In ‘Non solo la Ciociara’ di Silvano Olmi le violenze sottaciute del ‘44 sulle donne di Viterbo, Siena, Livorno e dell’Isola d’Elba
Sabato 26 gennaio alle 17.00, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Tarquinia, sarà presentato il libro del giornalista Silvano Olmi ‘Non solo la Ciociara – Violenze di guerra sulle donne dalla Sicilia alla Campania, dal Lazio alla Toscana‘ (Edizioni Fergen). Oltre all’autore parteciperanno all’evento il Presidente della Società Tarquiniense di Arte e Storia, Alessandra Sileoni, il Maresciallo Maggiore Aiutante Alviero Arezzini, Presidente della Sezione di Civitavecchia dell’ANSI (Associazione Nazionale Sottoufficiali d’Italia) e il giornalista Emanuele Ricucci.
Il volume in 300 pagine ripercorre una delle vicende più scomode e terribili della seconda guerra mondiale. Attraverso documenti e denunce ricorda le violenze compiute in Italia nel 1944 soprattutto dalle truppe marocchine inquadrate nel Corpo di Spedizione Francese. Una violenza doppiamente terribile perché questi militari che facevano parte degli Alleati erano considerati dei liberatori e vennero accolti come tali. Per loro, invece, gli italiani erano dei nemici e quindi i loro beni e le donne erano solo “bottino di guerra” su cui sfogare gli istinti più bestiali.
Donne di tutte le età, dagli 11 agli 80 anni e in non pochi casi anche uomini e ragazzi (persino bambini). In Toscana hanno subito violenze persino uomini e donne impegnate in formazioni partigiane. Se l’orrore ha raggiunto il culmine in Ciociaria (e in limitrofi comuni della provincia di Latina), il volume si occupa anche di stupri e omicidi registrati sia prima, in Sicilia e in Campania, che dopo, nella provincia di Viterbo e nelle provincie di Siena e di Livorno, sull’Amiata e all’Isola d’Elba.
Il libro tratta, quindi, anche fatti accaduti nel nord del Lazio, con argomenti per la prima volta affrontati in un libro, dove l’autore ha trovato negli archivi quasi cento denunce oltre a materiali storici con riferimento ad episodi rimasti per decenni a volte sconosciuti se non sottaciuti fino ai nostri giorni. «A Viterbo città e nei comuni della Tuscia – afferma Silvano Olmi – ho raccolto numerosi documenti e testimonianze. Nel viterbese, come accaduto in altre parti d’Italia, i soldati alleati compirono delitti e uccisero due donne, due uomini e un bambino di sette anni. Nel libro pubblico molti documenti inediti e varie testimonianze orali raccolte nei paesi della Tuscia».
Sono 6 i capitoli del libro che si soffermano in particolare sulla provincia di Viterbo, per quella che viene definita “Una Strage Silenziosa“, con argomenti per la prima volta trattati dalla ricerca storica e che in particolare riguardano L’Avanzata del CEF nel Viterbese, Le Violenze a Viterbo, La Lunga Scia di Violenze nella Tuscia (Grotte di Castro – San Lorenzo Nuovo – Valentano – Acquapendente – Vetralla – Capranica – Latera – Marta – Bolsena), Le Testimonianze Orali (Tarquinia – Montefiascone – Vetralla – Bolsena – Acquapendente – Onano – Viterbo) e Le Violenze Senza Freno a Canino, Tarquinia, Proceno, Montefiascone, Barbarano Romano, Vetralla.
SILVANO OLMI
Luogotenente dell’Esercito nella Riserva. Giornalista pubblicista e ricercatore storico. Si è laureato con una tesi sul passaggio delle truppe coloniali francesi in provincia di Viterbo durante la Seconda Guerra Mondiale. Ha scritto per i quotidiani Il Corriere di Viterbo, Il Tempo (edizione di Viterbo) e il Nuovo Corriere Viterbese. Più volte eletto consigliere comunale di Tarquinia, ha ricoperto la carica di assessore alla cultura, ed è stato eletto consigliere anche alla Provincia di Viterbo. Dirigente nazionale dell’associazione ambientalista Fare Verde. E’ anche componente dell’esecutivo nazionale del Comitato 10 Febbraio per il quale ha effettuato ricerche storiche su tredici cittadini del viterbese uccisi e infoibati in Istria.