FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DAL 22 OTTOBRE NELLA CAPITALE

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Gian Luigi Rondi presidente della terza Edizione. Centocinquanta film in rassegna, ventuno quelli italiani dei quali sei in concorso. Tema dominante del festival “la donna al potere che stravince su uomini deboli”. Protagonista di questa terza edizione l’immaginifico europeo. Apertura tutta italiana con L’uomo che ama, secondo lavoro firmato da Maria Pia Sole Tognazzi con Monica Bellucci. Al Pacino, all’Auditorium Parco della Musica, ritirerà il Marc’Aurelio d’Oro alla carriera, attribuito quest’anno all’Actors Studio, la più famosa scuola d’attori del mondo, e presenterà l’inedito per l’Italia Chinese Coffee,  che lo vede nella doppia veste di regista e attore.

A  S  P  E  T  T  A  N  D  O    R  O  M  A

di   Mariangiola Castrovilli

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Questa  terza edizione con un cambio di presidente in corsa (da Bettini a Rondi) vede un tappeto rosso ridimensionato e ridisegnato più nel segno dell’Europa che di quello a stelle e strisce, notevoli riduzioni di budget con un 10% in meno, da 17 milioni di euro si passa infatti a 15 mentre sale il costo dei biglietti che passano dai 12 euro del 2007 ai 20 di oggi, e ben 21  film italiani sui 150 della rassegna, disseminati nelle varie sezioni senza però, come ha detto il presidente Gian Luigi Rondi, «nessuna voglia di strumentalizzare l’italianità». Il tema dominante poi che attraversa tutto il festival è la donna al potere, la ‘domina’, come ci tiene a sottolineare la coordinatrice Piera Detassis, che stravince su uomini deboli.

Tanti i ‘tabù’ infranti in questo Roma Festival, intanto l’apertura tutta italiana (di solito non si usa inaugurare a bandiera), la presenza di ben quattro commedie  dalla deliziosa Easy Virtue di Elliot a Warm Heart di Zanussi passando per tanti generi, compreso quello romantico con The Duchesse interpretato da Keira Night firmato da Saul Dibb. Un altro filo rosso di questo Cinema 2008 è rappresentato poi dalle grandi famiglie del cinema italiano, i De Sica col film del giovane Brando, i Tognazzi con la pellicola di Maria Sole (L’uomo che ama che inaugurerà la kermesse), i Vanzina con un ricordo di Steno, i Rossellini con il film di Gill, Kill Gill (tristemente profetico, il regista è infatti scomparso pochi giorni fa n.d.r).

Sei i film italiani in concorso compreso quello d’apertura L’uomo che ama,  secondo lavoro firmato da Maria Pia Sole Tognazzi con Monica Bellucci. Spalmati  tra Cinema 2008 (curato da Teresa Cavina e Giorgio Gosetti) e Anteprima a cura di Piera Detassis, ecco in concorso Un gioco da ragazze di Matteo Rovere, Il Passato è una terra straniera di Daniele Vicari e Resolution 819 di Giacomo Battiato (coproduzione italofrancopolacca), Galantuomini di Edoardo Winspeare e Parlami di me, firmato dall’esordiente Brando De Sica. Si può fare  di Giulio Manfredonia con Claudio Bisio sarà poi fuori concorso nella selezione ufficiale  mentre l’onore di chiudere questa terza edizione del Roma Film Fest a L’ultimo Pulcinella di Maurizio Scaparro con Massimo Ranieri. Tra i film europei in concorso cinque francesi, due della Corea del Sud, solo uno americano, due tedeschi, due polacchi, uno ucraino, uno portoghese, un belga ed un russo.

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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Gian Luigi Rondi presidente della terza Edizione. Centocinquanta film in rassegna, ventuno quelli italiani dei quali sei in concorso. Tema dominante del festival “la donna al potere che stravince su uomini deboli”. Protagonista di questa terza edizione l’immaginifico europeo. Apertura tutta italiana con L’uomo che ama, secondo lavoro firmato da Maria Pia Sole Tognazzi con Monica Bellucci. Al Pacino, all’Auditorium Parco della Musica, ritirerà il Marc’Aurelio d’Oro alla carriera, attribuito quest’anno all’Actors Studio, la più famosa scuola d’attori del mondo, e presenterà l’inedito per l’Italia Chinese Coffee,  che lo vede nella doppia veste di regista e attore.

A  S  P  E  T  T  A  N  D  O    R  O  M  A

di   Mariangiola Castrovilli

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA

Questa  terza edizione con un cambio di presidente in corsa (da Bettini a Rondi) vede un tappeto rosso ridimensionato e ridisegnato più nel segno dell’Europa che di quello a stelle e strisce, notevoli riduzioni di budget con un 10% in meno, da 17 milioni di euro si passa infatti a 15 mentre sale il costo dei biglietti che passano dai 12 euro del 2007 ai 20 di oggi, e ben 21  film italiani sui 150 della rassegna, disseminati nelle varie sezioni senza però, come ha detto il presidente Gian Luigi Rondi, «nessuna voglia di strumentalizzare l’italianità». Il tema dominante poi che attraversa tutto il festival è la donna al potere, la ‘domina’, come ci tiene a sottolineare la coordinatrice Piera Detassis, che stravince su uomini deboli.

Tanti i ‘tabù’ infranti in questo Roma Festival, intanto l’apertura tutta italiana (di solito non si usa inaugurare a bandiera), la presenza di ben quattro commedie  dalla deliziosa Easy Virtue di Elliot a Warm Heart di Zanussi passando per tanti generi, compreso quello romantico con The Duchesse interpretato da Keira Night firmato da Saul Dibb. Un altro filo rosso di questo Cinema 2008 è rappresentato poi dalle grandi famiglie del cinema italiano, i De Sica col film del giovane Brando, i Tognazzi con la pellicola di Maria Sole (L’uomo che ama che inaugurerà la kermesse), i Vanzina con un ricordo di Steno, i Rossellini con il film di Gill, Kill Gill (tristemente profetico, il regista è infatti scomparso pochi giorni fa n.d.r).

Sei i film italiani in concorso compreso quello d’apertura L’uomo che ama,  secondo lavoro firmato da Maria Pia Sole Tognazzi con Monica Bellucci. Spalmati  tra Cinema 2008 (curato da Teresa Cavina e Giorgio Gosetti) e Anteprima a cura di Piera Detassis, ecco in concorso Un gioco da ragazze di Matteo Rovere, Il Passato è una terra straniera di Daniele Vicari e Resolution 819 di Giacomo Battiato (coproduzione italofrancopolacca), Galantuomini di Edoardo Winspeare e Parlami di me, firmato dall’esordiente Brando De Sica. Si può fare  di Giulio Manfredonia con Claudio Bisio sarà poi fuori concorso nella selezione ufficiale  mentre l’onore di chiudere questa terza edizione del Roma Film Fest a L’ultimo Pulcinella di Maurizio Scaparro con Massimo Ranieri. Tra i film europei in concorso cinque francesi, due della Corea del Sud, solo uno americano, due tedeschi, due polacchi, uno ucraino, uno portoghese, un belga ed un russo.

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Protagonista di questa terza edizione dunque l’immaginifico europeo dove i titoli più significativi saranno senza dubbi The Garden of Heden di John Irvin con un’affascinantemente trasgressiva  Caterina Murino , Pride and Glory di  Gavin O’Connor con la consolidata coppia Colin Farrell – Edward Norton,  AL PACINO8/eight firmato da otto registi (da Jane Campion a Mira Nair, a Wim Wenders) che si ispira a agli otto punti fissati dall’ONU per il miglioramento del Pianeta e poi largo alla musica con il docu inglese Bob Marley- Exodus 77 di Anthony Wall e due film dedicati a Fabrizio De Andrè. Dal  vivo si potrà invece ascoltare Carmen Consoli che introdurrà il film d’apertura L’uomo che ama mentre l’introduzione al musical di Brando De Sica Parlami di me sarà curata da un nuovo gruppo  lo SNAP, (Senza Nulla A Pretendere) con Silvio Orlando alla testa di  15 attori.

Che la festa cominci dunque, e allora ecco Al Pacino che il 22 ottobre dopo aver ritirato all’Auditorium Parco della Musica, il Marc’Aurelio d’Oro alla carriera, attribuito quest’anno all’Actors Studio, di cui è uno dei presidenti incontrerà il pubblico e presenterà l’inedito per l’Italia Chinese Coffee,  che lo vede nella doppia veste di regista e attore. Il giorno dopo, il 23 invece, microfono a David Kronenberg per commentare dal vivo le scene dei suoi film più famosi da La Mosca a History of Violence a La promessa dell’Assassino.

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