Re Tarquinio e il divino bastardo

Re Tarquinio e il divino bastardo

«Apprendere come sono nate le tirannidi antiche, tra Mileto, l’Asia Minore e Roma serve a fiutare in tempo – afferma Andrea Carandini l’afrore dei despoti, diversi eppure simili in stili e tentazioni. E’ con gli eroi e poi con i tiranni antichi che l’umanità civile ha conosciuto per la prima volta l’eccesso.
L’intemperanza fu riservata per secoli a pochi, ma poi il troppo è diventato un costume diffuso, come nelle voglie della plebe al tempo di Nerone e come nei sollazzi festaioli e spettacolari delle masse odierne. Solo che al palcoscenico della ‘domus Aurea’ si sono sostituiti i set televisivi. L’etica della misura è smarrita per sempre?
»

Chi ha ucciso il re Tarquinio Prisco? E chi è davvero il suo successore Servio Tullio, bastardo nato da una serva e da un dio? Una grandiosa ricostruzione storica svela l’enigma alle origini della potenza di Roma.

Re Tarquinio e il divino bastardo - Andrea Carandini - (Rizzoli - Marzo 2010)  -  In copertina: Tarquinia. Monterozzi, Tomba dei Vasi Dipinti, fine VI secolo a.C. Figura raddoppiata e rielaborazione InkLink da un acquarello di L. Schultz, Istituto Archeologico Romano, Roma. Progetto grafico di Mucca Design578 A.C., una congiura di aristocratici uccide Tarquinio Prisco, quinto re di Roma. Sua moglie, la regina Tanaquil, convince il popolo che il re non è morto ma giace ferito, e che le sue funzioni saranno rette da Servio Tullio. Ma chi è veramente quest’uomo che avrà presto in mano il destino di Roma? Le sue origini, come quelle di Romolo, sono avvolte in un mistero che ha resistito fino ai giorni nostri. Nato da una serva, Servio è per Tanaquil una sorta di figlio adottivo, cresciuto sotto la sua ala protettrice e per Tarquinio è il successore predestinato, a cui ha aperto la strada nominandolo comandante dell’esercito. È il “divino bastardo”, un illegittimo dalla natura prodigiosa.
 
Carandini, archeologo di fama mondiale, nel libro il Re Tarquinio e il divino bastardo: storia della dinastia segreta che rifondò Roma” (Rizzoli), ripercorre le tappe della sua ascesa, indagando storia e mito nelle fonti antiche e nell’affresco di una tomba di Vulci, che svela l’enigma di questo primo tiranno di Roma, riformatore e anticipatore della Repubblica. È la storia di un re nato servo che, contrastando i privilegi dei patrizi, apre la strada alle grandi riforme grazie alle quali Roma diventa una grande città e una potenza nel Mediterraneo.

Andrea CarandiniANDREA CARANDINI 

E’ autore di importantissime scoperte archeologiche tra cui le mura del Palatino e il santuario di Vesta risalenti all’VIII secolo a. C., l’epoca di Romolo.
 
Tra i suoi libri, il monumentale La nascita di Roma (Einaudi 1997, 2a 2003), Archeologia del mito (Einaudi 2002), Remo e Romolo (Einaudi 2006) Roma. Il primo giorno (Laterza 2007) e Archeologia classica (Einaudi 2009).
 
Nel febbraio 2009 è stato nominato presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali.

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