Nel percorrere un tragitto semplicemente geografico si finisce con il navigare anche dentro se stessi su rotte interiori davvero mai solcate

Nel percorrere un tragitto semplicemente geografico si finisce con il navigare anche dentro se stessi su rotte interiori davvero mai solcate

Le Colonne d'Ercole(Gicar)  –  Come abbiamo avuto modo di scrivere alcuni anni fa, in questo “Diario di Bordo” relativo alle Spedizione Scientifiche in Sud Africa, coordinate dal Biologo Primo Micarelli, ancora non è stata scritta l’ultima pagina, come afferma, altresì, Franco Iosa (un veterano) costretto, quest’anno, a seguire la missione dalla Redazione di Oltrepensiero.it 
Crediamo anche noi, sicuramente, ce ne saranno ancora molte altre prima di chiudere questo libro elettronico.
Saranno proprio le annotazioni personali dei partecipanti al viaggio di studio, che stanno pervenendo pian piano alla redazione (in alcuni casi anche con fotografie) a dare la misura, il senso e la profondità umana, al di là dei dati tecnici, di un’avventura (anche se, in fondo, un’avventura non è stata) consumata e vissuta sulla pelle oltre le Colonne d’Ercole di mitica memoria.
Un viaggio verso il non normalmente conosciuto, se pur circondati da tutti i mezzi che la tecnologia oggi mette a disposizione e dalle comodità del terzo millennio. In balia delle onde lunghe dell’Oceano Indiano, nell’attesa a volte spasmodica di veder comparire “la pinna del Bianco”, nel percorrere un tragitto semplicemente geografico, si finisce con il navigare anche dentro se stessi, su rotte interiori davvero mai solcate, alla ricerca ed alla scoperta di quell’ignoto che ci attrae e ci turba allo stesso tempo.

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