IN SUDAFRICA NELL’ATTESA CHE ARRIVINO “PRIMO’S ITALIANS”

IN SUDAFRICA NELL’ATTESA CHE ARRIVINO “PRIMO’S ITALIANS”

Diario di Bordo - 2010(Gicar) – Sara Andreotti ci onora di aprire il “Diario di Bordo” 2010. E’ già da alcuni mesi in in SudAfrica. Sotto il coordinamento dello Shark diving Unlimited e l’autorizzazione del Marine Coastal Management sta continuando le attività di fotoidentificazione sviluppando, tra l’altro, uno studio sulla dinamica di popolazione degli squali bianchi che passano per le acque prospicienti Dyer Island in accordo con Rutzen S.D.U. e Meyer M.C.M. Nella nota che segue ci informa anche sulle condizioni metereologiche dell’area di Gansbaay in un emisfero australe ormai prossimo all’inverno mentre tutti sono pronti ad accogliere “Gli Italiani di Primo”… Micarelli.

Sara Andreotti(Sara Andreotti) – Finalmente sono tornata a Gansbaai. Sono atterrata la sera del 24 Febbraio e dal 25 mattina ho ricominciato le uscite in barca come se in realtà non fossi mai partita.
La stagione estiva sta finendo velocemente e sono già cominciate le grosse mareggiate che preannunciano l’arrivo dell’inverno. L’oceano qui brulica come sempre di vita in tutte le sue forme, non è raro in questi giorni attraversare col “Barracuda” grandi banchi di delfini mentre raggiungiamo le isole per il cage diving.

Mi avete chiesto di raccontarvi in due parole cosa ci faccio qui, fondamentalmente sto effettuando uno studio sulla dinamica di popolazione degli squali bianchi che passano per le acque prospicenti Dyer Island. Ad oggi ho applicato solo metodologie di fotoidentificazione: fotografo la pinna dorsale, che, grazie ai tagli e alle macchie è come un’ impronta digitale per riconoscere  gli squali. In questo modo col lavoro dell’altr’anno e di quest’ultimo mese sono a quota 230 squali identificati. E man mano che vado avanti, come è giusto che sia, sto avendo sempre più riavvistamenti: fino ad ora ho rivisto 6 squali identificati lo scorso anno ma il numero sta crescendo di giorno in giorno.

Grazie a questo tipo di lavoro si possono ottenere informazioni interessanti sulla crescita individuale degli animali ma anche sulla velocità di cicatrizzazione di alcune ferite o anche su come si modificano nel tempo le macchie che alcuni di loro hanno sulla pinna dorsale. Vi invio la foto della dirsale di uno dei 6 squali dell’altro anno riavvistato quest’anno: se notate la macchia chiara, potete vedere come è cambiata in un anno.

 

In questi ultimi giorni la vita procede abbastanza tranquillamente, Michael Rutzen è partito Londra la scorsa settimana per tenere una conferenza sul tema dell’utilizzo dell’ecodiving e dell’ecoturismo come mezzo per la protezione degli squali.  Ora sta volando verso le isole Galapagos, invitato a partecipare alla Missione Blue Voyager insieme ai più grandi esperti sugli oceani (http://www.tedprize.org/mission-blue-voyage/) in occasione della quale terrà un’altra conferenza. Sarà di ritorno la prossima settimana, in tempo per accogliere “Primo’s italians”. Qui sono tutti in attesa del tradizionale arrivo degli italiani.

Infine, visto che tra una pinna e l’altra i cuccioli sorridono,  vi mando un paio di sorrisi e qualche foto presa in questi giorni dalla barca… come se ci fosse bisogno di incrementare la voglia che il gruppo ha di scendere!

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