L’archeologa Francesca Boitani, già direttore del Museo di Villa Giulia a Roma, nuovo presidente dell’Ass. Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia

L’archeologa Francesca Boitani, già direttore del Museo di Villa Giulia a Roma, nuovo presidente dell’Ass. Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia

Francesca Boitani Associazione Amici delle Tombe dipinte di Tarquinia No Profit
Il Consiglio Direttivo degli Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia ha nominato il nuovo Presidente dell’Associazione nella persona della Dott.ssa Francesca Boitani, già funzionario nella città etrusca per l’antico Porto di Gravisca, responsabile del territorio dell’antica Veio e Direttore del Museo di Villa Giulia a Roma dal 1995 al 2012.

Tomba dei due tettiAdele Cecchini, Presidente “pro tempore”, subentrata dopo l’improvvisa scomparsa di Mariolina Cataldi (già direttore del Museo Nazionale Tarquiniense, funzionario della Soprintendenza Archeologica), è tornata al suo incarico di Segretaria. Nel ruolo di Vice Presidente confermato il Dottor Rodolfo Carmagnola, in quello di Tesoriere la Dott.ssa Chiara Scioscia Santoro. Consiglieri sono il professore Stephan Staingraeber e gli architetti Massimo Legni e Angelo Centini.

quaderni larthL’Associazione Amici delle Tombe Dipinte di Tarquinia promuove da anni la valorizzazione, mediante azioni di conservazione e manutenzione, delle tombe dipinte della Necropoli Etrusca di Tarquinia (sito UNESCO), coinvolgendo Istituzioni, Università e cittadini. Tra le sue molteplici attività recentemente ha realizzato 11 porte interne isolanti nelle tombe che ne erano sprovviste e sta effettuando la raccolta fondi per il restauro della Tomba dei Pigmei. Notevole anche l’attività editoriale con la pubblicazione di volumi tecnico-divulgativi attraverso la Collana Larth.

PIGMEI Fundraising completo

FRANCESCA BOITANI ARCHEOLOGAFRANCESCA BOITANI

Ha intrapreso i primi scavi a Gravisca, il porto di Tarquinia che dal 1969 è oggetto di esplorazioni sistematiche dirette per lungo tempo dal grande archeologo Mario Torelli e ora da Lucio Fiorini (Università di Perugia) con risultati straordinari per la comprensione del sistema degli scambi commerciali nel Mediterraneo antico.

Francesca Boitani, funzionario archeologo dal 1976, ha ricoperto diversi incarichi presso l’allora Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale dal 1979: oltre alla responsabilità del territorio costiero tarquiniese, si è impegnata nell’azione di tutela, ricerca e studio nel comprensorio dell’antica Veio. Tra le scoperte più significative in questo centro si ricordano la tomba principesca della Necropoli di Monte Michele della metà del VII secolo a.C. (1980) e la Tomba dei Leoni Ruggenti nella Necropoli di Grotta Gramiccia, il più antico sepolcro etrusco dipinto, degli anni iniziali del VII secolo a.C. (2006); nell’area della città antica, nell’ambito del Progetto Veio promosso con l’Università di Roma-Sapienza, le esplorazioni lungo la cinta muraria presso Porta Nord-Ovest hanno messo in luce un tratto del sistema difensivo della prima Età del Ferro. Per la valorizzazione dell’area del Santuario dell’Apollo in località Portonaccio un’operazione assai innovativa, condotta insieme all’arch. Franco Ceschi (1994), è stata la rievocazione in scala reale del tempio sulle fondazioni stesse dell’edificio, oltre alla realizzazione di numerosi percorsi di visita nel comprensorio antico esteso oltre 200 ettari.

Villa Giulia Roma Museo Archeologico L’incarico di Direttore del Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma dal 1995 al 2012, in collaborazione con il Soprintendente Anna Maria Moretti, ha portato ad operazioni di forte impatto presso il pubblico con una nuova organizzazione degli spazi espositivi, ivi compreso l’ampliamento nella adiacente Villa Poniatowski per accogliere le antichità del Latium vetus, e nuovi allestimenti che, per citarne solo alcuni, hanno visto per la prima volta l’esposizione nel Museo di una tomba dipinta di Tarquinia, quella del Letto Funebre, e la nuova ampia sezione delle antichità veienti, costrette fino al 2012 in una sola sala.

Numerose sono state non solo la partecipazione ma anche la cura di mostre anche all’estero, in Russia e in Giappone, così come la partecipazione a convegni. Cospicua la pubblicazione di studi ed articoli in riviste e libri che accolgono resoconti e riflessioni delle attività svolte con impegno e passione.

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