attivisti si sono arrampicati su una gru alta 70 metri. I lavoratori dell’Enel impegnati nella conversione dell’impianto a carbone pulito sono regolarmente al lavoro nelle altre zone del catiere non coinvolte dall’intrusione di questa notte”.