“IL MIO POETA CON LA PENNA IN MANO” di Eleonora Bellini
Breve storia dei laboratori di poesia
condotti in una biblioteca pubblica
Il laboratorio di poesia della Sezione Ragazzi della Biblioteca Marazza di Borgomanero ha compiuto venti anni. L’esperienza iniziò nell’autunno del 1985, con ispirazione ed in atmosfera rodariane.
Questo per me, allora sufficientemente giovane ed entusiasta, fu fin troppo facile, sia per ragioni geografiche (Omegna, città natale di Gianni Rodari, era vicina); sia perché mi risultava familiare rievocare le filastrocche del poeta che sulle pagine de Il pioniere, La Via Migliore, Il Corriere dei Piccoli, avevano portato aria nuova nella mia infanzia, come in quella di tanti altri nati negli anni Cinquanta e Sessanta; sia, infine, perché Rodari mi era l’autore ideale per coinvolgere e rendere protagonisti gli utenti più giovani della biblioteca, attraverso un’attività creativa, giocosa e libera. Ne avevo già avuto esperienza, pur breve, negli anni dell’insegnamento alle elementari e alle medie.
I laboratori di poesia si sono poi radicati nel tempo, come attività quasi istituzionale fra le molte della biblioteca dei bambini e dei ragazzi e sono stati indirizzati sempre alle classi scolastiche, nell’ambito della programmazione delle diverse attività di invito alla lettura “inventate” dai bibliotecari.
Breve storia dei laboratori di poesia
condotti in una biblioteca pubblica
Il laboratorio di poesia della Sezione Ragazzi della Biblioteca Marazza di Borgomanero ha compiuto venti anni. L’esperienza iniziò nell’autunno del 1985, con ispirazione ed in atmosfera rodariane.
Questo per me, allora sufficientemente giovane ed entusiasta, fu fin troppo facile, sia per ragioni geografiche (Omegna, città natale di Gianni Rodari, era vicina); sia perché mi risultava familiare rievocare le filastrocche del poeta che sulle pagine de Il pioniere, La Via Migliore, Il Corriere dei Piccoli, avevano portato aria nuova nella mia infanzia, come in quella di tanti altri nati negli anni Cinquanta e Sessanta; sia, infine, perché Rodari mi era l’autore ideale per coinvolgere e rendere protagonisti gli utenti più giovani della biblioteca, attraverso un’attività creativa, giocosa e libera. Ne avevo già avuto esperienza, pur breve, negli anni dell’insegnamento alle elementari e alle medie.
I laboratori di poesia si sono poi radicati nel tempo, come attività quasi istituzionale fra le molte della biblioteca dei bambini e dei ragazzi e sono stati indirizzati sempre alle classi scolastiche, nell’ambito della programmazione delle diverse attività di invito alla lettura “inventate” dai bibliotecari.
Negli anni successivi l’attività proseguì collateralmente ad altre iniziative rodariane, che sfociarono poi nel convegno con mostra e pubblicazione Laboratorio per Rodari (testi di Carlo Carena, Eros Bellinelli, Roberto Cicala, Roberto Leydi; marionette e progetti di allestimento scenico per il Teatro di Gianni e Cosetta Colla, stampato a Novara nel 1991). La raccolta delle poesie e dei disegni dei bambini fu premiata con un quadernetto ad hoc, praticamente un manoscritto poi fotocopiato in un centinaio di esemplari, e recante lo stesso titolo del volumetto “adulto”, Laboratorio per Rodari, con il sottotitolo Il laboratorio della cicala.
Successivamente, in parte in seguito all’arricchimento derivatomi dagli interventi e dalle proposte degli stessi bambini, in parte anche esaudendo alcune richieste provenienti da insegnanti che frequentavano assiduamente i laboratori con le loro classi, le proposte di attività si ampliarono. Furono sperimentate alcune tecniche, soprattutto acrostici, mesostici e calligrammi; fu istituito un breve percorso di “esplorazione poetica”, un manualetto per invitare i bambini a scrivere in versi – nel percorso c’erano: i suoni, i colori, le forme, le ricette della poesia –; furono proposte filastrocche a tema (le storie in versi e rime, le ricorrenze dell’anno, il tempo, la pace e la guerra (nel dicembre 1993 regalammo a tutti i nostri piccoli lettori il Calendario 1994 per un anno di pace , poesie e disegni di bambini a scandire il percorso dell’anno, mese per mese), i sentimenti e addirittura le figure geometriche – filastrocche, queste ultime, create ad hoc per una classe quinta elementare “nemica della geometria” – nonché il… riciclaggio dei rifiuti!
A partire dal 1999, tutti i testi poetici vengono esposti a fine anno scolastico nelle mostre del “Maggio dei Bambini”, insieme alle produzioni delle altre attività di invito alla lettura. Per un certo periodo anche un periodico locale, La voce del laghi, che poi cessò le pubblicazioni, ospitò in una sua pagina quindicinale, riservata ai lettori più piccoli, poesie e disegni provenienti dal nostro laboratorio. Da qualche anno, finalmente, superate alcune difficoltà economiche, abbiamo potuto raccogliere una scelta significativa di testi nei Quaderni della Sezione Ragazzi, a partire da Piccoli Libri e Piccole Rime (esaurito), fino al recentissimo I laboratori della fantasia.
Temi di successo dei più recenti laboratori di poesia sono stati “Bambini e poeti”, letture ad alta voce di testi poetici che hanno a protagonisti i bambini e poi scrittura di “poesie sul poeta” (naturalmente il poeta ideale dell’immaginario infantile o “profano”) da parte dei bambini stessi; “Libri in rima”, storie e romanzi raccontati in rima creando un testo collettivo; “Amori e colori”, dai versi d’amore colorati dei poeti famosi alle prime poesie d’amore scritte sui banchi della scuola media. A questo punto qualche esempio è d’obbligo, potrà esaudire un poco la curiosità di chi legge o stimolare l’iniziativa in chi volesse tentare l’esperienza nella propria classe o nella propria biblioteca:
SOGNI
Il poeta smise di poetare
perché era molto stanco.
Scriveva, scriveva e scriveva
senza rendersi conto della sua bravura.
Si addormentò,
cadde in un sogno un po’ cupo e un po’ lieto.
C’erano animali,
uomini noiosi o divertenti.
In quel sogno
tutti gli esseri umani andavano d’accordo.
Ad un tratto si svegliò,
si accorse di avere sognato,
ma il suo sogno non si era avverato.
Edoardo, classe V elementare
FELICE
Felice come il pesce
che salta nel mare,
come un delfino
che fa acrobazie,
come un bambino
che trova il gioco perso,
come la mamma
quando le nasce il bambino,
come un pittore
quando guarda il suo quadro.
Riccardo, classe IV elementare
LA STREGA DELLA MONTAGNA
dalla storia di Gloria Cecilia Diaz
C’era una volta Alina,
una strega piccolina
che non riusciva ad atterrare
e tutti gli alberi voleva tagliare.
“Se tutti gli alberi taglierai
l’ombra più non avrai,
spariranno i fiori e i frutti
e questi monti saranno brutti.
Tacerà il canto degli uccellini
e scapperanno gli scoiattolini”,
dissero, assai inorridite,
le vecchie streghe istruite.
Le insegnarono a volare
e la scopa volante a usare.
Dopo l’ultima lezione
Alina atterrò con precisione
e le streghe stupefatte
applaudirono come matte.
Testo collettivo scritto con una classe III Elementare
COLPO DI FULMINE
Eri qui, vicino a me,
con lo zaino sulle spalle.
Provai ad avvicinarmi a te,
ma non riuscii a fare due passi.
Mi rassegnai, guardando un’altra ragazza
che ti faceva la corte.
Così i colori dell’amore si spensero
e non fu più colpo di fulmine.
Gabriella, II media
Non c’è altro da aggiungere, se non forse un mio desiderio ed una mia speranza: che, al di là di ciò che, dei nostri laboratori di poesia, è stato documentato nelle pubblicazioni o che è apparso in mostra, possa rimanere nei bambini partecipanti la gioia e insieme la fatica – talvolta persino il dolore – di stare facendo e di avere fatto/scritto qualcosa di speciale. Perché è molto speciale poter creare immagini nuove, scrivere versi propri, esprimere sentimenti, usando le parole consuete e quotidiane in un modo diverso, nel modo della poesia, grazie alla quale quelle stesse parole divengono più vere e profonde e valgono incommensurabilmente di più.
Eleonora Bellini
BIBLIOTECA PUBBLICA E CASA DELLA CULTURA
FONDAZIONE ACHILLE MARAZZA
La Biblioteca dei Ragazzi :: Laboratori e Fantasia
ATTIVITA’ DI INVITO ALLA LETTURA
Novembre 2005 – Maggio 2006