PRIMO CARNERA, LA LEGGENDA
Mostre e libri per celebrare i 100 anni
della nascita del pugile italiano
Il pubblico lo ha amato. La critica no. Lo denigrava, quell’omone così goffo sul ring senza stile, fatto solo di muscoli e potenza. Si sbagliavano perché Carnera a 100 anni dalla sua nascita è ancora un mito della box mondiale. Così Pordenone celebra il suo campione con una mostra a Palazzo della Provincia intitolata ‘La leggenda di Primo Carnera’.
Mostre e libri per celebrare i 100 anni
della nascita del pugile italiano
Il pubblico lo ha amato. La critica no. Lo denigrava, quell’omone così goffo sul ring senza stile, fatto solo di muscoli e potenza. Si sbagliavano perché Carnera a 100 anni dalla sua nascita è ancora un mito della box mondiale. Così Pordenone celebra il suo campione con una mostra a Palazzo della Provincia intitolata ‘La leggenda di Primo Carnera’.
Presenti anche materiali legati all’attività di Carnera nel mondo del cinema che lo vede coinvolto in 17 pellicole tra il 1933 e il 1959. Infine, la documentazione su Villa Carnera a Sequals, costruita nel 1932, in cui il campione torna nel 1967, ormai prossimo alla morte. Recentemente Daniele Marchesini ha inoltre pubblicato un libro dal titolo ‘Carnera’. Il testo non è una semplice biografia ma una lucida ricostruzione sulla circostanze che hanno reso leggendaria la figura del pugile italiano: dalle dimensioni fisiche (7-8 chili alla nascita) al riscatto dalla povertà attraverso la boxe.
Il Fascismo vide nelle sue dimensioni corporee, del tutto eccezionali, e nelle sue vittorie, il simbolo stesso del potere del regime; milioni di emigranti fecero della sua vita un esempio da seguire; il ‘gigante buono’ divenne un simbolo del riscatto per la capacità di trasformarsi da povero in ricco, da manovale in campione. E poi di nuovo povero. I suoi manager lo sfruttarono spremendolo come un limone. Lo distrussero, prima fisicamente e poi economicamente. Primo Carnera l’uomo di 2 metri e 120 chili. Il gigante che portò l’Italia alla conquista della sua prima cintura dei pesi massimi era malato di diabete e cirrosi epatica. Morì a 61 anni nella sua città, povero e senza una lira.