FIRENZE – ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO
dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Grosseto.
per la prima volta, il Codice Minerario Massetano
di ALESSANDRO BALDASSERINI
Si tratta di uno dei primi documenti in Europa di regolamentazione dell’attività estrattiva e rappresenta la più significativa testimonianza dell’influente livello socio-economico raggiunto dal comune di Massa Metallorum, allora battente moneta.
Il Codice inserito nello statuto del Comune di Massa Marittima (1311 – 1325) è, senz’altro, uno dei più antichi testi di questo genere in Europa.
Esso garantiva la libertà di ricerca estrattiva ed imponeva che ogni fase dell’attività produttiva fosse seguita da appositi magistrati comunali.
dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Grosseto.
per la prima volta, il Codice Minerario Massetano
di ALESSANDRO BALDASSERINI
Si tratta di uno dei primi documenti in Europa di regolamentazione dell’attività estrattiva e rappresenta la più significativa testimonianza dell’influente livello socio-economico raggiunto dal comune di Massa Metallorum, allora battente moneta.
Il Codice inserito nello statuto del Comune di Massa Marittima (1311 – 1325) è, senz’altro, uno dei più antichi testi di questo genere in Europa.
Esso garantiva la libertà di ricerca estrattiva ed imponeva che ogni fase dell’attività produttiva fosse seguita da appositi magistrati comunali.
Oltre al Presidente del Parco, Hubert Corsi, sono intervenuti – tra gli altri – il Direttore generale della Soprintendenza ai Beni Culturali della Toscana Mario Lolli Ghetti, il Presidente onorario del Ticcih (il Comitato internazionale per la conservazione dei siti di archeologia industriale) Louis Bergeron, gli assessori regionali Anna Rita Bramerini (Turismo) e Riccardo Conti (Assetto del Territorio), l’Assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto Cinzia Tacconi e il Direttore dell’Archivio di Stato di Firenze Rosalia Manno Tollu.
BERNARD BAY
Fotografie di Bernard Bay figurano nelle collezioni della Fondazione André Renard di Liegi, nel Laboratorio Novecento di Torino, del Musée de l’Elysée di Losanna, dell’International Library of Photography della Houston Foto Fest (USA) e in altre collezioni private.
UNA PROPOSTA DI PERCORSO ATTRAVERSO LA MEMORIA
Ci sono cose che non esistono più, perché a un certo punto hanno smesso di servire, hanno esaurito il loro ruolo. Questo vale per un castello medievale diroccato come per una miniera abbandonata. Essi hanno perduto il loro senso originario per acquisirne un altro, di volta in volta diverso.
La miniera, luogo del lavoro e dell’economia, può trasformarsi in un’ingombrante maceria, oppure in un prezioso luogo della memoria.
Ma per riuscire a restituire una funzione alle cose estinte bisogna dar loro un nuovo senso, un significato, un motivo, una direzione, una chiave di lettura comprensibile e giustificata.
Questo è un Parco tematico ed in particolare un Parco nazionale minerario di nuova generazione, nato dalla collaborazione tra Enti Locali, Regione Toscana e Stato per sviluppare un territorio riscoprendo la sua dimensione immateriale, coniugando storia e natura, integrando l’offerta archeomineraria, quella ambientale e paesaggistica.
Un Parco minerario non è un prodotto turistico da usare, ma un prodotto culturale in grado di consentire un percorso di conoscenza del territorio. La nostra è una proposta di percorso attraverso la memoria, il presente, il futuro di un popolo e di una terra straordinaria. Buon viaggio.