Su RaiUno la leggenda del bandito (Sante Pollastri) e del campione (Costante Girardengo) in un vortice di dissonanze tra fantasie e cruda realtà

Su RaiUno la leggenda del bandito (Sante Pollastri) e del campione (Costante Girardengo) in un vortice di dissonanze tra fantasie e cruda realtà

Mariangiola Castrovilli«Peccato che questa ‘favola’» afferma la giornalista Mariangiola Castrovilli, «si discosti non poco dalla realtà conferendo a Pollastri il fascino ambiguo dell’eroe negativo che ci ha colpito come un pugno nello stomaco coinvolgendoci in prima persona in una tragedia famigliare che pensavamo appartenesse solo a noi, racchiusa nei più profondi recessi del cuore e nei ritagli stampa dell’epoca per tutto il dolore che il primo delitto a sangue freddo di Pollastri ci provocava. Infatti il 14 luglio del 1922 questo bandito raccontato a tinte sfumate uccise per la strada per rubargli 37.986 lire e 31 centesimi  mio nonno Achille Casalegno ex maresciallo dei carabinieri e portavalori della Banca Agricola Italiana della filiale di Tortona.»

 
La leggenda del bandito e del campione(Mariangiola Castrovilli) – Arriva preceduta da contestazioni la nuova fiction di RaiUno in onda in prima serata lunedì 4 e martedì 5 ottobre “La leggenda del bandito e del campione” firmata da Lodovico Gasparini con Giuseppe Fiorello nel ruolo di Sante Pollastri e Simone Gandolfo in quello del grande campione Costante Girardengo, liberamente tratta dall’accurato e documentato libro di Marco Ventura “Il campione e il bandito” edito dal Saggiatore.

Il campione e il bandito - La vera storia di Costante Girardengo e SantePollastri di MarcoVentura - Il SaggiatoreLiberamente tratta certo, perché il lavoro come si affrettano a sottolineare il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce e lo sceneggiatore Andrea Purgatori «è una grande favola, non una biografia o un documentario ma il racconto di una leggenda con le chiavi della fiction».
Ovvero la presunta amicizia tra il bandito Sante Pollastri (Beppe Fiorello) ed il campione ciclista Costante Girardengo (Simone Gandolfo) tutti e due cresciuti nella miseria a Novi Ligure.
Amicizia messa però in dubbio dalla nipote del campione Costanza Girardengo forte anche dell’accurata ricostruzione dello scrittore Marco Ventura.  

Mela -Rafaella Rea- contesa dai due...Intanto c’è Mela (Raffaella Rea) contesa dai due che, come spiega l’attrice «è un personaggio del tutto inventato, uno specchio però che riesce a cogliere somiglianze e dissonanze tra Girardengo e Sante, la loro maniera di relazionarsi alle emozioni, ai sentimenti alla vita e che dà un importante contributo alla storia».  I due poi pur conoscendosi non erano sodali come appare nel film e non correvano insieme.

Agostina -Sarah Maestri- moglie di GirardengoFedeltà quasi  assoluta invece per ciò che riguarda Agostina (Sarah Maestri) che diventerà poi la moglie di Girardengo, «un personaggio con una certa verità storica che fin dalla prima lettura vedevo come la continuazione ideale della mia Alice de “La notte prima degli esami”.» Bravo come al solito Beppe Fiorello, porta bandiera di personaggi specchiati qui in un ruolo totalmente diverso ma proprio per questo più intrigante per il cotè dark di Pollastri. «Ho avuto la possibilità di scegliere e non ho esitato a propormi nella parte del bandito» confessa l’attore, «un’opportunità che non volevo perdere per interpretare almeno una volta personaggi con ombre e chiaroscuri che lasciano più spazio e libertà all’attore. Ruoli con cui ci si diverte molto di più».

Simone Gandolfo nella parte di GirardengoIn quanto a Simone Gandolfo che ha già interpretato Coppi, commenta ridendo che da questo Girardengo si aspetta la cittadinanza onoraria di Novi Ligure. Non vede però cose in comune tra i due campioni ad eccezione della bici. «Coppi era un atleta moderno, rigoroso e preciso  con un modo raccolto di correre. Per Girardengo invece  il ciclismo più che una questione di velocità era una gara di sopravvivenza».

Peccato che  questa ‘favola’  si discosti non poco dalla realtà conferendo a Pollastri il fascino ambiguo dell’eroe negativo che ci ha colpito come un pugno nello stomaco coinvolgendoci in prima persona in una tragedia famigliare che pensavamo appartenesse solo a noi, racchiusa nei più profondi recessi del cuore e nei ritagli stampa dell’epoca per tutto il dolore che il Beppe Fiorello nella parte di Sante Pollastriprimo delitto a sangue freddo di Pollastri ci provocava. Infatti il 14 luglio del 1922 questo bandito raccontato a tinte sfumate uccise per la strada per rubargli 37.986 lire e 31 centesimi mio nonno Achille Casalegno ex maresciallo dei carabinieri e portavalori della Banca Agricola Italiana della filiale di Tortona.
 
La banca infatti non possedeva ancora una cassaforte e tutti i giorni da 11 mesi mio nonno anche lui ciclista provetto, pedalava verso Novi con i valori di cassa. Orari e percorso perfettamente conosciuti e studiati da Sante che lo priverà della vita perché Casalegno, stringendo al cuore la borsa d’incerata nera con i soldi bisbigliava «non uccidetemi, ho tre bambini piccoli».

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