“Amazonia” di Thierry Ragobert apre il Festival do Rio 2013.
“Amazonia” film documentario, di co-produzione brasiliana-francese, girato in 3D e diretto da Thierry Ragobert, ha aperto all’Odeon Petrobras il Festival do Rio. Come si ricorderà la pellicola prima del suo arrivo a Rio de Janeiro eveva chiuso il Festival del Cinema di Venezia ed era stato proiettato a quello di Toronto.
Amazonia è un’odissea nella foresta pluviale più famosa del mondo: la Foresta Amazzonica, appunto. In seguito a un incidente aereo Saï, una scimmia cappuccina nata e cresciuta in cattività, si ritrova sola e smarrita nella giungla amazzonica. Impreparata, la scimmietta non sa che farsene dell’improvvisa libertà. Nell’affrontare un nuovo mondo in cui tutto è ricoperto da una vegetazione fitta e lussureggiante, Saï deve trovare la strada e proteggersi dalle trappole che la Natura le riserva e si ritrova faccia a faccia con animali di tutti i tipi: giaguari, coccodrilli, boa, tapiri, lontre giganti. Saï capisce alla svelta che la sua unica speranza di sopravvivere è trovare altre scimmie cappuccine e farsi adottare da loro…
Afferma il regista del film Thierry Ragobert «Oggi più che mai fare questo film risponde a una necessità, a uno stato di emergenza. Le foreste pluviali ci spaventano. Di fatto sono un paradiso ma bisogna conoscerle per sopravviverci. A quaranta metri da terra, sospeso fra terra e cielo, si muove un oceano verde che è ancora tutto da scoprire. Un mondo oggi in pericolo, ridotto quasi a un nulla. Una montagna di clorofilla paurosamente viva, dove le piante lottano fra loro, dove avvengono incredibili storie di animali. La storia di questo film ci porta all’interno di un labirinto dal quale sembra di non poter uscire.»