Con la consegna dei “Marcaurelio” cala il sipario sulla quarta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma
Marcaurelio d’Oro a “Fratellanza” di Nicolo Donato. Marcaurelio d’argento al film di Giorgio Diritti “L’uomo che verrà”. Marcaurelio dell’interpretazione: migliori attori Castellitto per “Alza la testa” di Alessandro Angelini ed a Helen Mirren, interprete della contessa Sofia moglie di Tolstoj in “The Last Station” firmato da Michaael Hoffman. Standing ovation da stadio, ondeggiando al ritmo di “Mamma mia!” per Meryl Streep, Marcaurelio alla carriera, premiata da Tornatore.
(Mariangiola Castrovilli) – Il più delle volte quando arriva il momento finale di un festival, i premi finiscono per spaccare giuria, stampa e pubblico. Questa volta però pare che il giudizio del pubblico abbia coinciso con le decisioni della giuria che però ha attribuito solo il Marcaurelio d’argento al bel film di Giorgio Diritti “L’uomo che verrà” scelto unanimamente dagli spettatori, preferendogli per il Marcaurelio d’Oro “Fratellanza” di Nicolo Donato, un lavoro duro e scabroso dal tema urticante che denuncia le sempre più accentuate tensioni neo naziste ed i pericoli dell’intolleranza nell’odierna Europa.
Ma, come dice il sindaco Gianni Alemanno «questa vittoria è utile per rifiutare qualsiasi tipo di discriminazione, cosa su cui qui a Roma siamo particolarmente impegnati». E già, perché negli ultimi mesi la capitale è stata teatro di numerosi episodi di violenza contro gli omosessuali e forse, la vittoria di questo film, arrivato senza un distributore ma prontamente comprato dalla Lucky Red dopo l’annuncio, dovrebbe servire ad inquadrare le cose in un’ottica più… tollerante.
Decisione non proprio presa a cuor leggero, quella della giuria presieduta da Forman che confessa che il verdetto finale è stato raggiunto «al termine di discussioni molto vivaci».
E non lo mettiamo in dubbio, peccato però che un film ben fatto come “Up in the air” non abbia avuto nemmeno un riconoscimento, dimenticando anche la notevole interpretazione di Gorge Clooney. In quanto ai film in concorso, ci sarebbe molto da dire, come per esempio l’esclusione di un lavori come “Le Concert” di Radu Mihaileanu, “Marpiccolo” di Alessandro di Robilant e perché no “Simon Konianski” di Micha Wald, ma tant’è…
Ed eccoci al Marcaurelio per l’interpretazione: migliori attori Castellitto per “Alza la testa” di Alessandro Angelini ed Helen Mirren, superba interprete della contessa Sofia moglie di Tolstoj in “The Last Station” firmato da Michaael Hoffman. Nei loro ringraziamenti, Castellitto dedica il suo premio a Mastroianni, ‘ciao Marcè’ e al cinema italiano «dal glorioso passato, il difficile presente ed un magnifico futuro, visto che sono un inguaribile ottimista».
Dal canto suo la Mirren incanta il pubblico confessando che «il mio desiderio di recitare nasce dal grande cinema italiano di cui mi innamorai quando vidi L’avventura con la sublime Monica Vitti. Ed è in nome di Monica, Claudia, Stefania, Gina, Sophia e di Anna Magnani, la più grande di tutti noi che accetto questo premio».
Ed ecco il momento più emozionante, quando tutto la Cavea del’Auditorium scatta in piedi all’unisono in una standing ovation da stadio, ondeggiando al ritmo di Mamma mia! all’ingresso di Meryl Streep premiata da Tornatore, mentre Verdone da sotto il palco cerca di abbracciarla e baciarla, ‘la mia diva di sempre’. E Meryl che spiritosamente risponde alla Mirren «mi scusi se non parlare italiano bene come Helen Mirren ma non dimenticate Giulietta Masina, Silvana Mangano e la ‘madonna’ delle attrici Eleonora Duse».
Il festival finisce qui. Le luci si spengono in sala mentre all’esterno, aspettando di andare a festeggiare premi e premiati, inizia la girandola multicolore dei fuochi d’artificio. All’anno prossimo dunque, dal 29 ottobre al 6 novembre e che la festa di chiusura cominci !
Il caleidoscopio del Festival di Roma (AdnKronos)