MALATTIE CADIOVASCOLARI : OGGI IL PRIMO KILLER NEL MONDO OCCIDENTALE

\"\"Elegante, di un’eleganza che si tramanda e non si acquisisce con gli anni, gli occhi che s’illuminano quando parla del pianeta cuore con un entusiasmo dirompente nonostante le dure prove che la vita gli ha imposto sul versante familiare. Stiamo parlando del professor Attilio Maseri uno dei più grandi esperti mondiali di cardiologia presente quotidianamente su tutte le piattaforme rai fino al 15 febbraio per la campagna intensiva “Per il tuo cuore” su iniziativa   della Fondazione “Per il tuo cuore- Heart Care Foundation Onlus” nata nel 1998 dall’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) di cui Maseri è presidente dal 2008, che ha per obiettivo l’apertura di nuovi orizzonti terapeutici personalizzati.
 
 

DIALOGANDO  CON . . .   IL  CARDIOLOGO  ATTILIO MASERI

« SE  VUOI  CONQUISTARE  QUALCOSA ,  DEVI  CAMBIARE »

 
di  Mariangiola Castrovilli
 
 
\"Prof.Il professor Maseri ci riceve nel suo attico con vista mozzafiato su Roma e nel suo salotto troviamo molte foto che ricordano tappe della sua vita, dalla famiglia reale inglese di cui è stato il cardiologo di corte, a quelle di sua santità Papa Giovanni Paolo II e del presidente Scalfaro, anche loro suoi pazienti. Gentiluomo old fashion il professore, specializzato oltre che in cardiologia anche in medicina nucleare, autore di più di 700 articoli e del libro  Ischemic Heart Disease che il New England Journal of Medicine ha qualificato come “il libro più completo mai pubblicato sull’argomento”, ha collezionato numerosi premi ed onorificenze tra cui la nomina a membro permanente della John Hopkins Society of Scholars(1980) e la medaglia d’oro dell’European Society of Cardiology(2002).
 
Il travolgente entusiasmo del professor Maseri per il suo lavoro è una cosa tangibile. Sportivo  nato, oltre alla cardiologia, ha altre passioni, come il tennis, lo sci, lo snuwboard, la vela che però gli prendeva troppo tempo per cui adesso ha ripiegato su un veloce catamarano e per non farsi mancare nulla, ma proprio nulla, l’emozione di frangere le onde con una tavola da windsurf. Uomo generoso non ha mai aspettato passivamente aiuti per le ricerche, finanziandole spesso devolvendo  i prestigiosi premi in denaro attribuitigli, come il Premio Invernizzi   500 milioni, e recentemente il Grand Prix Scientifique dell’Institute de France di 500.000 euro  per  studi sulle cause principali dell’infarto. Sempre in giro per il mondo alla ricerca di nuovi orizzonti, non si è mai seduto a riposare sugli allori perché, come dice lui stesso «se vuoi conquistare qualcosa, devi cambiare».
 
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\"\"Elegante, di un’eleganza che si tramanda e non si acquisisce con gli anni, gli occhi che s’illuminano quando parla del pianeta cuore con un entusiasmo dirompente nonostante le dure prove che la vita gli ha imposto sul versante familiare. Stiamo parlando del professor Attilio Maseri uno dei più grandi esperti mondiali di cardiologia presente quotidianamente su tutte le piattaforme rai fino al 15 febbraio per la campagna intensiva “Per il tuo cuore” su iniziativa   della Fondazione “Per il tuo cuore- Heart Care Foundation Onlus” nata nel 1998 dall’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri) di cui Maseri è presidente dal 2008, che ha per obiettivo l’apertura di nuovi orizzonti terapeutici personalizzati.
 
 

DIALOGANDO  CON . . .   IL  CARDIOLOGO  ATTILIO MASERI

« SE  VUOI  CONQUISTARE  QUALCOSA ,  DEVI  CAMBIARE »

 
di  Mariangiola Castrovilli
 
 
\"Prof.Il professor Maseri ci riceve nel suo attico con vista mozzafiato su Roma e nel suo salotto troviamo molte foto che ricordano tappe della sua vita, dalla famiglia reale inglese di cui è stato il cardiologo di corte, a quelle di sua santità Papa Giovanni Paolo II e del presidente Scalfaro, anche loro suoi pazienti. Gentiluomo old fashion il professore, specializzato oltre che in cardiologia anche in medicina nucleare, autore di più di 700 articoli e del libro  Ischemic Heart Disease che il New England Journal of Medicine ha qualificato come “il libro più completo mai pubblicato sull’argomento”, ha collezionato numerosi premi ed onorificenze tra cui la nomina a membro permanente della John Hopkins Society of Scholars(1980) e la medaglia d’oro dell’European Society of Cardiology(2002).
 
Il travolgente entusiasmo del professor Maseri per il suo lavoro è una cosa tangibile. Sportivo  nato, oltre alla cardiologia, ha altre passioni, come il tennis, lo sci, lo snuwboard, la vela che però gli prendeva troppo tempo per cui adesso ha ripiegato su un veloce catamarano e per non farsi mancare nulla, ma proprio nulla, l’emozione di frangere le onde con una tavola da windsurf. Uomo generoso non ha mai aspettato passivamente aiuti per le ricerche, finanziandole spesso devolvendo  i prestigiosi premi in denaro attribuitigli, come il Premio Invernizzi   500 milioni, e recentemente il Grand Prix Scientifique dell’Institute de France di 500.000 euro  per  studi sulle cause principali dell’infarto. Sempre in giro per il mondo alla ricerca di nuovi orizzonti, non si è mai seduto a riposare sugli allori perché, come dice lui stesso «se vuoi conquistare qualcosa, devi cambiare».
 
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Ecco, a proposito di cambiamento, quanto è cambiata la cardiologia in Italia?
 
\"Prof.«Premesso che da venticinque anni gli obiettivi preventivi e terapeutici sono rimasti gli stessi, qui in Italia abbiamo buone speranze perché è qui che ci sono i cervelli più curiosi, quelli più stimolati a fare ricerche in ambienti non convenzionali. Ricordo sempre che impiegai anni per capire il senso di una storiella che raccontava di un uomo in cerca di qualcosa sotto un lampione, e quando gli chiesero cosa cercasse rispose le chiavi di casa, solo che le ho smarrite più in là dove è buio, per questo le cerco qui sotto il cono di luce. Ecco bisogna smetterla di cercare sotto il lampione, orientando invece ricerche innovative sulle cause delle malattie cardiovascolari, oggi il primo killer nel mondo occidentale».
 
 
Ricerche innovative certo, ma dove guardare allora e… come?
 
\"Prof.«Studiando  soggetti ‘devianti’, quelli cioè che si discostano dalla media, per scoprire i meccanismi molecolari che rendono ognuno di noi più o meno disponibile alle cardiopatie e di conseguenza la nostra possibilità di reazione alle diverse terapie. Bisogna mettere sempre in discussione i ‘paradigmi consolidati’ spostando il focus della ricerca non più su quelli che si comportano secondo schemi già conosciuti, ma su tutti quelli che esulano dalle nostre conoscenze. E questo è possibile solo in Italia perché la rete dell’AMNCO composta di 5000 cardiologi ospedalieri disseminati su tutto il territorio permetterà di raccogliere gruppi omogenei di “casi inusuali” e di studiarli. Negli altri paesi non esiste una rete clinica del genere».
 
 
Parlando di terapie, generalmente quando la ricerca ha trovato un farmaco che funziona la tendenza è somministrarlo a chiunque…
 
\"Prof.«Proprio di questo parla un articolo del New York Times sottolineando due volte, per quanto riguarda il cancro, che è assurdo adagiarsi sul motto di Benetton ‘one size fits all’ perché bisogna personalizzare le medicine a secondo dei casi e non curare tutti col farmaco in media vincente in quel momento. Di qui si può estendere il discorso, anche se al nostro livello siamo molto più indietro del cancro perché i loro ricercatori quando uno, nonostante la chemio ha metastasi, prendono un pezzo di biopsia e vedono cosa c’è di caratteristico rispetto a quello in cui la chemio ha funzionato. Noi dobbiamo fare questo salto in tutti i casi di scompenso cardiaco, dobbiamo avere dei pezzettini di tessuti da esaminare nelle banche biologiche e seguire la stessa filosofia».
 
 
Una strada  non ancora percorsa…  
 
\"Prof.«In effetti, nessuno sta affrontando adesso nel mondo quello che noi ci siamo proposti, di ricercare indizi di nuovi bersagli terapeutici e preventivi,  suggeriti dai comportamenti inattesi dei pazienti piuttosto che da studi su cellule isolate o ratti. Vede, i cardiologi con una mente indagatrice, dovrebbero prendersi cura del paziente e non solo della sua malattia, anche perché, ascoltando attentamente storie insolite, possono avere indizi di meccanismi di malattia ancora sconosciuti».
 
 
Come mettere a confronto storie e casi professore?
 
\"Prof.«Abbiamo un sito web a cui tutti i cardiologi possono inviare i loro ‘casi inusuali’ che si possono discutere collegialmente in video, per poi essere raccolti nella banca dati. Tutti  hanno delle parole chiave sottolineate, in modo che a distanza di anni o di mesi, si possono raccogliere i casi che hanno le stesse  chiavi ed esaminarli. Trovato il ‘nuovo’ si raccoglierà un gruppo di pazienti omogeneo sul quale focalizzare la ricerca di base».
 
 
Insomma, parlando di pazienti a chi bisogna adesso…far paura?
 
\"Prof.«Dobbiamo identificare proprio quelli» conclude sorridendo il professor Maseri «e i vari campanelli d’allarme che ora non si conoscono. I lettori debbono approfittare della metà del bicchiere che è già pieno. Già sono avvertiti del pericolo quelli che hanno una familiarità, colesterolo e pressione alta, obesità, stress, fumo…  in un gruppo di cento di questi individui, trenta hanno la probabilità di avere un evento morboso, tuttavia gli altri 70 di questo stesso gruppo non lo avranno. Non possiamo distinguere tra questo e quello dobbiamo imparare a capire perché si comportano così diversamente, protetti magari da un angelo custode che per ora non conosciamo. Per concludere, adesso si debbono preoccupare un po’ tutti perché non sappiamo ancora come distinguerli…».
 

mikronet

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