“Villa Amalia” al Karlovy Vary con un’applauditissima Isabelle Huppert
Molto applaudita Isabelle Huppert che quest’anno sembra essere onnnipresente e che nel corso della presentazione del suo film “Villa Amalia” firmato da Benoit Jacquot ha ricevuto il prestigioso Globo di Cristallo alla carriera.
Riprendendo il ruolo della piansta che le era venuto già così bene con Michael Haneke, qui è Ann una concertista che all’improvviso, avendo scoperto l’infedeltà del suo compagno di 15 anni, decide di abbandonare carriera, casa e beni materiali per ricominciare tutto da capo.
(Mariangiola Castrovilli) – Ancora un ruolo di donna nevrotica ed intollerante che le va a meraviglia. Certo scoprire che il tuo uomo se la fa con un’altra non fa piacere, di solito sono in pochi a mandare tutto per aria, ma lei che sembra intagliata nell’acciaio non batte ciglio e nel giro di pochi giorni rinuncia ad un’affermata carriera di compositore e concertista, vende la casa, i tre splendidi pianoforti, tutto l’arredamento e la macchina. E per non aver più nessun legame col passato, si libera anche di tutto il suo guardaroba, dai vestiti alle scarpe alle borse, agli oggetti prsonali, che infila in enormi sacchi che non riescono ad entrare nei raccoglitori di spazzatura.
Taglia i ponti con tutti, madre compresa senza nemmeno un ripensamento, un fremito di ricordo affettivo, niente. L’unica persona acon cui rimane in contatto è un amico d’infanzia ritrovato proprio la notte in cui si accorge del tradimento. Ma anche con lui mente, dice di andare a Tangeri per crearsi una nuova identità mente invece vaga dalle parti dell’Italia, dove in un’isola non meglio identificata trova una casa arrampicata su uno spunzone di roccia a piombo sul mare e che vuole possedere ad ogni costo. Impervia la posizione in cima ad un sentiero da capre e difficile riuscire ad affittarla, visto che la padrona e’ un’anziana contadina non proprio cordiale.
Caratteri simili finiranno per l’intendersi e Ann che deve ancora metabolizzare quello che è successo, sembra aver trovato il suo habitat naturale.
Avrà anche un avventra in mare, presa da un crampo sarà salvata da una coppia di giovani in motoscafo. E sarà la sua salvatrice a fermarsi da lei e a dormire nel suo letto, fino a quando non arriverà il …
«Questo non è un film deprimente né tantomeno sulla depressione» dice il regista Benoit Jacquot, «volevo solo mostrare come ci si possa sentire infelici e tristi in un mondo che puo’ essere pero’ pieno di bellezza».
Sarà anche cosi, ma noi siamo usciti con una prepotente voglia di andare a respirare un pò d’aria pura per scrollarci di dosso tutta quella malinconia…