DAL MONTENEGRO UN IMPEGNO SERIO E ISTITUZIONALE PER I DIRITTI AMBIENTALI
Oltrepensiero.it, nella sua filosofia di credere che all’interno di uno stesso contenitore, quale può essere un giornale, sia indispensabile dare spazio a voci diverse, affinchè la pluralità di intervento possa essere stimolo e momento di crescita intellettuale, culturale, di rispetto e di civile confronto, da il benvenuto ad Alessandro Rizzo, direttore della rivista Le Voci dell’Agorà, che, con il contributo di oggi, inizia la sua collaborazione anche con la nostra rivista, sul piano del suo stile, della sua ottica e del suo impegno sociale, come già dimostato con altre testate telematiche presenti nel Web. (La Redazione)
(Alessandro Rizzo) L’Europa sta inaugurando una nuova stagione: la ricerca di fonti di energia rinnovabile, sostenibile ed eco-compatibili. Un dato è chiaro, come ha sottolineato il ministro per lo sviluppo sostenibile svedese, Mona Sahlin, proponente il passaggio graduale ma completo in Svezia dall’utilizzo del greggio all’utilizzo e di fonti naturali entro 15 anni: l’aumento esponenziale del petrolio, in quanto risorsa disponibile ma esauribile, spinge a trovare altre soluzioni alla questione energetica. Non è solo questo il presupposto di fatto che rende necessario effettuare questo cambiamento. A chiedere, anche, la svolta radicale nel campo dell’energia, costruendo alternative possibili e non velleitarie, è la questione dell’eco-sostenibilità e del clima, ossia l’inquinamento come causa di aumenti della temperatura terrestre, di disastri ecologici e di squilibri socio-economici e ambientali. Aggiungerei anche, ovviamente, un fatto che, agli occhi del mondo, è un crimine contro l’umanità: la guerra preventiva e permanente ha generato un’occupazione militare dei territori liberi e indipendenti di paesi dotati ancora di risorse energetiche di tipo petrolifero. Tramite questa occupazione, causa di crimini efferati, è stato possibile per gli Stati Uniti, autore in primo piano di questa guerra, attingere a quelle risorse disponibili, risolvendo, così, gran parte della propria crisi energetica…
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Oltrepensiero.it, nella sua filosofia di credere che all’interno di uno stesso contenitore, quale può essere un giornale, sia indispensabile dare spazio a voci diverse, affinchè la pluralità di intervento possa essere stimolo e momento di crescita intellettuale, culturale, di rispetto e di civile confronto, da il benvenuto ad Alessandro Rizzo, direttore della rivista Le Voci dell’Agorà, che, con il contributo di oggi, inizia la sua collaborazione anche con la nostra rivista, sul piano del suo stile, della sua ottica e del suo impegno sociale, come già dimostato con altre testate telematiche presenti nel Web. (La Redazione)
(Alessandro Rizzo) L’Europa sta inaugurando una nuova stagione: la ricerca di fonti di energia rinnovabile, sostenibile ed eco-compatibili. Un dato è chiaro, come ha sottolineato il ministro per lo sviluppo sostenibile svedese, Mona Sahlin, proponente il passaggio graduale ma completo in Svezia dall’utilizzo del greggio all’utilizzo e di fonti naturali entro 15 anni: l’aumento esponenziale del petrolio, in quanto risorsa disponibile ma esauribile, spinge a trovare altre soluzioni alla questione energetica. Non è solo questo il presupposto di fatto che rende necessario effettuare questo cambiamento. A chiedere, anche, la svolta radicale nel campo dell’energia, costruendo alternative possibili e non velleitarie, è la questione dell’eco-sostenibilità e del clima, ossia l’inquinamento come causa di aumenti della temperatura terrestre, di disastri ecologici e di squilibri socio-economici e ambientali. Aggiungerei anche, ovviamente, un fatto che, agli occhi del mondo, è un crimine contro l’umanità: la guerra preventiva e permanente ha generato un’occupazione militare dei territori liberi e indipendenti di paesi dotati ancora di risorse energetiche di tipo petrolifero. Tramite questa occupazione, causa di crimini efferati, è stato possibile per gli Stati Uniti, autore in primo piano di questa guerra, attingere a quelle risorse disponibili, risolvendo, così, gran parte della propria crisi energetica…
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I fattori della necessità di uno sviluppo qualitativo della vita umana e un rispetto della sua integrità fisica e sociale determinano una presa di coscienza della centralità che le questioni ambientale, della razionale gestione delle risorse e della tutela del principio di sovranità responsabile delle popolazioni sulle proprie ricchezze, assumono negli ultimi decenni. Molti sono i Paesi che tentano di impostare politiche di sviluppo energetico alternativo, ma nessun Paese ha ancora adottato dichiarazioni e principi legislativi fondativi, indirizzati a rendere esecutivo un impegno forte e costruttivo sul fronte ambientale e della tutela del diritto a benestare in un ambito eco-compatibile e umanamente sostenibile. Nessuno, dicevamo, tranne uno: il Montenegro. La repubblica indipendente, federata alla Serbia, di novella formazione, ha ultimamente licenziato il testo della propria Costituzione, in cui è stato inserito un precetto che è un vero e proprio invito vincolante per i governi futuri a prendere in seria considerazione misure e provvedimenti politici, finalizzati alla tutela del progresso in senso ecologicamente sostenibile. L’articolo 1 della Carta recita infatti: Il Montenegro è uno stato democratico, sociale ed ecologico. E’ un impegno preciso, quello assunto dal Montenegro, che vede in primo piano la volontà di uno stato, seppure piccolo, sono solamente 660.000 i suoi abitanti, di porre tra le priorità la costruzione di un percorso di progresso sostenibile, in cui siano elementi strutturali la gestione delle risorse naturali, l’azione per il riciclaggio, lo sviluppo della ricerca di sostanze sostenibili e del loro impiego, nonchè, infine, la garanzia della diversità biologica, della preservazione del territorio e la valutazione degli impatti sulla società e sull’ambiente. Ma a rincarare questo nobile perseguimento di indirizzo politico legislativo è anche l’espressione presente nell’articolo 19 della Costituzione stessa, ossia la tutela del rapporto ecocompatibile tra uomo e natura e il diritto inalienabile dell’essere umano a vivere integrato nel proprio ambiente, nel proprio ecosistema.
Il Montenegro costituisce, così, un presupposto essenziale e fondamentale per procedere nel considerare l’ambiente non come elemento secondario, sacrificabile in nome dello sviluppo produttivo in senso quantitativo della cittadinanza, ma, anzi, come elemento prioritario per lo sviluppo socialmente sostenibile dell’umanità e della comunità: vilipendiate i diritti all’ambiente è sinonimo di vilipendio dei diritti dell’umano, ed è sinonimo di affidare una delega ai pochi, le case produttive industriali, il diritto assoluto di provvedere alla gestione delle risorse con ottiche finalizzate al profitto e alla ricerca del lucro.