Pedro Almodóvar a Venezia 78 parla del suo “Madres Paralelas”
«Il lungometraggio – commenta il regista e sceneggiatore Pedro Almodóvar – inizia con Janis che cerca un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato durante la guerra civile spagnola. E termina tre anni dopo, con l’apertura della tomba stessa».
«Al centro del film, – continua il regista – c’è il suo rapporto con Ana, complicato in maniera inaspettata. “Madres paralelas” parla degli antenati e dei discendenti, della verità sul passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla dell’identità e della passione materna attraverso tre madri molto diverse tra loro. Insieme a Janis e Ana, c’è Teresa, la madre di Ana, egoista e priva di istinto materno. Come narratore, in questo momento sono queste madri imperfette, molto diverse da quelle che sono apparse finora nella mia filmografia, quelle che più mi ispirano».
«Questo è il personaggio più difficile che Penélope Cruz abbia mai interpretato, – sottolinea Almodóvar – e probabilmente il più doloroso. Il risultato è splendido. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la grande rivelazione del film. La purezza e l’innocenza della sua Ana accentuano le parti più oscure di Janis. Entrambe sono molto ben accompagnate da Aitana Sánchez Gijón e Israel Elejalde. Alla fine faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa, ma comunque vera e autentica».
✳ FONTE: Ufficio Stampa Settore Cinema de La Biennale di Venezia