L'ALTRA ITALIA: COMUNICAZIONE POLITICA E POPULISMO MEDIATICO di Alessandro
“La fattoria degli animali” a cura di Alessandro Caramis
Prendendo a prestito categorie e strumenti dalle scienze sociali si cercherà, manifestando apertamente i propri principi di preferenza personale, di leggere i fenomeni sociali che ci circondano con un’inedita “lente di ingrandimento” sul dibattito politico, economico e culturale odierno.
L’ALTRA ITALIA: COMUNICAZIONE POLITICA E POPULISMO MEDIATICO
Cosa ha portato a questo? Cosa è stato ignorato? Cercherò di fornire alcuni spunti di riflessione partendo dal presupposto che tra l’Italia sconosciuta e ignorata che ha votato per Berlusconi e la sua coalizione vi è una parte che rappresenta dei gruppi e dei ceti sociali la cui identità e appartenenza è minacciata dagli attuali processi di globalizzazione.
Personalmente aggiungo che a far questo contribuiscano tre fattori: l’attuale dibattito politico che usa l’arena televisiva e mediatica come luogo di propaganda e di scontro politico; l’emergere del territorio come protagonista dei bisogni e delle paure degli elettori e l’uso del populismo come nuova arma politica per conquistare i voti di persone e gruppi sociali tra loro eterogenei, privi di rappresentanza e di una forte identità.
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“La fattoria degli animali” a cura di Alessandro Caramis
Prendendo a prestito categorie e strumenti dalle scienze sociali si cercherà, manifestando apertamente i propri principi di preferenza personale, di leggere i fenomeni sociali che ci circondano con un’inedita “lente di ingrandimento” sul dibattito politico, economico e culturale odierno.
L’ALTRA ITALIA: COMUNICAZIONE POLITICA E POPULISMO MEDIATICO
Cosa ha portato a questo? Cosa è stato ignorato? Cercherò di fornire alcuni spunti di riflessione partendo dal presupposto che tra l’Italia sconosciuta e ignorata che ha votato per Berlusconi e la sua coalizione vi è una parte che rappresenta dei gruppi e dei ceti sociali la cui identità e appartenenza è minacciata dagli attuali processi di globalizzazione.
Personalmente aggiungo che a far questo contribuiscano tre fattori: l’attuale dibattito politico che usa l’arena televisiva e mediatica come luogo di propaganda e di scontro politico; l’emergere del territorio come protagonista dei bisogni e delle paure degli elettori e l’uso del populismo come nuova arma politica per conquistare i voti di persone e gruppi sociali tra loro eterogenei, privi di rappresentanza e di una forte identità.
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A questa mancanza di attenzione la nuova destra si rivolge con il populismo.
Il populismo nasce come “arma” politica che un leader o un capo carismatico usa per legittimare il proprio potere assecondando e amplificando con demagogia e retorica gli umori del popolo, sfruttandone abilmente le paure, i desideri e i bisogni più nascosti. Storicamente è nato in Russia nell’ottocento, ma si è ritrovato più o meno in tutti i paesi: dagli Stati Uniti (People’s Party) al Sud America (Peròn); e oggi si appresta a diventare anche in Europa un metodo usato da leader che nelle società complesse attuali fanno dell’antipolitica, del mito dell’outsider e del qualunquismo il collante e la leva per unire gruppi sociali e persone più diverse ed eterogenee. L’Olanda di Pim Fortuyn ne era un esempio. Dove un dandy aristocratico, del tutto estraneo alla politica ,è diventato (fino a quando è stato tragicamente ucciso) il leader popolare di una neo-destra che univa per la prima volta ceti sociali e persone che tra loro mai si sarebbero ritrovate in un partito tradizionale conservatore.
Berlusconi è riuscito a fare di sé un icona pop come Marilyn Monroe o Elvis Presley come Marlon Brando o James Dean, perché come questi ultimi è riuscito a suscitare emozioni e voglia di emulazione. Ed è riuscito , agitando prima

Con questo ho concluso sperando di aver riassunto in queste “categorie” nuovi spunti di dibattito e di riflessione in tutti i lettori.
ALESSANDRO CARAMIS |
Nasce a Roma il 16 Novembre del 1977.
Si è lauerato in Sociologia nel 2001 con una tesi sul lancio editoriale di J.R.R. Tolkien in Italia grazie alla quale ha fatto da consulente alla Bompiani RCS. E’ amante della musica jazz e blues, del buon cinema europeo ed americano e dei viaggi. Si dichiara bibliofilo e ama tenersi costantemente informato sui fatti del mondo e della società. Cura una personale raccolta di articoli di carta stampata dal 1999. Attualmente vive ai Castelli Romani e collabora come assistente alla Facoltà di Scienze della Comunicazione alla Sapienza di Roma. |