PIRANDELLO… UN CLASSICO SENZA ETA'
Il Teatro Eliseo, gremito fino all’inverosimile con una platea delle grandi occasioni, tributa un lunghissimo applauso ad un “pirandelliano” Leo Gullotta nella parte di Angelo Baldovino. La stagione teatrale romana si è aperta in grande stile con uno spettacolo elegante diretto da Fabio Grossi e le scene di Luigi Perego.
I L P I A C E R E D E L L ’ O N E S T A ’
di Mariangiola Castrovilli
Un’inaugurazione della stagione teatrale romana in grande stile per applaudire Leo Gullotta, formidabile interprete di Angelo Baldovino ne Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello in un teatro Eliseo gremito fino all’inverosimile, con una platea delle grandi occasioni, da Bertinotti a Gaetano Gifuni al ministro Luigi Gazzella (che il 31 presenterà a Salerno il suo nuovo libro “Il dito nella sabbia”), ad Ettore Scola, Erminia Manfredi, all’ambasciatore Mario D’Urso, Pippo Baudo e Maddalena Letta tanto per citarne alcuni.
Uno spettacolo elegante diretto in maniera essenziale da Fabio Grossi, con la bellissima scena di Luigi Perego, in cui tutto si svolge in una splendida foresta dai colori autunnali in cui si erge un gazebo trasparente a mo’ di casa di vetro che spinge a riflettere sull’autenticità di certi valori, messi da parte allora come …ora, perché le priorità in certi casi sono… le più diverse… Il pubblico rapito dalle trascinanti argomentazioni pirandelliane di un non onesto che lo diventa in maniera inflessibile a cui Gullotta presta corpo e anima è alla fine scoppiato in un lungo appassionato applauso liberatorio che si è protratto per diversi minuti.
Pirandello, un classico senza età che si vede e si rivede sempre volentieri… e Gullotta che per interpretare Il piacere dell’onestà ha addirittura cambiato look… «Solo per motivi interpretativi!… Sono abituato ad offrire i personaggi che interpreto avvicinandomi il più possibile a quel Personaggio e poi, visto che conosci la commedia, proprio il maestro agrigentino descrive il personaggio di Angelo Baldovino con “barba incolta” …».
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Il Teatro Eliseo, gremito fino all’inverosimile con una platea delle grandi occasioni, tributa un lunghissimo applauso ad un “pirandelliano” Leo Gullotta nella parte di Angelo Baldovino. La stagione teatrale romana si è aperta in grande stile con uno spettacolo elegante diretto da Fabio Grossi e le scene di Luigi Perego.
I L P I A C E R E D E L L ’ O N E S T A ’
di Mariangiola Castrovilli
Un’inaugurazione della stagione teatrale romana in grande stile per applaudire Leo Gullotta, formidabile interprete di Angelo Baldovino ne Il piacere dell’onestà di Luigi Pirandello in un teatro Eliseo gremito fino all’inverosimile, con una platea delle grandi occasioni, da Bertinotti a Gaetano Gifuni al ministro Luigi Gazzella (che il 31 presenterà a Salerno il suo nuovo libro “Il dito nella sabbia”), ad Ettore Scola, Erminia Manfredi, all’ambasciatore Mario D’Urso, Pippo Baudo e Maddalena Letta tanto per citarne alcuni.
Uno spettacolo elegante diretto in maniera essenziale da Fabio Grossi, con la bellissima scena di Luigi Perego, in cui tutto si svolge in una splendida foresta dai colori autunnali in cui si erge un gazebo trasparente a mo’ di casa di vetro che spinge a riflettere sull’autenticità di certi valori, messi da parte allora come …ora, perché le priorità in certi casi sono… le più diverse… Il pubblico rapito dalle trascinanti argomentazioni pirandelliane di un non onesto che lo diventa in maniera inflessibile a cui Gullotta presta corpo e anima è alla fine scoppiato in un lungo appassionato applauso liberatorio che si è protratto per diversi minuti.
Pirandello, un classico senza età che si vede e si rivede sempre volentieri… e Gullotta che per interpretare Il piacere dell’onestà ha addirittura cambiato look… «Solo per motivi interpretativi!… Sono abituato ad offrire i personaggi che interpreto avvicinandomi il più possibile a quel Personaggio e poi, visto che conosci la commedia, proprio il maestro agrigentino descrive il personaggio di Angelo Baldovino con “barba incolta” …».
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Il piacere dell’onestà che ad un uomo di poco conto dalla moralità accomodante come Angelo Baldovino procura “un piacere dei Santi negli affreschi delle chiese”. Gullotta questo dualismo, moralità accomodante ed improvvisa, fervente onestà, due facce della stessa medaglia, sono tuttora valide, in un momento di crisi di valori… ? «Ma Angelo fa una scelta nella sua vita: essere onesto anche se in passato ha attraversato la disonestà. Sceglie. Proprio perché ha dei valori».
Gullotta cos’è che l’attrae in Angelo? «La dolente solitudine».
In questa pièce ancora una volta i personaggi sono costretti a togliersi la maschera dietro la quale hanno ingannato se stessi e gli altri, very Prandello… ma non succede un po’ a tutti, attori e non quando ci si siede a fare un po’ di conti…? «Soprattutto oggi, curiosamente, molti esseri umani (forse perché condizionati?) sono più per l’apparire e non per l’essere».
Quale il ruolo che finora non ha mai interpretato e che vorrebbe portare in scena o sullo schermo? «Ho fatto tanto nella mia carriera… tutto quello che arriva è perché l’ho scelto… tutto quello che arriva e che realizzo, è ‘il sogno nel cassetto’ ! Dopo 47 anni di ruoli diversissimi, vorrei poter offrire al pubblico questo Angelo Baldovino con la mia Onestà …».
Cosa c’è dietro l’angolo di Leo Gullotta? «“Baaria” un film con la regia di Peppuccio Tornatore e due anni di tournee con questo meraviglioso testo di Pirandello».