JazzUp che passione ! – Un festival internazionale che porta la grande musica nelle piazze e in mezzo alla gente
Viterbo torna a raccontare a ritmo di sincope una grande vocazione alla musica.
Dopo le aperture con Gino Paoli e Antonella Ruggiero, in programma Greg Burk, Richard Galliano e Pupi Avati senza dimenticare il futuro del jazz…
Alla Conferenza Stampa di presentazione della quarta edizione di JazzUp Festival che si è svolta a Viterbo presso la Sala Gatti erano presenti, oltre ai tre direttori artistici Giancarlo Necciari, Marcello Balena e Carlo Alibrandi anche il Presidente della Provincia Marcello Meroi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Viterbo Vito Guerriero e Vaniel Maestosi, direttore artistico dell’Est Film Festival con cui da anni esiste un’importante sinergia artistica. La direzione artistica, in particolare Giancarlo Necciari, ha sottolineato la poliedricità del Festival, che va dalla musica all’arte passando per il cinema. Senza tuttavia dimenticare mai il tema portante della passione per il jazz che anima questa iniziativa da oramai quattro anni. Ha anche sottolineato la fortissima attenzione del JazzUp per il futuro del jazz: si tratti di nuove proposte, è il caso del filone intitolato JazzUp New Generation, o di nuove frontiere del jazz internazionale, come per Greg Burk. Senza dimenticare i maestri: come nel caso della retrospettiva su Massimo Urbani protagonisti, non a caso, i Camilla Battaglia Quartett vincitori del Premio intitolato ad Urbani o del grande Richard Galliano che farà a Viterbo la sua unica data italiana.
Da un punto di vista sia politico che culturale, importantissimi gli interventi del Presidente della Provincia Meroi e dell’Assessore alla Cultura del Comune Guerriero che, proprio partendo dal rilievo di una manifestazione come il JazzUp hanno sottolineato l’importanza strategica di un coordinamento da parte delle Istituzioni attorno ai prodotti culturali del Viterbese che permetta una migliore valorizzazione di un territorio che per qualità e proposte non ha nulla da invidiare a molti altri centri italiani, ma che non ha ancora la giusta visibilità.
Il JAZZUP Festival entra quindi nel vivo: dopo le grandi aperture con Gino Paoli e Antonella Ruggiero a fine agosto si entra, come tradizione, nel nucleo portante del festival con personaggi come Greg Burk (27 agosto), Richard Galliano (28 Agosto) ed una serata speciale (29 agosto) in collaborazione con Est Film Festival dedicata a musica e cinema con Pupi Avati (29 Agosto).
Giovedì 25 agosto, alle ore 18.30, in collaborazione con l’Orange Sporting Club di Viterbo, apertura della IV Edizione del Viterbo JazzUp Festival con un cocktail-party augurale ed il concerto latin-jazz di CU – IT y Bra: Jacopo Bazzarri al vibrafono, Leonardo Radicchi, sax tenore, Ludovico Carmenati contrabbasso, Mauro Cimarra batteria.
Il progetto nasce nell’estate 2009 dall’incontro del vibrafonista italo – ceco Jacopo Bazzarri ed il panderista percussionista brasiliano (di Curitiba) Vina Lacerda. Il nome CU –IT y BRA fariferimento all’incontro di più culture musicali CUba – ITalia – y (e) BRAsile.
Filo rosso conduttore di questa quarta edizione l’incontro con il jazz da parte dei musicisti e delle arti.
Grandi artisti di formazione pop e non solo come Gino Paoli e Antonella Ruggiero entrano in dialogo con la complessità, ironia e creatività musicale del jazz. Per magari raccontare in chiave diversa la memoria della musica da film.
Fra gli altri appuntamenti in programma: una retrospettiva su Massimo Urbani, pensata per coniugare l’attenzione alle nuove generazioni e la memoria sui grandi nomi del jazz, protagonisti i vincitori del Premio internazionale dedicato al grande musicista romano, i Camilla Battaglia Quartett. Ma anche Greg Burk, pianista e compositore di Detroit che attualmente sta dicendo una parola piuttosto significativa nel panorama internazionale del jazz. La rassegna si concluderà con un incontro con un grande nome del cinema italiano: un percorso fra improvvisazione, memoria e suggestioni dal mondo della colonna sonora.
Il JazzUp si conferma così un festival internazionale divenuto con gli anni a tutti gli effetti un marchio di produzione di eventi aperti sul mondo della musica e della cultura internazionali: come a dire, una chiave per portare il mondo della grande musica jazz nelle nostre piazze, in mezzo alla gente. Ma anche per spalancare le porte delle nostre città a quel mondo che non aspetta altro che di farsi conoscere e di conoscere questo nostro Paese Italia.
La manifestazione, organizzata dall’Associazione Culturale Musica e Territorio, si svolge con il contributo della Regione Lazio, della Provincia di Viterbo, del Comune di Viterbo e della Camera di Commercio di Viterbo. Si sono svolti appuntamenti nei comuni di Orte e Capranica: tutti comuni collegati all’insegna della cultura da un programma provinciale che vede Viterbo capofila. Protagonista del Festival l’area urbana di Santa Maria delle Fortezze: una scelta rilevatasi vincente che ha prodotto un nuova immagine nel modo di fare musica a Viterbo. Da non dimenticare che quasi tutti i concerti a Viterbo saranno gratuiti compresa la possibilità di visitare la mostra d’arte contemporanea ”Jazz&art” di O.Tsarkova & M.Chioccia, allestita alla Sala Gatti.
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PIU’ IN DETTAGLIO . . .
Il 26 agosto la cantante e compositrice Lisa Maroni proporrà a partire dalle 21,30 composizioni originali e brani classici inspirati alla musica brasiliana. L’evento sarà accompagnato da degustazione vini dell’Azienda Podere Grecchi curata dal Light Café di Viterbo.
Il 27 agosto il Festival si apre all’insegna dei giovani e delle nuove proposte con JazzUp New Generation: alle 21,30, infatti, in programma una Retrospettiva dedicata a Massimo Urbani, protagonisti i Camilla Battaglia Quartet, ovvero la band vincitrice del celeberrimo Premio Internazionale dedicato al musicista romano e svoltosi ai primi del luglio scorso. Lineup della band Camilla Battaglia alla voce, Niccolò Cattaneo al pianoforte, Daniele Tortora al contrabbasso, Paolo Zucchetti alla batteria. Special Guest d’eccezione il tenorista Maurizio Urbani fratello di Massimo. L’esibizione di Maurizio Urbani sarà preceduta da alcune sequenze dal documentario Musica nella fabbrica abbandonata supportata dal commentodel regista Paolo Colangeli.
Sempre il 27 agosto alle 22,30 in programma l’attesissimo concerto di Greg Burk, compositore e pianista di Detroit, fra i più raffinati della scena jazz contemporanea. Figlio di musicisti, ha una formazione musicale profonda che emerge nelle sue composizioni. Cheperaltro sono figlie di una cultura più ampia, non solo musicale. Le teorie musicali di GeorgeRussell, il libero approccio all’improvvisazione di Paul Bley e la spiritualità dell’insegnamento di Yusef Lateef, sono state le basi per lo sviluppo di un’originale identità artistica. Burk insegna pianoforte jazz e ‘Ear Training’ alla New York University di Firenze. Il trio di Greg Burk è strutturato con Jonathan Robinson al contrabbasso e John B. Arnold alla batteria vanta molti anni di esperienze vissute insieme. Con questo progetto i musicisti confermano la loro naturale forma di espressione musicale, guidando l’ascoltatore in un vortice di mosaici sonori entro il quale abbandonarsi. La formazione, in continua evoluzione, produce una fusione acustica capace di elettrizzare lo spettatore suscitando emotività nell’ascolto.
Il tardo pomeriggio di sabato 28 agosto alle 19,30 è prevista l’esibizione dei Réseau: Fabrizio Fratepietro al vibrafono e Marcello Allulli al sax, sono i protagonisti di un progettomusicale che si occupa di musica elettroacustica e visual art, formata da musicisti professionisti specializzati in ambiti pop, jazz, popular e architetti specializzati in design &video. La location sarà il Light Café di Via della Palazzina.
La sera di sabato 28 agosto alle ore 21,45 a Viterbo (Santa Maria delle Fortezze) in programma Richard Galliano & Tangaria Quartett. Il simbolo della conquista della fisarmonica al jazz. Un grandissimo autore ed interprete dalle sonorità magiche e passionali.Emblema non solo del grande jazz, ma della capacità internazionale di questo linguaggio. Diseguito la fantastica line up del concerto che vede Richard Galliano all’ accordion e accordino, Alexis Cardenas al violino, Philipppe Aerts al contrabbasso e Rafael Mejias alle percussioni.
Domenica 29 agosto il festival chiude con l’incontro con Pupi Avati: un appuntamento incollaborazione con Est Film Festival fatto di ascolto, proiezioni e improvvisazione sui più importanti temi musicali della cinematografia dell’ospite coinvolto. Protagonista il duo Alessandro Bravo (pianoforte) Aldo Bassi (Tromba) che elaborerà in chiave jazz le colonnesonore dei pellicole più rappresentative del noto regista di cui verranno proiettati alcunispezzoni. All’incontro sul palco sarà presente la direzione artistica dell’Est Film Festival, il regista, la direzione artistica del JazzUp e le Istituzioni.
CALENDARIO
dal 25 al 29 agosto
Viterbo – Sala Gatti
”Jazz&art”
Massimo Chioccia e Olga Tsarkova in Mostra
mercoledì
25 agosto, ore 18.30
Bagnaia Viterbo, Orange Sporting Club
in collaborazione con l’Orange Sporting Club di Viterbo
Grande Festa di apertura: Concerto Latin-jazz di CU – IT y
Con coctail inaugurale
giovedì
26 agosto, ore 21.30
Lisa Maroni e Alessandro Bravo
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
venerdì
27 agosto, ore 21.30
Tributo a Massimo Urbani – JazzUp New Generation
Camilla Battaglia Quartett
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
Special Guest Maurizio Urbani
Nell’intervallo sarà proiettato il documentario Musica nella Fabbrica abbandonata di
Paolo Colangeli
venerdì
27 agosto, ore 22.30
Greg Burk Trio
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
sabato
28 agosto, ore 19.30
Réseau in Concerto per JazzUp Coctail
Viterbo Light Cafè
sabato
28 agosto, ore 21.30
Richard Galliano & Tangaria Quartett
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
domenica
29 agosto, ore 21.30
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
Viterbo incontra Pupi Avati
GIORNO PER GIORNO . . .
mercoledì
25 agosto, ore 18.30
in collaborazione con
Orange Sporting Club di Viterbo
Grande Festa di apertura
Concerto Latin-jazz di CU – IT y
Con coctail augurale
Un progetto nato nell’estate 2009 dall’incontro del vibrafonista italo – ceco JacopoBazzarri con il panderista percussionista brasiliano (di Curitiba) Vina Lacerda.
Il nome CU –IT y BRA fa riferimento all’incontro di più culture musicali CUba – ITalia – y(e) BRAsile…
Line Up
Jacopo Bazzarri – vibrafono
Leonardo Radicchi – sax tenore
Ludovico Carmenati – contrabbasso
Mauro Cimarra – batteria
martedì
26 agosto, ore 21.30
Lisa Maroni e Alessandro Bravo
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
Cantante e compositrice, Lisa Maroni proporrà composizioni originali e brani classici inspirati alla musica brasiliana.
Un concerto che è diretta emanazione della sua recente fatica discografica, Auditório Intimo: un lavoro che porta in sé chiara l’impronta del Jazz e del Brasile, dove è statoregistrato con Ricardo Janotto, che attorno alle sue percussioni e alla voce di Lisa Maroni ha raggruppato ottimi musicisti come il contrabbassista Glauco Solter e ilbatterista Endrigo Bettega (sezione ritmica del celebre trombonista Raul De Souza), il giovane e promettente suonatore di violão sete cordas Vinicius Chamorro, il chitarrista Luis Otavio Almeida, solo per citarne qualcuno.
Auditório Intimo (in vendita online dal 13 maggio) è un crocevia fra jazz, brazilian jazz, fusion e acustico che si compone di molteplici anime: dal Brasile, diretta ispirazione, Lisa trae eleganti pezzi della tradizione come Manhã de Carnaval di Luis Bonfá; dalla profonda femminilità di Lisa proviene Essa Mulher, poesia di Ana Terra, composizione interpretata con intensità narrativa e musicale; dalla professionalità e inventiva artistica nasce un’attraente rielaborazione di Looking Up di Petrucciani – cui Lisa ha aggiunto un proprio testo in portoghese – che ha ricevuto diretti apprezzamenti dalla Dreyfus, la storica etichetta discografica dello stesso Petrucciani. Tutte queste anime si ritrovano in quella di Lisa, che, oltre ad essere una grande interprete, è anche una compositrice frizzante e creativa. Auditorio Intimo è un’opera vivace e spontanea: sabato è l’occasione per poterla apprezzare, passando una bella serata, piena di colore epassione.
L’evento sarà accompagnato da degustazione vini dell‘Azienda Podere Grecchi curata dal Light Café di Viterbo.
venerdì
27 agosto, ore 21.30
Tributo a Massimo Urbani – JazzUp New Generation
Camilla Battaglia Quartett
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
Special Guest Maurizio Urbani
Ore 22,15 proiezione del documentario Musica nella Fabbrica abbandonata di Paolo Colangeli
Da sempre il JazzUp Festival ha una speciale attenzione alle nuove voci del jazz. Proprio per questa ragione, in collaborazione con la direzione artistica del Premio Internazionale Massimo Urbani, ha organizzato per questo venerdì di fine agosto un concerto dei vincitori del Concorso Internazionale dedicato a Massimo Urbani. Titolo emblematico dell’appuntamento JazzUp New Generation. Il significato, è implicito, unire il passato -Massimo Urbani- con il futuro all’insegna della buona musica.
Protagonisti della serata e vincitori del prestigioso Premio i Camilla Battaglia Quartet con Camilla Battaglia alla voce, Niccolò Cattaneo al pianoforte, Daniele Tortora alcontrabbasso, Paolo Zucchetti alla batteria.
Ricordiamo che il Premio Massimo Urbani è un concorso internazionale che si svolge nel territorio dei Comuni di Camerino ed Urbisaglia e che nasce con l’obiettivo, strutturato attraverso rigorose selezioni dal vivo ed una prestigiosa serata finale, di continuare ad essere un palcoscentico di assoluta ribalta per la carriera dei giovani talenti del Jazzinternazionale.
Camilla Battaglia Quartet
Riveste da piu’ di un decennio uno spazio importante nel panorama jazzistico italiano.
Nelle precedenti edizioni il Premio, unico in Italia per giovani solisti Jazz, è riuscito a mettere inevidenza e valorizzare giovani talenti oggi affermati come Rosario Giuliani, Alfonso Deidda, Gianluca Petrella, ecc. Negli anni hanno collaborato con il Premio, in qualità di membri della giuria o musicisti della ritmica che accompagna i concorrenti, musicisti straordinari come Franco D’Andrea, Giovanni Tommaso, Stefano Bollani, Paolino Dalla Porta, Massimo Manzi, Fabrizio Sferra, Enrico Rava, Renato Sellani, Barbara Casini, Paolo Birro, Paolo Fresu, Massimo Moriconi, Maurizio Giammarco, Enzo Pietropaoli, nonché personaggi del mondo della critica specializzatacome Marcello Piras.
“Musica nella Fabbrica Abbandonata”
Regia, Paolo Colangeli
Genere, Documentario
Durata, 40 minuti
Formato, Betacam SP
Produzione, MEDIA MEDITERRANEA snc
Anno, 1995
Con, Tony Scott
Consulenza musicale, Leonardo Gensini
Fotografia, Marco Frattini
Suono, Julian Civiero
Montaggio, Luca Gazzolo
Un documentario realizzato su immagini girate tra il 1991 e il 1993 in pellicola 16mm e video betacamSP e montate poi in Avid nel 1995: 26 sezioni che raccontano i diversi aspetti della vita di Massimo Urbani, esposti ripercorrendo una giornata normale della sua vita. Dalla viva voce del grande musicista, attraverso le sue stesse parole animate del tono onesto e sincero che lo ha sempre contraddistinto.
Ad intervallare le confidenze affabulatorie ci sono naturalmente quelle sonore: dialoghi e clip musicali, molti assolo.Per restituire un tono dell’anima, ma soprattutto del suono attraverso le tappe e le topiche di Massimo Urbani.
Il film ha inaugurato l’edizione 1995 del festival Milano Musica Inverno e successivamente è stato proiettato in diverse occasioni, mentre piccole parti comprensive di interviste al regista sono state trasmesse da emittenti quali RadioRAI, RAI3, VideoMusic, RAISAT Show.Recensioni sono apparse su molti giornali tra cui Corriere della Sera, Repubblica, Tempo, Il Manifesto.
Nell’agosto 1995 ha vinto il Primo Premio al Festival Internazionale “Jazz image” a Villa Celimontana, Roma.
Il documentario si inserisce in un più ampio progetto multimediale dedicato al grande musicista romano che prevede due documentari di Paolo Colangeli, il primo CD del fratello Maurizio, con Mauro Verrone, dedicato ovviamente alle musiche di Massimo. E un volume di Pino Corrias sul successo dei fratelli Urbani e la storia del jazz in Italia negli anni ’70.
MASSIMO URBANI
In tutte le produzioni in cui Massimo Urbani si è espresso, lavorato, suonato e sofferto, emergeprepotentemente la sua personalità ed il suo talento, che hanno fatto di lui il miglior musicistajazz italiano.
Massimo, nato nel 1956, diventava famoso all’età di 17 anni suonando nel gruppo di Gaslini, dalì in poi un’appassionata partecipazione a Umbria Jazz, un tour negli USA (Jazz festival di Chicago) con Rava, dove riscuoteva un enorme successo come musicista europeo e la registrazione di un duo con Jack De Jonnette.All’ età di 21 anni Massimo vince il premio per la migliore registrazione italiana di Jazz (360°aeutopia con C. Brown), negli anni seguenti partecipa ai maggiori festival Jazz con il suo gruppo,registrando nel frattempo numerosi dischi e suonando con i più famosi musicisti jazz americani.
La sua personalità, il suo talento, il suo lato umano, la sua musica; una miscela affascinante epotente che ancor oggi, sia nei cultori di jazz che negli amici, segnano una presenza indelebilepiù che un ricordo; la sua musica era simile alla sua vita, lì dove il fraseggio si faceva graffiantesi aprivano, improvvisamente, zone di sensibilità e malinconia.
La sua fine, arrivata troppo presto nel 1993, lascia la nostalgia per quello che avrebbe potutodire, ma specialmente, per quello che avrebbe potuto suonare, per lui e per noi.
venerdì
27 agosto, ore 22.30
Greg Burk Trio
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
Greg Burk, pianista e compositore di Detroit, tra i più raffinati della scena jazzcontemporanea, proviene da una famiglia di musicisti classici: il padre, figlio di immigratirussi e polacchi era un direttore d’orchestra e la madre, di origine italiana, una cantantelirica. Questa educazione musicale è talmente radicata che spesso emerge nelle suecomposizioni e improvvisazioni. Tuttavia, gli studi jazzistici a fianco di illustri maestri hanno creato un profondo impatto nel pensiero musicale di Greg Burk. Le teorie musicali di George Russell, il libero approccio all’improvvisazione di Paul Bley e la spiritualità dell’insegnamento di Yusef Lateef, sono state le basi per lo sviluppo di un’originale identità artistica. Burk insegna pianoforte jazz e ‘Ear Training’ alla New York University di Firenze.
Burk vanta sei CD pubblicati a suo nome di musica originale composta ed eseguita dallostesso in diverse formazioni: Greg Burk Quartet, Berlin Bright, Soul Note/Blacksaint (2007) – Solo piano, The Way In, 482 Music, USA (2006) -Greg Burk Trio, Nothing, Knowing, 482 Music, USA (2005), Steve Swallow, Bob Moses-Greg Burk Quartet, Carpe Momentum, Soul Note/Blacksaint, Italy (2004), Jerry Bergonzi, Jon Robinson, Gerald Cleaver-GregBurk Trio, Checking In, Soul Note/Blacksaint, Italy (2002), Jon Robinson, Bob Moses. Come pianista ha partecipato a numerosi registrazioni di artisti americani ed europei.
L’attivita` concertistica di Burk e profiqua e varia, e include Festival in Europa, Giappone,Stati Uniti e Africa, quali ad esempio Villa Celimontana Jazz and Image a Roma, Contrappunti di Jazz, Conservatorio G. Martini a Bologna, Summer jazz Farmleigh aDublino (Irelanda), Huis Ten Bosch Spring Festival a Nagasaki (Giappone), Boston JazzFestival e il Ethiopian Music Festival, Addis Ababa (Etiopia). Si ricordano inoltre alcuni famosi Jazz clubs dove Burk si e` esibito dal 1995 ad oggi. Tra i musicisti che hanno collaborato con Burk si ricordano personalita`famose quali Kenny Wheeler, Benny Golson,Steve Swallow, Bob Moses, Jerry Bergonzi, John Tchicai, Gerald Cleaver, Steve Grossman,Peter King, Dave Leibman, Dave Binney, Roberto Gatto, Rodney Whittaker, Louis Stewart,Sam Rivers, Either/Orchestra, James Carter, Bob Mover, Curtis Fuller, Frank Lacy, DonMoye`, Garrison Fewell, Bobby Battle, Roy Brooks and Rufus Ried.
sabato
28 agosto, ore 19.30
Réseau in Concerto per JazzUp Coctail
Viterbo Light Cafè
Fabrizio Fratepietro – Vibrafono
Marco Cocchieri – sax
Réseau è una band italiana che si occupa di musica elettroacustica e visual art, formatada musicisti professionisti specializzati in ambiti pop, jazz, popular e architetti specializzati in design & video. Dalla confluenza di più territori artistici nasce il progetto “Réseau” nel quale strumenti come vibrafono, clarinetto basso, percussioni e batteria interagiscono con sonorità elettroniche digitali; il computer è gestito live dai musicisti stessi in una sorta di Dj set che consente alla musica di assumere dei connotati diimprovvisazione e adattarsi agli avvenimenti di ogni singolo evento.
All’elettronica è così affidata la ritmica, elemento principale di connotazione del gruppo; ritmica nella versione dialettica del termine, che oltrepassa i rigori delle leggi spazio temporali confluendo in sperimentazioni in cui sonorità drum’n’bass interagiscono con ritmiche antiche date dalla Tap dance. Nasce così un sound sofisticato ed elegante adatto sia all’intrattenimento del “lounge bar” che ad ambienti di coinvolgimento danzante, festival, sfilate, teatro. Le musiche originali di Réseau vanno a costituire un tutt’uno con l’apparato scenografico e coreografico, acquistando maggior valore e plasticità grazie a proiezioni video di composizioni astratte di immagini e montaggi di varia natura artistica. La proiezione prevista su un fondale scenografico di m 6×3 può essere adattata a dimensioni varie, interagendo con la musica in maniera estemporanea, grazie all’utilizzo di moderni software di gestione d’immagine.
sabato
28 agosto, ore 21.30
Richard Galliano & Tangaria Quartett
Un concerto attesissimo: sul parco di Santa Maria delle Fortezze approda colui che ha portato la fisarmonica al jazz, restituendola a nuova vita e a grandissima cultura.Galliano sarà affiancato dal Tangaria Quartett con Sebastien Surel e Alexis Cardenas al violino, Philippe Aerts al contrabbasso e Rafaël Meijias alle percussioni.
Come ha avuto modo di raccontare lo stesso Galliano: «Questa formazione è nata da un incontro con due musicisti venezuelani: il fantastico Sebastien Surel (violinista del settetto Piazzolla Forever, omaggio classico ad Astor !) e il non meno famoso percussionista (specialista delle Maracas) Rafaël Meijias; entrambi virtuosi, specialisti di ritmi dal temperamento caloroso e latino.Avendo come punto di partenza una delle mie composizioni, TANGARIA ( tra J.S. Bached il valzer venezuelano o il Tango Afro – come dalla sua origine uruguaiana), ho proposto in questo nuovo progetto latino un repertorio colorato, meticciato tra samba, salsa, boléro, tango e valzer.Nel disco ‘Luz Negra’, il violinista Alexis Cardenas, orginario di Maracaibo (seconda città del Vénézuela), dona al progetto al tempo stesso la sua caratteristica latina ed il suo virtuosismo classico. Per il concerto ad Aosta, Cardenas sarà sostituito da Sebastien Surel, portando al progetto Piazzolla Forever la sua musicalità e la sua grande finezza.
Il contrabbassista jazz Philippe Aerts, porta non solo un solido sostegno ritmico ma anche un contrappunto ingegnoso e pertinente, apportato da un suono contemporaneamente ampio e percussivo.
E’ a questo punto che la commistione dei suoni « Leads » (tra accordéon e violino) dairitmi danzanti e sincopati latini, crea nuova energia musicale allo stesso tempo moderno e nostalgico».
Un viaggio musicale tra il Caracas, Rio… Parigi, …Bruxelles, Buenos Aires… senza alcuna frontiera …
Richard Galliano
È nato il 12 dicembre 1950 a Cannes, in Francia.
In passato non sono stati tanti gli artisti associati alla fisarmonica, uno strumento che, in virtùdelle sue connotazioni, sembrava apparentemente quanto mai distaccato dallo swing. Poi èarrivato Richard Galliano, animato da un’incrollabile determinazione di condividere la sua convinzione che la fisarmonica meritasse un posto nel cuore del jazz accanto al sax e allatromba. Mosso dall’ammirazione nutrita nei confronti del collega Astor Piazzolla, creatore delTango Nuevo, Galliano non solo è riuscito nel suo intento, ma con il suo stile “new musette” ha saputo infondere nuova vita in una tradizione totalmente francese che sembrava aver subito un arresto.
Figlio dell’insegnante di fisarmonica di origini italiane Lucien Galliano, Richard inizia a suonarelo strumento all’età di quattro anni. Parallelamente allo studio della fisarmonica, frequenta i corsi di armonia, contrappunto e trombone al Conservatorio di Nizza. È la scoperta della musica di Clifford Brown ad introdurlo al jazz all’età di 14 anni e, modellando il proprio stile nel tentativo di imitare il suo modo di eseguire i ritornelli, realizza, con suo grande stupore, che la fisarmonica era pressoché sconosciuta nell’ambito di questo genere musicale. Galliano si accosta poi ai fisarmonicisti brasiliani quali Sivuca e Dominguinhos, scopre gli specialisti americani simpatizzanti del jazz (Tommy Gumina, Ernie Felice e Art Van Damme), nonché i musicisti italiani come Felice Fugazza, Volpi e Fancelli, voltando così nettamente le spalle a quello che costituiva lo stile tradizionale più in voga all’epoca in Francia. Nel 1973 Galliano si trasferisce a Parigi dove viene notato da Claude Nougaro. Per tre anni è arrangiatore, direttore e compositore all’interno di un gruppo in cui ha occasione di affiancare autentici jazzisti. Incide inoltre per innumerevoli artisti francesi di spicco tra cui Barbara, Serge Reggiani, Charles Aznavour e Juliette Gréco, oltre che per colonne sonore. Dai primi anni ’80 appare molto più spesso accanto a musicisti jazz dai background più disparati, accompagnandoli nelle improvvisazioni: tra essi figurano Chet Baker (all’interno del repertorio brasiliano), Steve Potts, Jimmy Gourley, Toots Thielemanns, il violoncellista Jean-Charles Capon, con cui incide il suo primo disco, e Ron Carter, con il quale realizza un album nel 1990.
Nel 1991, su consiglio di Astor Piazzolla, che aveva incontrato nel 1983 durante l’elaborazione dimusica di accompagnamento per la Comédie Française, Galliano ritorna alle proprie origini e alrepertorio tradizionale di valse musette, java, complaintes e tango che aveva a lungo trascurato. Prendendo ispirazione da Gus Viseur e Tony Murena, riesce a liberare la fisarmonica dalla sua immagine ormai obsoleta introducendo una ritmica ed uno stile armonico completamente nuovi per adattarla al jazz. Il suo nuovo approccio viene annunciato all’interno del suo nuovo CD New Musette registrato al fianco di Aldo Romano, Pierre Michelot e Philip Catherine per Label bleu, che gli vale il premio Django Reinhardt dell’Académie du Jazz come “Musicista francese dell’anno” nel 1993.
Tutto ciò porta poi ad una lunga serie di album in cui Galliano, suonando la sua fisarmonica di marca Victoria, ha dimostrato la sua abilità di adattare questo strumento alla flessibilità del jazz. La sua sicurezza, padronanza dei fraseggi e capacità di ottenere un’ampia gamma di tonalità sfaccettate con la fisarmonica hanno testimoniato il suo superamento dei limiti imposti ad uno strumento che travalica i generi. Nel 1996 attraversa l’Atlantico per registrare il suo New York Tango con George Mraz, Al Foster e Biréli Lagrène, un disco che successivamente gli vale il premio Victoire de la Musique. Inizia quindi ad acquisire una reputazione internazionale che gli consente una serie di nuove collaborazioni. Crea inoltre un insolito accostamento di strumenti al fianco di artisti del calibro di Enrico Rava, Charlie Haden e Michel Portal (il loro album del 1997 Blow Up ottiene un grande successo commerciale, con oltre 100.000 copie vendute), nonché del suo collega fisarmonicista Antonello Salis, in Italia, e dell’organista Eddy Louiss, nel 2001. Per anni si esibisce in un trio con Daniel Humair e Jean-François Jenny-Clarke (dal 1993 fino alla morte del bassista nel 1998), per poi ritornare nel 2004 alla sua formazione, contraddistinta da un ritmo “newyorkese” e composta da Clarence Penn e Larry Grenadier. Di Galliano si ricordano anche collaborazioni una tantum, fra gli altri, con Jan Garbarek, Martial Solal, Hermeto Pascoal e Anouar Brahem, Paolo Fresu e Jan Lundgren, nonché Gary Burton. Nel 1999 egli presenta le proprie composizioni originali con l’accompagnamento di un’orchestra da camera, unitamente a brani di Astor Piazzolla. Ciò porta poi al tributo a quest’ultimo artista del 2003, Piazzolla Forever, in cui Galliano torna ad accostarsi alla musica del suo mentore.
Galliano è un musicista eccezionalmente versatile, in grado di lasciare il proprio marchio distintivo in qualsiasi contesto musicale, dalle esibizioni soliste (come il Paris Concert dallo Châtelet, pubblicato nel 2009) fino a quelle con l’accompagnamento di un grande ensemble come la Brussels Jazz Orchestra nel 2008. Le sue straordinarie doti di solista sono oggi universalmente riconosciute, mentre egli continua ad esplorare i più disparati generi musicali senza mai perdere quel tocco lirico che sa infondere nelle ballate di Love Day inciso con Gonzalo Rubalcaba, Charlie Haden e Mino Cinelu, o French Touch, che gli ha consentito di creare una liason tra Billie Holiday ed Edith Piaf, al fianco del trombettista Wynton Marsalis. Desideroso di trasmettere ad altri il patrimonio della propria esperienza, è inoltre l’autore, insieme al padreLucien, di un metodo per fisarmonica vincitore del premio SACEM come Miglior Opera Pedagogica nel 2009. (Vincent Bessières)
domenica
29 agosto, ore 21.30
Viterbo – Santa Maria delle Fortezze
Viterbo incontra Pupi Avati
Incontro con la proiezione delle sequenze più significative del grande regista ed il commento musicale, in chiave jazz, di Alessandro Bravo al pianoforte e Aldo Bassi alla tromba. In collaborazione con Est Film Festival.
JAZZUP ed EST FILM FESTIVAL offrono, a chiusura del programma jazzistico viterbese,una efficace e concreta dimensione di collaborazione. Dalle contaminazioni pop-jazz nel concerto di Paolo di Sabatino e Antonella Ruggiero che ha chiuso la quarta edizione delfestival cinematografico di Montefiascone, all’incontro con il grande regista italiano Pupi Avati, a conclusione del Viterbo JazzUp Festival. Vale a dire le basi per far sì che un progetto culturale possa crescere oltre ogni previsione e arricchire un territorio magicocome quello della Tuscia.
Le pellicole di cui ci si occuperà e le cui melodie verranno di volta in volta riarrangiate in chiave jazz sono:
JAZZ BAND (HENGEL GUALDI)
Jazz Band è uno sceneggiato RAI in tre puntate, del 1978.Il tema portante sarà la sigla iniziale, ovviamente rielaborato in chiave jazz. Un brano diventato famoso perché per moltissimi anni, e comunque fino ad una decina di anni fa,è stato la sigla di chiusura di 90° minuto.
MOZART IN CINEMA
Noi tre è un film su Mozart del 1984. Per ricordarlo verranno riviste melodie mozartianeripercorse a volo di uccello, quasi a suggerire e ricordare l’uso che dei temi del grandecompositore ha voluto fare il regista: nel film la musica è accennata sempre per pochisecondi.
DAAHOUD (CLIFFORD BROWN)
Ma quando arrivano le ragazze? Un film fortemente autobiografico del 2005: unospaccato della vita a suon di jazz di Pupi Avati e di Lucio Dalla, impersonato daSantamaria.
CHICAGO (BIX BEIDERBEKE)
Bix – un’ipotesi leggendaria: è una biografia del jazzista Bix Beiderbecke del 1991.
dal 25 al 29 agosto
Viterbo – Sala Gatti
“Jazz&art”
Massimo Chioccia e Olga Tsarkova in Mostra
Dal 25 al 29 agosto dalle ore 16,30 alle ore 19,30 a Viterbo presso la Sala Gatti, sarà possibile visitare l’interessantissima mostra d’arte contemporanea “Jazz&Art” realizzata dagli artisti Massimo Chioccia e Olga Tsarkova. Nei loro dipinti l’originalità del lavoro realizzato a quattro mani, come abili pianisti: opere nelle quali si fondono mirabilmente la gestualità e l’emotività della pittura informale, dell’action painting, con la perizia e la ricercatezza della pittura figurativa; dalle larghe campiture d’intenso colore affiorano trombe, sassofoni, contrabbassi e l’intensità dei volti degli interpreti, in un linguaggio poetico elettrizzante.
Massimo Chioccia & Olga Tsarkova
Quando ci si trova di fronte ad un’opera di Massimo Chioccia ed Olga Tsarkova si percepiscono nette le suggestioni del jazz: sembra quasi di riuscire ad immergersi nelle note be bop di Charlie Parker e Miles Davis o negli standard memorabili di Louis Armstrong e Duke Ellington. I dipinti di Massimo Chioccia ed Olga Tsarkova hanno in essi l’originalità del lavoro realizzato a quattro mani, come abili pianisti: opere nelle quali si fondono mirabilmente la gestualità e l’emotività della pittura informale, dell’action painting, con la perizia e la ricercatezza della pittura figurativa; dalle larghe campiture d’intenso colore affiorano trombe, sassofoni, contrabbassi e l’intensità dei volti degli interpreti, in un linguaggio poetico elettrizzante. I due artisti, compagni nella vita, si sono conosciuti all’Accademia di Belle Arti a Viterbo nel 1994 e dal 2000 dipingono a quattro mani.
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