Dawson Isla 10: pensando a quell’11 settembre cileno del 1973

Dawson Isla 10: pensando a quell’11 settembre cileno del 1973

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA(Mariangiola Castrovilli) – Gian Luigi Rondi, gran patron di Roma cinema festival lo apprezza molto, «l’ho conosciuto tanti anni DAWSON ISLA 10fa, era un ragazzo con una bravura speciale per il cinema civile». Il talentuoso ragazzo  in questione è Miguel Littin indiscusso maestro della cinematografia mondiale qui al festival con un film tosto Dawson, isla 10 candidato all’Oscar come miglior film straniero, centodiciassette minuti che ti tengono col fiato sospeso sulla toccante testimonianza dell’ex ministro di Unidad Popolar Sergio Bitar sulla sua dolorosa prigionia nell’isola Dowson dopo il golpe militare dell’11 settembre 1973 di Pinochet.

DAL FILM DAWSON ISLA 10Subito dopo l’intera classe dirigente cilena con posti chiave nel governo di Allende viene deportata nel campo di concentramento più australe del mondo l’isola di Dawson, devastata da un clima difficilmente sopportabile ed i prigionieri trattati con un odio ed un disprezzo assolutamente come solo si trova dopo un rovesciamento politico. Senza più nome né identità chiamati solo Isla più un numero. E 10 fu quello di Bitar. 

DAL FILM DAWSON ISLA10Senza  presente né futuro, costretti ad obbedire agli ordini di un tenente arrogante perché “qui comando io”, intellettuali, poeti, docenti universitari, politici e giornalisti conobbero i momenti più bui della loro esistenza. E tanta disperazione è resa con maestria da Littin in un consapevole alternarsi che spiega come documentario e rappresentazione possano convivere allo stesso tempo. «La natura può essere madre o matrigna, è dura la dolce patria e questo film è dunque duro e sobrio come le persone che narrano e testimoniano la propria vita».

DAL FILM DAWSON ISLA 10Terribili anche i rapporti tra prigionieri e carcerieri che non si limitavano alle torture fisiche, ma infierivano anche psicologicamente per fiaccarne lo spirito e cancellarne la volontà oltre che l’identità nazionale. Lentamente però quest’intellighenzia vessata e maltrattata, senza mai arrendersi anche nei momenti più neri, cerca di ricostruire una democrazia in quell’inferno, forte della sua superiorità intellettuale, conquistandosi a poco a poco privilegi e diritti prima insperati.

DAWSON ISLA 10Un film che ti prende allo stomaco Dowson Isla 10 e ti commuove pensando a quell’11 settembre cileno del 1973 e come intellettuali di diversi paesi e soprattutto professori della Harward University si dessero da fare per far liberare Bitar, soprattutto Ted Kennedy molto attivo nelle trattative diplomatiche per farlo rilasciare.

DAL FILM DAWSON ISLA 10Bitar il suo personaggio nel film asserisce, che Allende non si suicidò… «Ne sono convinto» risponde l’ex ministro «anche perché prima della distruzione del cranio, il suo corpo era già stato attraversato da diversi proiettili e non c’è mai stata la prova provata di un suicidio».

Littin, un film che tutto sommato apre alla speranza… «si, e anche se abbiamo il dovere di  ricordare e non si deve mai abbassare la guardia. Infatti Dowson non esiste più ma come quel terribile campo di segregazione ne esistono altri in tutto il mondo dove ti rinchiudono se la pensi in modo diverso. Però tolleranza e tenerezza sono buone basi per costruire, giorno per giorno, un’esistenza più serena».

DAWSON ISLA 10

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