ARCIGAY E LA DOTTRINA DELLA SPINA NEL FIANCO di Alessandro Rizzo

COME UN NUOVO,
LONTANO 18 APRILE

Europa 1945

I dati elettorali, seppur presentanti una situazione istituzionale con una maggioranza non forte come rappresentanza parlamentare, causa, questa, di forti difficoltà di governabilità per il futuro, la decisione verso un cambiamento economico, sociale, culturale, istituzionale, civile, da parte della cittadinanza nel suo complesso prevalente, è risultata comunque chiara e definita.
La scelta è stata importante, come testimoniano differenti sociologi e opinionisti, tanto da aver comparato il momento elettorale a un nuovo 18 aprile 1948, quando si dovette scegliere tra due blocchi differenti di schieramento politico e ideale, ossia il blocco conservatore cattolico democratico e quello comunista e progressista; blocchi  che determinavano scelte di schieramento a livello globale: se stare con l’URSS o con gli USA,  stare con il Patto Atlantico o aderire a un dialogo con le forze alternative a livello di scacchiere mondiale.

Il 9 aprile si è semplicemente scelto, come ha scritto giustamente Cordero, tra monarchia e repubblica: ossia continuare a sostenere l’imprescindibilità della democrazia costituzionale nata dalla Resistenza, ravvivandone i contenuti e darne prospettive ideali e future di grande portata; oppure, dare fiducia e consolidare un regime che, alle scelte a favore del Paese privilegia quelle a tutela di interessi privati e che ha il monopolio quasi totale dei mezzi di informazione.
 
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COME UN NUOVO,
LONTANO 18 APRILE

Europa 1945

I dati elettorali, seppur presentanti una situazione istituzionale con una maggioranza non forte come rappresentanza parlamentare, causa, questa, di forti difficoltà di governabilità per il futuro, la decisione verso un cambiamento economico, sociale, culturale, istituzionale, civile, da parte della cittadinanza nel suo complesso prevalente, è risultata comunque chiara e definita.
La scelta è stata importante, come testimoniano differenti sociologi e opinionisti, tanto da aver comparato il momento elettorale a un nuovo 18 aprile 1948, quando si dovette scegliere tra due blocchi differenti di schieramento politico e ideale, ossia il blocco conservatore cattolico democratico e quello comunista e progressista; blocchi  che determinavano scelte di schieramento a livello globale: se stare con l’URSS o con gli USA,  stare con il Patto Atlantico o aderire a un dialogo con le forze alternative a livello di scacchiere mondiale.

Il 9 aprile si è semplicemente scelto, come ha scritto giustamente Cordero, tra monarchia e repubblica: ossia continuare a sostenere l’imprescindibilità della democrazia costituzionale nata dalla Resistenza, ravvivandone i contenuti e darne prospettive ideali e future di grande portata; oppure, dare fiducia e consolidare un regime che, alle scelte a favore del Paese privilegia quelle a tutela di interessi privati e che ha il monopolio quasi totale dei mezzi di informazione.
 
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Ma il problema, ora, a elezioni concluse, tra le tante questioni che saranno sollevate come ordini del giorno della prossima agenda politica, risulta di grande rilievo sulla secolare tematica della laicità: quanto, ci si domanda, la politica può essere autonoma dalle ingerenze clericali e curialiste d’Oltretevere? Che, come abbiamo potuto notare durante la rovente campagna elettorale hanno condizionato, direttamente o indirettamente, i rispettivi programmi degli schieramenti coalizionali, dando espressi pareri su quali temi prediligere in una scelta tra le due realtà concorrenti.

PACS

I Patti di Solidarietà Sociale, i PACS, di matrice francese, vengono osteggiati da Santa Romana Chiesa perché considerati come attentati al concetto tradizionale di famiglia.  Altre tipologie di convivenza, non necessariamente eterosessuali od omosessuali, sono viste come fuori diritto naturale,( come se esistesse un diritto naturale in senso assoluto), e, pertanto, non tollerabili, non considerabili, non comprensibili, contrastabili perché forme di convivenza innaturali.

Esistono in Italia forme differenti di convivenza sociale, oltre a quelli di legame d’amore:  sono quelli basati su varie identità di affetti o altra tipologia di rapporto di mutua convivenza di mutuo aiuto. Credo che anche per queste tipologie di convivenza  si debbano  garantire diritti, oltre che doveri s’intende. per esempio il diritto alla successione,  alla comunione o alla separazione dei beni, all’assistenza sanitaria…

 

Arcigay si batte da sempre per estendere i diritti riservati alle coppie eterosessuali anche alle coppie omosessuali. Il tema dei PACS, pertanto, rientra a pieno titolo nel dibattito politico attuale: e rientra soprattutto nella considerazione che esiste una linea di demarcazione forte tra due impostazioni concettuali, quella maggiormente progressista, ossia laica e quindi aperta a ogni eventuale riforma dei sistemi giuridici in un’ottica di estensione delle garanzie e dei diritti a nuovi soggetti, in una chiave di interpretazione egualitaria delle cittadine e dei cittadini, prescindendo da ogni differenza di genere, sesso, etnia, religione, ideologia; e quella di stampo conservativo che considera esistente, appunto, un diritto assoluto morale e naturale, che prevede come immutabile il concetto di coppia e di famiglia, non comprendendo le nuove trasformazioni che la società propone e che, se comprese, non possono essere definibili come ostacoli al riconoscimento e al mantenimento dei diritti e delle garanzie per le altre persone.

Arcigay

Arcigay ha invitato, durante la campagna elettorale, a contrastare Berlusconi e la Casa delle Libertà, in quanto una riconferma  della compagine governativa attuale avrebbe comportato una vittoria di uno schieramento che congiunge il più viscerale antisemitismo con il più estenuante e disumano razzismo sessuale, nonchè la più retriva concezione di subordinazione assoluta della sovranità dello stato italiano rispetto alle potenze clericali curialiste e vaticaniste, spesso autrici di discorsi e di commenti alquanto influenzanti una buona parte dell’opinione pubblica italiana.  Ma Arcigay, nella sua direzione nazionale, il proprio parlamentino associativo, ha anche considerato di voler diventare, forte dei consensi che ha avuto ultimamente, con la lettera aperta ai leader del centrosinistra sui PACS, dove invitava fortemente L’Unione a riconsiderare questa scelta come scelta imprescindibile e non rinviabile, da inserirsi nel programma di governo e di maggioranza legislativa, la futura spina nel fianco della compagine di centrosinistra: vediamo se la strategia smuoverà certe reticenze ad approvare un passo necessario in avanti, per una conquista di civiltà e di progresso sociale.

mikronet

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