“ANDREA” NON E’ PIU’ UN DELFINO SOLITARIO
A N D R E A A L I N E A B L U . . . > > >
THE OLTREPENSIERO.IT WEB TV |
di Giulio Carra
Questa volta è stata Rai Uno ad interessarsi del tursiope che gioca con i subacquei nel corso dell’ultima puntata (1 novembre) della trasmissione Linea Blu, il magazine televisivo che da quindici anni è ormai un punto di riferimento per andare alla scoperta delle coste italiane. Un viaggio lungo i litorali raccontato con passione per sviluppare la cultura del mare e che pone grande attenzione ai problemi ambientali ed a quelli relativi alla sicurezza, valorizzando allo stesso tempo le diverse culture marinare e raccontando le storie di coloro che quotidianamente le vivono con grande rispetto.
Le immagini che abbiamo visto nel corso della trasmissione e che vi riproponiamo in Videopensiero, sono le stesse (di proprietà della Sub Rimini) che ad Oltrepensiero.it fu concesso mettere on-line in anteprima nel Web con un share, in cinque mesi, di circa 10.000 visualizzazioni. Ci sia concessa questa soddisfazione di non poco conto per noi.
L’incredibile della notizia non fu tanto nell’avvistamento in se stesso, in fondo abbastanza frequente nell’Adriatico, quanto piuttosto per le sue modalità alquanto rare. Normalmente i delfini sono spaventati a morte dalle bolle dei respiratori dei suqaccquei in immersione e se stanno alla larga. Tutt’al più è facile trovarseli alla prua delle imbarcazioni durante una traversata. In questo caso, invece, fu proprio Andrea ad andarli a cercare. Immensa fu la loro emozione e meraviglia nel trovarsi il mammifero improvvisamente davanti e vederselo girare intorno con insistenza, quasi come per attirare l’attenzione.
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di Giulio Carra
Questa volta è stata Rai Uno ad interessarsi del tursiope che gioca con i subacquei nel corso dell’ultima puntata (1 novembre) della trasmissione Linea Blu, il magazine televisivo che da quindici anni è ormai un punto di riferimento per andare alla scoperta delle coste italiane. Un viaggio lungo i litorali raccontato con passione per sviluppare la cultura del mare e che pone grande attenzione ai problemi ambientali ed a quelli relativi alla sicurezza, valorizzando allo stesso tempo le diverse culture marinare e raccontando le storie di coloro che quotidianamente le vivono con grande rispetto.
Le immagini che abbiamo visto nel corso della trasmissione e che vi riproponiamo in Videopensiero, sono le stesse (di proprietà della Sub Rimini) che ad Oltrepensiero.it fu concesso mettere on-line in anteprima nel Web con un share, in cinque mesi, di circa 10.000 visualizzazioni. Ci sia concessa questa soddisfazione di non poco conto per noi.
L’incredibile della notizia non fu tanto nell’avvistamento in se stesso, in fondo abbastanza frequente nell’Adriatico, quanto piuttosto per le sue modalità alquanto rare. Normalmente i delfini sono spaventati a morte dalle bolle dei respiratori dei suqaccquei in immersione e se stanno alla larga. Tutt’al più è facile trovarseli alla prua delle imbarcazioni durante una traversata. In questo caso, invece, fu proprio Andrea ad andarli a cercare. Immensa fu la loro emozione e meraviglia nel trovarsi il mammifero improvvisamente davanti e vederselo girare intorno con insistenza, quasi come per attirare l’attenzione.
Il “delfino socievole” dell’Adriatico che ha mobilitato i media e non pochi curiosi nel corso dell’estate ha costretto gli esperti a lanciare l’allarme a favore della sua stessa sopravvivenza (il suo modo oltremodo spontaneo di comportarsi con gli umani avrebbe potuto metterlo in serio pericolo) invitando tutti alla cautela ed al rispetto per l’animale. Fu diramato anche un codice di regole di comportamento. La Rai, prima ancora che con “Linea Blu”, iniziò ad interessarsi al fenomeno con il TG3 Emilia Romagna e il TG1 .
Un gruppo di subacquei della Sub Rimini “Gian Neri” che stava incrociando in quelle acque ha visto ad un certo punto un’esemplare staccarsi dal branco e dirigersi verso di loro.
Ha iniziato a girare per un po’ intorno all’imbarcazione e prima di andarsene è emerso. Quasi un saluto veloce a vecchi amici e poi via di nuovo nel gruppo.
I sub lo hanno inequivocabilmente riconosciuto per quel segno distintivo studiato nel corso degli incontri ravvicinati: una macchia bianca (probabilmente un’escoriazione) di forma particolare sul lobo destro della pinna caudale.