“Quer pasticciaccio brutto…” dei libri della Biblioteca Comunale di Tarquinia mandati al macero che assomiglia a “Fahrenheit 451”

“Quer pasticciaccio brutto…” dei libri della Biblioteca Comunale di Tarquinia mandati al macero che assomiglia a “Fahrenheit 451”

Immagine tratta dal Film Fahrenheit 451
(Gicar) – Sicuramente l’accostamento di questa amara storia di libri al titolo di due noti romanzi rispettivamente di Carlo Emilio Gadda e Ray Bradbury, diventati anche serie TV e film, apparirà eccessivo e fuori luogo, ma prepotentemente ci tornano in mente. Una storia, quella dei libri di Tarquinia, caricati su un container e destinati al macero (sorte sventata secondo notizie dell’ultim’ora), che da qualsiasi parte la si prenda si maneggia male e finisce con il far bruciare le mani a tutti partendo dal suo prologo, di tanti anni fa, fino ad arrivare al suo epilogo attuale annunciato con un comunicato stampa firmato da “nessuno” e su carta non intestata del Comune.

L’Italia, ed anche la Tarquinia dei tempi che viviamo, hanno certamente problemi maggiori e di gran lunga più importanti di questi, ma la constatazione che libri appartenenti in qualche modo al patrimonio pubblico vadano distrutti, siano stati anche romanzetti d’appendice d’altri tempi, crea sempre scompiglio nelle coscienze. Si tratta pur sempre di cultura e di spaccati sociali che ci appartengono e che fa male veder mandati al macero rispolverando il ricordo di roghi di natura censoria perpetrati da ideologie storicamente contrapposte.

Quello che più spaventa, in questa vicenda, è la nebulosità e la scontata inevitabilità nella quale si cerca di avvolgere un’inquietante evidenza senza andare a rilevare eventuali responsabilità, inefficienze e superficialità.

La Biblioteca Comunale Dante Alighieri, poi ribattezzata Vincenzo Cardarelli, fu trasferita nel 2011, dai locali sottostanti la Scuola Media Statale Ettore Sacconi, nella nuova e prestigiosa sede di Palazzo Bruschi Falgari, sempre in via Umberto I ed oggi “è articolata su nove stanze, per una superficie di circa 500 metri quadrati, tra cui quattro dedicate allo studio e alla lettura con quaranta posti. Dispone anche di una sala internet con sei postazioni e di una ludoteca, arredata con divanetti e pedane, riservata ai bambini”
(http://www.comune.tarquinia.vt.it/archivio10_notizie-e-comunicati_0_557_15_1.html).

Particolare del reportage pubblicato da L'Extra il 6 febbraio 2013 si l'abbandono di libri nella vecchia sede della Biblioteca Comunale di TarquiniaNonostante ciò, un’accreditata rivista telematica (L’Extra, diretta da Stefano Tienforti) due anni più tardi, nel 2013, denuncia e documenta fotograficamente (con un reportage a firma di Fabrizio Ercolani) che, negli ex locali della Biblioteca, in quattro stanze, vi erano ancora pile di libri abbandonati in balia di chiunque. Dopo sette anni dal trasferimento della Biblioteca quei libri, parte dei quali donati al Comune da cittadini, in gran parte sono stati mandati, oggi, al macero. Altri, invece salvati, ironia della sorte, saranno donati a Comuni limitrofi, scuole o altre istituzioni che ne facciano richiesta.

Anche se è dell’ultim’ora la notizia che a seguito di un sopralluogo delle autorità comunali all’Eco-Area dove sono stati portati sarà evitato che i libri vadano distrutti anche perchè sembrerebbe non siano in cattivo stato, forse potrebbe essere più che mai opportuno, al fine di fugare dubbi ed accertare eventuali responsabilità passate e recenti, che il Sindaco Pietro Mencarini e l’Assessore alla Cultura Martina Tosoni, propongano l’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta. Sono infatti molte le domande che, a questo punto, aspettano una risposta:

1) E’ stato mai stilato, originariamente, un inventario dei libri lasciati abbandonati nei locali della ex Biblioteca e se ne conosce il quantitativo esatto?

2) Chi è che doveva, in ogni caso, controllare la salvaguardia e lo stato di conservazione di quei libri?

3) Chi, istituzionalmente, negli anni, avrebbe dovuto trovare una più idonea sistemazione a quei libri che fin dall’inizio si sapeva benissimo non potevano essere ospitati nei nuovi locali?

4) Chi è il responsabile dell’Ufficio e chi sono e da chi sono stati nominati i cittadini volontari, come affermato in un comunicato, che hanno seguito le operazioni di scarto e deciso quali libri mandare al macero?

5) Esiste un verbale firmato nel quale vengono dettagliatamente elencati i libri mandati al macero e quelli invece trattenuti in attesa di diversa destinazione e dove quest’ultimi attualmente si trovano?

6) Come mai si è trovata solo oggi, per lasciare liberi i locali al fine di ospitare i camerini del neo Teatro Comunale, adeguata sistemazione per i libri salvati?

7) Il ripristino del secondo piano di Palazzo Bruschi da destinare sempre alla Biblioteca è stato mai avviato?

8) Gli attuali amministratori sono stati informati sulle operazioni di scarto e sono stati effettuati accertamenti su cosa effettivamente è stato mandato al macero?

9) Chi ha stilato e trasmesso alla stampa, tramite l’indirizzo staff.sindaco@comune.tarquinia.vt.it, il comunicato, senza alcuna firma o identificazione di provenienza e su carta non intestata, relativo a “CONCLUSO IL LAVORO DI RECUPERO DEI LIBRI DELLA VECCHIA BIBLIOTECA.”?

Sono tutte domande che forse meritano una risposta affinché la pubblica opinione possa rendersi conto di come siano andate le cose. Se esistono responsabilità addossabili all’Amministrazione in carica o a quella precedente. Quei libri, oggi mandati al macero, o sono stati donati da privati cittadini o acquistati con soldi pubblici. Se non vi era più posto dove conservarli, prima di lasciarli ammuffire, sarebbero potuti essere messi all’asta, venduti in qualche modo e il ricavato devoluto in beneficenza o destinato al miglior funzionamento della stessa Biblioteca Comunale.

Ed ecco il comunicato pervenuto alla nostra redazione come a quelle di altri giornali, privo di firma sia nel testo che nella lettera di trasmissione. Lo pubblichiamo integralmente, assumendocene le responsabilità, pur sapendo perfettamente che, per regola deontologica, non andrebbero presi in considerazione e quindi cestinati gli scritti privi di firma del responsabile della trasmissione o della redazione degli stessi, non potendo accertarne con esattezza la fonte.

«CONCLUSO IL LAVORO DI RECUPERO DEI LIBRI DELLA VECCHIA BIBLIOTECA.

Da un mese a questa parte, il personale della Biblioteca è stato parzialmente impegnato in operazioni di scarto del materiale librario rimasto nei depositi della vecchia sede della Biblioteca, in gran parte proveniente da donazioni di privati cittadini.

Le operazioni di scarto, sono state seguite dal responsabile dell’ufficio con la collaborazione di cittadini volontari . Da stamani i libri rovinati, ammuffiti e non più utilizzabili sono stati mandati al macero, mentre, la maggior parte dei testi rimasti nel deposito, sono stati inscatolati perché verranno recuperati per la Biblioteca stessa e donati ad altre biblioteche di paesi limitrofi, mentre altri saranno disponibili per essere donati a scuole o ad altre istituzioni che ne volessero fare richiesta.

L’operazione di scarto si è resa necessaria anche per fare spazio all’ampliamento dei camerini per il teatro comunale per i quali era necessaria una stanza in più.
La Biblioteca manterrà un altro spazio quale locale di deposito del materiale conservato.
L’ amministrazione intende sottolineare che non sono stati scartati ne’ libri di pregio, tantomeno documenti in buono stato ed utilizzabili e vuole ringraziare quanti si sono adoperati per questa operazione di recupero.»

mikronet

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