ATMOSFERE TIROLESI
Rubrica a cura di Martina Campolongo
Partire é la più bella e coraggiosa di tutte le azioni. Una gioia egoistica forse, ma una gioia, per colui che sa dare valore alla libertà. Essere soli, senza bisogni, sconosciuti, stranieri e tuttavia sentirsi a casa ovunque, e partire alla conquista del mondo.
Rappresenta un piccolo paradiso terrestre per gli appassionati di sci, sci di fondo, snowboard e bob, ma anche per chi ama rilassarsi in un’atmosfera tutta tirolese.
Ideale quindi per una sciata tra amici, per divertirsi nei tanti locali notturni (la maggior parte sono gratuiti e i camerieri parlano anche italiano), ma anche per tranquille passeggiate familiari nel centro storico, tra arte e cultura.
Quasi tutti gli edifici presentano colori brillanti e coinvolgenti che vanno dal rosa, al giallo, al verde, le strade sono pulite, e le persone gentili e sorridenti. Basti pensare che molti locali e negozi accolgono i clienti con la tipica frase Grüss Gott, ovvero “Dio ti benedica!”
Inoltre, gli spostamenti da una zona all’altra sono facilitati dal buon funzionamento dei trasporti pubblici.
Il Palazzo Imperiale (Hofburg), antica residenza dell’imperatore Massimiliano e della sua consorte, conti del Tirolo. Al suo interno, sono assolutamente da visitare le sale imperiali, tra cui la sala del Trono, la sala dei Giganti (sul soffitto regna uno stupendo affresco in cui è ritratta l’intera famiglia) e le gallerie. L’ edificio è in stile barocco, dal 1766 presenta una facciata di un giallo chiaro.
Accanto all’antico palazzo imperiale c’è l’interessantissimo Museo delle Arti e Tradizioni (Tiroler Volkskunstmuseum) che ospita utensili di ogni tipo appartenenti a differenti mansioni tirolesi, nonché elementi della classica abitazione in stile tirolese, chiamata stuben, rivestita interamente in legno.
Il Duomo di San Giacomo, edificato nel 1717 in stile barocco, ospita al suo interno la Madonna di Cranach e un particolare carillon che emette la “sinfonia della pace”.
Il Triumphforte, l’Arco di Trionfo costruito nel 1765 per la celebrazione delle nozze dell’imperatore Leopoldo II.
Rubrica a cura di Martina Campolongo
Partire é la più bella e coraggiosa di tutte le azioni. Una gioia egoistica forse, ma una gioia, per colui che sa dare valore alla libertà. Essere soli, senza bisogni, sconosciuti, stranieri e tuttavia sentirsi a casa ovunque, e partire alla conquista del mondo.
Rappresenta un piccolo paradiso terrestre per gli appassionati di sci, sci di fondo, snowboard e bob, ma anche per chi ama rilassarsi in un’atmosfera tutta tirolese.
Ideale quindi per una sciata tra amici, per divertirsi nei tanti locali notturni (la maggior parte sono gratuiti e i camerieri parlano anche italiano), ma anche per tranquille passeggiate familiari nel centro storico, tra arte e cultura.
Quasi tutti gli edifici presentano colori brillanti e coinvolgenti che vanno dal rosa, al giallo, al verde, le strade sono pulite, e le persone gentili e sorridenti. Basti pensare che molti locali e negozi accolgono i clienti con la tipica frase Grüss Gott, ovvero “Dio ti benedica!”
Inoltre, gli spostamenti da una zona all’altra sono facilitati dal buon funzionamento dei trasporti pubblici.
Il Palazzo Imperiale (Hofburg), antica residenza dell’imperatore Massimiliano e della sua consorte, conti del Tirolo. Al suo interno, sono assolutamente da visitare le sale imperiali, tra cui la sala del Trono, la sala dei Giganti (sul soffitto regna uno stupendo affresco in cui è ritratta l’intera famiglia) e le gallerie. L’ edificio è in stile barocco, dal 1766 presenta una facciata di un giallo chiaro.
Accanto all’antico palazzo imperiale c’è l’interessantissimo Museo delle Arti e Tradizioni (Tiroler Volkskunstmuseum) che ospita utensili di ogni tipo appartenenti a differenti mansioni tirolesi, nonché elementi della classica abitazione in stile tirolese, chiamata stuben, rivestita interamente in legno.
Il Duomo di San Giacomo, edificato nel 1717 in stile barocco, ospita al suo interno la Madonna di Cranach e un particolare carillon che emette la “sinfonia della pace”.
Il Triumphforte, l’Arco di Trionfo costruito nel 1765 per la celebrazione delle nozze dell’imperatore Leopoldo II.
Nel 1895 a Wattens (15 km ad est di Innsbruck), Daniel Swarovsky I inventò una nuova tecnica di molatura del cristallo e pose le basi per un’impresa familiare di gran successo a livello internazionale: la Swarovsky. Nell’arco di pochissimo tempo i gioielli sono diventati famosi in tutto il mondo per la loro alta qualità ed hanno rivoluzionato il settore dei gioielli e della moda. Finora diverse generazioni della famiglia Swarovsky hanno portato avanti questa tradizione dell’atelier.
La storia della famosissima Sacher Torte inizia nel 1832, quando Franz Sacher, pasticcere alla corte del principe austriaco von Metternich Winnesburg, a soli 16 anni ideò una delle torte più famose almondo. Oggi i segreti della torta Sacher originale sono gelosamente custoditi dalla pasticceria dell’Hotel Sacher di Vienna, che ne produce artigianalmente oltre 270.000 pezzi all’anno.
Ricetta della Sacher Torte:
Ingredienti per 10 porzioni:
– 150 gr di farina
– 150 gr di cioccolato fondente
– 150 gr di burro
– 150 gr di zucchero
– 5 uova.
farcitura:
80 g di marmellata di albicocche;
glassa di copertura:
100 gr cioccolato fondente, 70 gr di zucchero.
Preparazione: Sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente insieme a 2 cucchiai di acqua e lasciarlo raffreddare. Lavorare in una terrina il burro fino insieme allo zucchero, al cioccolato raffreddato, i tuorli d’uovo e i relativi albumi montati a neve. Setacciare sulla preparazione la farina e mescolare dall’alto verso il basso, avendo cura di amalgamare bene. Imburrare e infarinare una tortiera da 26 cm, versarvi dentro il composto, livellare la superficie e infornare a 150 gradi per 30 minuti. A cottura ultimata, lasciare raffreddare la torta e tagliarla in 2 dischi di uguale spessore. Spalmare su un disco la marmellata di albicocche e coprire con l’altro disco. Preparare la glassa facendo sciogliere in una casseruola, preferibilmente a bagnomaria, il cioccolato, l’acqua e lo zucchero, quindi spalmare sulla superficie della torta la glassa e farla solidificare a temperatura ambiente.
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Martina Campolongo, nata a Tarquinia il 20-9-1984, dopo aver conseguito il diploma di Maturità Classica si è laureata in Scienze e Tecniche della Comunicazione. Dal 16 ottobre 2007 è Giornalista Pubblicista.
Collabora con alcune riviste telematiche tra le quali Oltrepensiero e Civonline. E’ corrispondente del quotidiano Il Tempo ed il periodico Proposta. Le sue passioni sono scrivere e viaggiare. Il viaggio che più l’ha affascinata è stato quello in Egitto. |