Buon Natale dalla Chiesa di Santa Maria in Castello a Tarquinia con il Presepio dell’Associazione Oltrepensiero
Dopo la Torre di Dante, il Museo Diocesano e la Sala Consiliare del Comune di Tarquinia, “Il Presepe” dell’Associazione Culturale Oltrepensiero, editrice dell’omonima rivista telematica, giunge quest’anno in una delle più antiche e suggestive chiese della Città Tirrenica.
La ricostruzione della Natività è stata approntata con cautela sulle parti ancora esistenti degli eleganti mosaici di stile cosmatesco del pavimento della Chiesa di Santa Maria in Castello che dal 1975 è stata dichiarata Monumento Nazionale e per la quale ricadono quest’anno i novecento anni della fondazione. È un’opera architettonica capolavoro dell’arte romanica e un simbolo culturale e religioso in tutta la fascia costiera nord del Lazio. Il Tempio è stato riaperta al culto solo in tempi recenti.
L’organizzazione dell’iniziativa è stata supportata dall’interessamento del Comune di Tarquinia e da quello della Curia Vescovile di Civitavecchia.
Il Presepio è composto da un gruppo di 11 elementi (S. Giuseppe, la Madonna, Gesù Bambino, un angelo, il bue e l’asinello, i Re Magi, un pastore, una pecora) realizzati in gesso con metodi artigianali tramite antichi stampi e decorazioni a pennello. Le statue hanno altezze che oscillano tra i 40 centimetri ed 1 metro.
L’allestimento è stato curato da alcuni soci dell’Ass. Oltrepensiero,tra i quali Daniela Moscetti, con la preziosa collaborazione di Don Augusto Baldini, Walter Rosatini e Paolo della Chiesa Ortodossa di San’Antonio.
Il Presepio resterà visibile, nel rispetto delle norme anti-covid, fino a Domenica 9 Gennaio 2022 e si tratta di un evento assai particolare poiché non si hanno notizie certe di ricostruzioni della natività, in questa chiesa, dall’ottocento ad oggi.
• CHIESA DI SANTA MARIA IN CASTELLO
La costruzione di questo grandioso edificio che domina con la sua imponenza la vallata del fiume Marta sino al Mar Tirreno, risale all’anno 1121; venne portata a termine nel 1208 e solennemente consacrata alla presenza di dieci vescovi. Di stile romanico, l’interno è a tre navate sostenute e divise tra loro da una serie di semi colonne ornate da fasce e capitelli in nenfro. Il pavimento si compone di eleganti mosaici di stile cosmatesco dei quali oggi rimangono solamente delle tracce. Nella navata di destra si trova uno splendido fonte battesimale a pianta ottagonale del tipo ad immersione. Chiesa Collegiata e quindi retta da un priore con cappellani e canonici, iniziò a decadere dal 1435, anno in cui Papa Eugenio IV soppresse le due Collegiate di Santa Maria in Castello e Santa Maria e Margherita conferendo a quest’ultima il titolo di Cattedrale. Nel XVI secolo vi dimorarono i Padri Carmelitani prima e quindi i Padri Conventuali. Nel 1809 fu abbandonata dai religiosi in virtù del decreto imposto dal governo napoleonico. Nel 1819 un forte terremoto fece crollare la splendida cupola emisferica che si alzava sopra un tamburo cilindrico decorato all’interno ed all’esterno da colonnine di marmo reggenti una successione di archetti ciechi. Dal 1975 la chiesa è stata dichiarata Monumento Nazionale. Negli ultimi decenni ha ospitato eventi culturali di rilievo anche internazionale e solo recentemente la Chiesa è stata riconsacrata e riaperta al culto.