Presentato oggi nella conferenza stampa presso l’aula Cutuli del comune di Civitavecchia l’esposto contro l’avviamento della centrale di Torre Valdaliga Nord inoltrato a nome e per conto del Movimento No Coke Alto Lazio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, al Comando del Nucleo dei Carabinieri – Tutela Ambiente, al ROAN di Civitavecchia, al Prefetto di Roma – Dr. Mosca, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Intanto il Commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas bacchetta l’Italia in relazione al pacchetto clima-energia della UE.
Nel corso della conferenza è stato inoltre annunciato, come affermato da Simona Ricotti a nome dei firmatari dell’esposto, « l’apertura del riesame del decreto autorizzativo della stessa, a dimostrazione che l’autorizzazione evidentemente non era proprio perfetta, alla quale ci riserviamo come Movimento No Coke, di presentare ulteriori osservazioni, anche se già il ministero ha inserito come tali il nostro esposto.
Facciamo solo notare che dalle carte presentate da Enel per l’avvio del riesame (che è possibile scaricare dal sito del Ministero dell’ambiente – area autorizzazione integrata ambientale – area libera consultazione – ricerca per territorio – Lazio) si possono già ad un primo sguardo fare alcune considerazioni:
– Nessun ente in indirizzo, comune di Civitavecchia compreso, ha sentito il dovere, pur sapendolo, di avvisare la cittadinanza dell’avvio del riesame del decreto autorizzativo;
– l’estrema arroganza di Enel che ritiene tale riesame illeggittimo e si riserva di ricorrere al TAR
– la totale assenza di ogni riferimento alla diminuzione del 30% delle emissioni come da accordi con il Ministro Bersani e come raccomandato in sede di conferenza dei Servizi;
– la vergognosa affermazione che limiti emissivi inferiori come quelli che si vorrebbero aggiornare in fase di riesame nel decreto autorizzativo, non sarebbero convenienti per il mercato ».
Presentato oggi nella conferenza stampa presso l’aula Cutuli del comune di Civitavecchia l’esposto contro l’avviamento della centrale di Torre Valdaliga Nord inoltrato a nome e per conto del Movimento No Coke Alto Lazio alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia, al Comando del Nucleo dei Carabinieri – Tutela Ambiente, al ROAN di Civitavecchia, al Prefetto di Roma – Dr. Mosca, al Ministero dello Sviluppo Economico e al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Intanto il Commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas bacchetta l’Italia in relazione al pacchetto clima-energia della UE.
Nel corso della conferenza è stato inoltre annunciato, come affermato da Simona Ricotti a nome dei firmatari dell’esposto, « l’apertura del riesame del decreto autorizzativo della stessa, a dimostrazione che l’autorizzazione evidentemente non era proprio perfetta, alla quale ci riserviamo come Movimento No Coke, di presentare ulteriori osservazioni, anche se già il ministero ha inserito come tali il nostro esposto.
Facciamo solo notare che dalle carte presentate da Enel per l’avvio del riesame (che è possibile scaricare dal sito del Ministero dell’ambiente – area autorizzazione integrata ambientale – area libera consultazione – ricerca per territorio – Lazio) si possono già ad un primo sguardo fare alcune considerazioni:
– Nessun ente in indirizzo, comune di Civitavecchia compreso, ha sentito il dovere, pur sapendolo, di avvisare la cittadinanza dell’avvio del riesame del decreto autorizzativo;
– l’estrema arroganza di Enel che ritiene tale riesame illeggittimo e si riserva di ricorrere al TAR
– la totale assenza di ogni riferimento alla diminuzione del 30% delle emissioni come da accordi con il Ministro Bersani e come raccomandato in sede di conferenza dei Servizi;
– la vergognosa affermazione che limiti emissivi inferiori come quelli che si vorrebbero aggiornare in fase di riesame nel decreto autorizzativo, non sarebbero convenienti per il mercato ».
17
Ottobre 2008 – Roma, Italia (Fonte: Greenpeace) – « Finalmente una posizione chiara. Greenpeace commenta con favore l’intervento del Commissario europeo all’Ambiente, Stavros Dimas, che si dichiara “sbalordito di fronte agli argomenti avanzati dall’Italia” sul pacchetto clima-energia della UE.
“Il governo italiano”, afferma Giuseppe Onufrio, direttore delle Campagne di Greenpeace, “è andato a chiedere sconti in Europa senza presentare lo straccio di un piano per tagliare le emissioni, in esubero di almeno 50 milioni di tonnellate/anno per il periodo 2008-2012”.
Ed è proprio questo il motivo dell’azione di ieri degli attivisti di Greenpeace alla centrale di Civitavecchia: da una parte, criticare il Governo italiano per il tentativo, fallito, di sabotare la trattativa europea sulle misure per combattere i cambiamenti climatici; dall’altra di ricordare come i 10 milioni di tonnellate di CO2 della centrale si aggiungono al deficit ambientale dell’Italia sugli obiettivi di Kyoto.
Ancora più assurda – in un momento di crisi che dovrebbe obbligare a pensare a come rendere più moderno il sistema paese – è la completa ignoranza delle enormi opportunità che si aprirebbero spingendo l’innovazione ambientale. “Grazie all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili”, continua Onufrio, “si possono creare almeno 120mila nuovi posti di lavoro. Si tratta di stime del Politecnico di Milano e dell’Anev, e non di Greenpeace.
Posti che, grazie all’insistenza del Governo e dell’Enel per il carbone, stanno volando in Germania. Non ci si può aspettare niente di diverso”, conclude Onufrio, “da parte di un Governo che ha ridotto il ministero dell’Ambiente a qualcosa più di un ufficio di rappresentanza di Confindustria. E meno male che l’Europa se ne è accorta”.
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