Il travolgente amore della Principessa Sissi su RaiUno
In onda
domenica 28 febbraio e
lunedì 1 marzo
su RaiUno
(Mariangiola Castrovilli) – Una favola certo però senza l’happy end quella di Elisabetta di Baviera principessa adorata ancora oggi dal suo popolo che conobbe l’amore più travolgente ma anche i dolori più grandi. Di una bellezza esagerata usò sempre la sua testa per giudicare senza mai dare niente per scontato anche perché il suo spirito libero così inviso alla suocera l’Arciduchessa Sofia le veniva dall’essere cresciuta in una famiglia anticonformista dell’alta società bavarese.
Negli anni 50 il mito di Sissi rinacque in tre film di Ernst Marishka interpretati da Romy Shneider che fecero sognare gli spettatori di tutto il mondo. A sessant’anni di distanza questo mito viene riletto dal regista Xaver Schwarzenberger che ne firma anche la superba fotografia per una coproduzione televisiva internazionale realizzata da Rai Fiction in collaborazione con Publispei per l’Italia, Sunset Austria per l’ORF e EOS Entertainment per ZDF in onda su Raiuno domenica 28 febbraio e lunedì primo marzo in prima serata.
Giustamente soddisfatto Fabrizio Del Noce direttore di Rai Fiction che si dichiara «orgoglioso di tanta italianità in una coproduzione così importante che vede Cristiana Capotondi nel ruolo di Sissi. Abbiamo scelto di rifarla perché è uno di quei personaggi che entrano nell’immaginario collettivo. Una Sissi ridipinta come protagonista di un grande romanzo d’amore con capricci e ribellioni contro un protocollo vessatorio e statico. L’imperatrice più bella del suo secolo che è stata l’unico atto di ribellione di Francesco Giuseppe. Quello appunto di aver sposato una ribelle».
Trentadue paesi hanno già comprato i diritti di questo soggetto di Nicola e Giuseppe Badalucco e Franca De Angelis per la sceneggiatura di Ivan Cotroneo e Monica Rametta mentre Pino Donaggio firma le suggestive musiche. David Rott è l’imperatore Francesco Giuseppe e Martina Gedeck la scostante gelida arciduchessa Sofia. Licia Maglietta è invece l’accomodante madre di Sissi e Cristiane Filangeri la sorella Nenè.
Abbiamo chiesto a Schwarzemberg che deve avere avuto i suoi problemi a dirigere una troupe cosmopolita che recitava ognuno nella propria lingua come ha visto la sua Sissi…
«Una grande sfida» risponde sorridendo in tedesco il simpatico regista «perché abbiamo voluto analizzare da vicino la persona che difendeva strenuamente le sue convinzioni e i suoi conflitti in modo da mettere in rilievo tutte le sfaccettature di un carattere così comlesso».
Non c’era pericolo di spiacevoli paragoni con la Shneider?
«Qualsiasi attrice di lingua tedesca avrebbe avuto grandi difficoltà a misurarsi con lei. Cristiana Capotondi invece ha saputo con consumata maestria mostrare una teen ager sedicenne e lo charme di una donna di trent’anni consapevole e matura».
Lei cita un proverbio tedesco che consiglia di finire la festa quando si è sul più bello… perché?
«Ho deciso di terminare il nostro sceneggiato dopo l’incoronazione a imperatrice in Ungheria nel suo momento cioè di maggior splendore. Dopo infatti tutto diventerà cupo e doloroso in un’angosciante caduta libera».
Capotondi come ha affrontato questo personaggio non proprio …facilissimo?
«Quando me l’hanno proposto mi sono sentita tremare le vene e i polsi. Eccomi allora a cercare un’altra strada. Volevo raccontare il suo ruolo nella storia oltre ai suoi momenti emozionali. Essendo stata una delle prime fan della Shneider ho evitato di copiarla cercando di darne invece una chiave di lettura diversa, anche perché a mezzo secolo di distanza si possono mostrare anche cose più crude della voglia di fiaba targata anni cinquanta».
Com’è stato girare con attori di varie nazionalità?
«Un’esperienza molto interessante perché abbiamo recitato in babilonese» dice ridendo la bella attrice, «io in italiano, Rott in tedesco e gli altri attori in austriaco. Poi con quel genio di Tonino Accolla c’è stata la ‘direzione’ delle voci, un’esperienza indimenticabile che mi ha insegnato tanto».
Principessa molto bella, molto amata e tanto triste. C’è una certa analogia con Diana d’Inghilterra?
«Direi di no, Diana era un personaggio mediatico più di quanto non sia stato nella storia».
Ribellioni e liberta cosa vogliono dire per Cristiana?
«Non avendo avuto costrizioni non mi sono mai ribellata a nulla. Ho quasi sempre fatto di testa mia. Ho obbligato i miei genitori ad iscrivermi ad un’agenzia di pubblicità… la mia preoccupazione oggi è di essere una donna felice e realizzata ed in questo Sissi era molto moderna…».