Hollywood sul Tevere
(Mariangiola Castrovilli) – Siete pronti per partire in un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca di star iperfamose, quando lo star system imperava senza mezzi termini ed il cinema era un’industria? Tutti a bordo allora perché si parte per Hollywood sul Tevere, un viaggio nel secolo scorso lungo vent’anni, dal 1950 al 1970 quando Roma e Cinecittà erano imprescindibili per la cinematografia mondiale. Marco Spagnoli, giornalista, scrittore e regista ci accompagna in questo percorso disseminato di stelle che farà sognare nostalgicamente chi quel periodo l’ha vissuto attraendo invece tutti gli altri per la magia degli eventi.
La 24° edizione del Festival di Mar del Plata ha presentato nella sezione Panorama l’interessante documentario di Spagnoli che ha già compiuto peraltro un notevole giro di festival importanti come Venezia e Roma. Raggiunto a Roma al telefono perche preso da numerosi impegni Spagnoli ha detto che partendo per questo documentario si è imposto quattro regole fondamentali che ha rigorosamente rispettato.
E cioè non fare nessuna intervista ai superstiti del periodo della ‘dolce vita’ utilizzando solo materiale di repertorio, un montaggio velocissimo che riuscisse però a cogliere i particolari di ogni attore, una voce narrante simile a quella delle dive di quel periodo individuata in Daniela Cavallini e nessuna musica di quegli anni ma l’utilizzo di una colonna sonora composta ad hoc da Pivio e Aldo De Scalzi a sottolineare il suo racconto di quel tipo di cinema.
Questo documentario che scorre in un attimo trascina gli spettatori in 240 mesi di storia del cinema mondiale narrato con le immagini di archivio di Cinecittà Luce. Film come Ben Hur, Vacanze Romane e Cleopatra riuscirono a trasformare Cinecittà nella fabbrica dei sogni più famosa dell’epoca e nell’epicentro della produzione hollywoodiana in Europa quando feste, anteprime, premi e scandali vissuti tra Roma e la Mostra del Cinema di Venezia divennero un irrinunciabile tam tam a livello mondiale mostrando le immagini dei più grandi, sognati ed amati attori del momento a spasso per l’Italia.
Ed ecco allora sfilare sotto i nostri occhi incantati da quel sublime come eravamo Charlie Chaplin, Alfred Hitchcock, Cary Grant, Lauren Bacall, Gregory Peck, Anna Magnani passando poi senza soluzione di continuità per Ursula Andress, Peter Sellers, Humphrey Bogart, Henry Fonda, Brigitte Bardot, Liz Taylor, Richard Burton, Vittorio De Sica, Pietro Germi, Virna Lisi, Claudia Cardinale, Alida Valli… Ma a citarli tutti non basterebbe l’elenco del telefono per cui invitiamo i nostri lettori ad andare a vedere questo intrigante documentario che per il 90 per cento culla i nostri sogni in bianco e nero.
«E’ stata un’impresa da far tremare le vene e i polsi» conclude Spagnoli «perché bisognava evitare a tutti i costi l’effetto nostalgia, sottolineando invece che tutto quello che si vede in questi 71 minuti, potrebbe riaccadere se i signori del Governo – quello attuale o quello a venire – le Istituzioni e gli addetti ai lavori ricordassero che il cinema è un’industria e come tale andrebbe trattata».
HOLLYWOOD SUL TEVERE