L’IGNOTO IN TERRA ED IN MARE

\"Diario

DIARIO DI BORDO
VI SPEDIZIONE SCIENTIFICA 2009
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO

NON  POSSIAMO  FAR  FINTA  DI  NIENTE

Rimane molto difficile, in questa notte, poter aggiornare il “Diario di Bordo”. Non possiamo far finta che niente sia accaduto. Nonostante ci siano una miriade di aggiornamenti da dare, tra filmati, commenti ed interviste, che ruotano intorno ad una spedizione scientifica italiana, rimane a noi tutti impossibile non rimandare il pensiero alla catastrofe che ha colpito una parte di questa nostra Italia, geograficamente lontana o vicina che sia ad ognuno di noi. Non crediamo ci sia stata regione che in passato o recentemente, direttamente o non, sia rimasta immune, in tal senso, da lutti e rovine. La pesantezza di queste ore e di tutto quello che seguirà non deve però abbatterci relegandoci solo dietro un umano e comprensibile allagar di braccia. Segnaliamo anche in questa sede, come è stato fatto nell’home-page principale di questa rivista telematica, il gesto, qualunque sia l’interpretazione si voglia dare, di quel panettiere della Città di L’Aquila che a poche ore di distanza dell’evento tellurico, tra i calcinacci e la paura delle continue scosse di assestamento, non ha esitato a riaccendere i forni per produrre pane da donare a quanti erano ancora rimasti in città. A torto o a ragione lo consideriamo il simbolo della rinascita dell’Abruzzo al quale speriamo possano aggiungersi, da subito, tutti coloro che non si danno per vinti, nonostante tutto. In fondo quella voglia di proseguire nell’ignoto assomiglia tanto anche al desiderio dei naviganti di tutti i tempi di oltrepassare le “Colonne d’Ercole”.
 

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DIARIO DI BORDO
VI SPEDIZIONE SCIENTIFICA 2009
SULLE ORME DEL GRANDE SQUALO BIANCO

NON  POSSIAMO  FAR  FINTA  DI  NIENTE

Rimane molto difficile, in questa notte, poter aggiornare il “Diario di Bordo”. Non possiamo far finta che niente sia accaduto. Nonostante ci siano una miriade di aggiornamenti da dare, tra filmati, commenti ed interviste, che ruotano intorno ad una spedizione scientifica italiana, rimane a noi tutti impossibile non rimandare il pensiero alla catastrofe che ha colpito una parte di questa nostra Italia, geograficamente lontana o vicina che sia ad ognuno di noi. Non crediamo ci sia stata regione che in passato o recentemente, direttamente o non, sia rimasta immune, in tal senso, da lutti e rovine. La pesantezza di queste ore e di tutto quello che seguirà non deve però abbatterci relegandoci solo dietro un umano e comprensibile allagar di braccia. Segnaliamo anche in questa sede, come è stato fatto nell’home-page principale di questa rivista telematica, il gesto, qualunque sia l’interpretazione si voglia dare, di quel panettiere della Città di L’Aquila che a poche ore di distanza dell’evento tellurico, tra i calcinacci e la paura delle continue scosse di assestamento, non ha esitato a riaccendere i forni per produrre pane da donare a quanti erano ancora rimasti in città. A torto o a ragione lo consideriamo il simbolo della rinascita dell’Abruzzo al quale speriamo possano aggiungersi, da subito, tutti coloro che non si danno per vinti, nonostante tutto. In fondo quella voglia di proseguire nell’ignoto assomiglia tanto anche al desiderio dei naviganti di tutti i tempi di oltrepassare le “Colonne d’Ercole”.
 

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APRE  BOTTEGA

PER  DONARE  IL  PANE  AI  SUOI  CONCITTADINI

 

 
\"ILL\’Aquila, 6 apr. –  (Adnkronos)  –  Hanno reagito alla catastrofe rimboccandosi le maniche. E\’ la storia di diversi aquilani i quali, nonostante una notte passata all\’addiaccio hanno preferito tornare al lavoro e tenere aperti i loro negozi.

Mimmo, proprietario della panetteria della centralissima Piazza Duomo, nonostante i calcinacci e la paura per le continue scosse d\’assestamento ha deciso di restare aperto, per fornire il pane gratuitamente.
Ho due forni in città, entrambi stanno lavorando per dare il pane ai miei concittadini. Così sto facendo oggi e così farò anche domani, ha detto Mimmo all\’ADNKRONOS.

 
Poco più avanti una farmacia, anche questa piena di calcinacci, duramente colpita dal sisma, è rimasta aperta per fornire medicinale e aiuti di prima necessità ai pochi aquilani rimasti in città.
 

\"L\'ESTENUANTE

mikronet

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