FATTI E POESIA a cura di Reno Bromuro

* FATTI: DAL 12 MAGGIO 1993 AL 14 MAGGIO 2002

* PARLIAMONE: INTERCETTAZIONI TELEFONICHE

* POESIA: PARLOTTIO DI PASSERI DI ENZO ZITO

Il Baricentro

Innanzitutto ben trovati, mi siete mancati. Mi auguro che dalla prossima settimana, visto che la quarta esplorazione forse la faranno mercoledì 10 p.v. per il 13, se tutto va bene, potrò ancora sedermi davanti al computer e stare in vostra compagnia; ed essendo molte le persone che si sono interessate dello stato di salute sia via e-mail sia telefonicamente le ringrazio tutte promettendo che appena in forma risponderò ad una ad una a tutti gli e-mail pervenuti.
Un abbraccio circolare con tutto l’amore che posso,

Reno

A Reno gli auguri più calorosi di tutta la redazione di Oltrepensiero.it per una pronta e definitiva guarigione. Il suo carattere indomito, nonostante tutto e la sua non più giovanissima età, non gli ha impedito di inviarci, in ogni caso, il suo contributo. 
Grazie Reno.

                                                                                                                      segue… *Fatti e Poesia*>



* FATTI: DAL 12 MAGGIO 1993 AL 14 MAGGIO 2002

* PARLIAMONE: INTERCETTAZIONI TELEFONICHE

* POESIA: PARLOTTIO DI PASSERI DI ENZO ZITO

Il Baricentro

Innanzitutto ben trovati, mi siete mancati. Mi auguro che dalla prossima settimana, visto che la quarta esplorazione forse la faranno mercoledì 10 p.v. per il 13, se tutto va bene, potrò ancora sedermi davanti al computer e stare in vostra compagnia; ed essendo molte le persone che si sono interessate dello stato di salute sia via e-mail sia telefonicamente le ringrazio tutte promettendo che appena in forma risponderò ad una ad una a tutti gli e-mail pervenuti.
Un abbraccio circolare con tutto l’amore che posso,

Reno

A Reno gli auguri più calorosi di tutta la redazione di Oltrepensiero.it per una pronta e definitiva guarigione. Il suo carattere indomito, nonostante tutto e la sua non più giovanissima età, non gli ha impedito di inviarci, in ogni caso, il suo contributo. 
Grazie Reno.

                                                                                                                      segue… *Fatti e Poesia*>

* FATTI:

08 maggio 1998: si continua a scavare nel fango, ormai solidificato, che ha invaso i centri abitati della valle del Sarno. I morti estratti superano i cento, il numero dei dispersi è imprecisato. Intanto, il governo dichiara lo stato di calamità nelle tre province campane e stanzia i primi cinquanta miliardi. A Quindici, la Marina americana allestisce un campo per gli sfollati.

09 maggio 1998: nel ventennale dell’uccisione di Aldo Moro, si svolge alla Camera la commemorazione ufficiale dello statista, cui prende parte il capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro che ricorda la figura dello scomparso e i suoi obiettivi politici. Scalfaro si chiede chi si celava dietro gli esecutori materiali del delitto, in quanto una mente politica non è ancora stata scoperta e permangono molti misteri.

10 maggio 2000: le dichiarazioni sulla riforma della Sanità fatte dal neoministro Umberto Veronesi provocano molte polemiche. Veronesi critica duramente la riforma Bindi, che ha imposto ai medici la scelta fra pubblico e privato, aprendo un altro fronte di polemica nella maggioranza di governo.

11 maggio 2001: muore Turi Ferro, grande interprete di teatro e uno dei più longevi attori italiani, muore all’età di 80 anni. Era stato uno degli interpreti prediletti di Lina Wertmuller; avrebbe dovuto partecipare al nuovo film di Roberto Benigni, Pinocchio.

12 maggio 1993: Michele Zaza, boss della camorra è arrestato a Nizza; la sua telefonata, per sapere se la squadra del suo cuore aveva vinto o perso ha permesso alle forze dell’ordine d’intercettare la provenienza e, quindi, la cattura. Franco Nobili, presidente dell’IRI, è arrestato a Roma per corruzione e violazione del finanziamento pubblico dei partiti. Il 15, dopo le sue dimissioni, sarà nominato presidente dell’IRI Romano Prodi.

13 maggio 1999: si svolgono le elezioni, a camere riunite del Presidente della Repubblica. Carlo Azeglio Ciampi è eletto al primo scrutinio; Giuliano Amato lo sostituirà al Ministero del tesoro. Un’ampia maggioranza di senatori, deputati e delegati regionali ha riversato i propri voti nelle urne di Palazzo Montecitorio permettendo l’elezione del decimo Presidente della Repubblica italiana. Carlo Azeglio Ciampi, nato a Livorno il 9 dicembre 1920: nel 1946 impiegato alla Banca D’Italia, dal 1979 al 1993 ne diventa il Governatore. Nel 1993-94 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio.

Un anno dopo si celebra la beatificazione dei due pastorelli,cui apparve la Madonna nel 1917, papa Giovanni Paolo II ha affidato al Cardinale Sodano il compito di rivelare per la prima volta il terzo segreto della Madonna di Fatima, i primi due profetizzavano la guerra mondiale e l’avvento del comunismo e furono resi noti da Suor Lucia, l’unica testimone delle apparizioni ancora oggi in vita, nel 1940. Il terzo segreto sembra che riguardi il secolo appena trascorso e le sofferenze che i sistemi atei hanno inflitto alla Chiesa. La Madonna nel 1917 indicò ai pastorelli la visione di un vescovo vestito di bianco che cammina faticosamente verso la croce e cade a terra come morto per i colpi di arma da fuoco. Parole che inevitabilmente riportano alla mente l’attentato al Papa del 13 maggio 1981: Papa Wojtila disse subito che quel giorno una mano divina aveva deviato la pallottolla partita dalla pistola di Ali Agca.

14 maggio 2002: le stime preliminari dell’Istat riguardo all’andamento economico del primo trimestre dell’anno dicono che il PIL (Prodotto Interno Lordo) è aumentato solo dello 0,1% rispetto al primo trimestre del 2001 e dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, contrariamente alle previsioni del Governo che ne ipotizzavano una crescita almeno del 2,3%.
* PARLIAMONE:

INTERCETTAZIONI TELEFONICHE E CONVALIDE DELLE CONDANNE SOSPESE

Da quando ho rimesso piedi in casa dopo i continui andata e ritorno dall’ospedale, non ho sentito che polemiche, alcune sterile, altre giuste,che nella loro “pomposità” risuonano ancora e sbalzano da una stazione televisiva all’altra e da un giornale all’altro. Cominciamo con un fatto di cronaca: «Previti condannato, si presenta al carcere di Rebibbia a Roma per scontare la sua pena; ma scarcerato, nel pomeriggio per l’età avanzata?
Antonio Di Pietro, ora deputato al Parlamento ed ex Procuratore, ci ricorda:
«La sesta sezione della Cassazione ha stabilito che Previti ha corrotto i giudici del caso Imi-Sir. La condanna è di sei anni. Previti è stato incarcerato nel pomeriggio a Rebibbia. La sentenza pone una seria questione sul piano politico ed istituzionale. E’ ormai appurato che l’ex presidente del Consiglio ha utilizzato Previti con il compito di corrompere giudici e che solo grazie alla prescrizione ha evitato condanna e carcere. I segretari dei partiti, sia di destra che di sinistra, non possono più ignorare una situazione che delegittima le istituzioni e quindi loro stessi. Il mandante della corruzione di giudici della Repubblica non può e non deve rappresentare più nessuno. Non può e non deve essere interlocutore dell’Unione per scelte fondamentali come l’elezione del presidente della Repubblica. Ancora oggi Berlusconi ha rilasciato questa dichiarazione: “Apprestiamoci a resistere alla sinistra, non arretreremo neanche di un passo”.
Ritengo che più che alla sinistra debba prepararsi a resistere ai processi che ancora lo aspettano insieme ai suoi sodali, ed anche all’opinione pubblica che, seppur lentamente, comincia a conoscere la verità».
Questa è la precisazione dell’ON. Di Pietro puramente soggettiva, che non può essere obiettiva, ma pensiamoci e parliamone.
Un’altra notizia bomba è quella che palesa l’affidamenti dei propri figli ad Annamaria Franzoni, la donna di Cogne, che si è messa a fare la Baby setter.
Ma, la notizia “bomba” del giorno sono le intercettazioni telefoniche che metterebbero in risalto il marcio che c’è nel campionato di calcio italiano, responsabili il direttore generale della Juventus e le sue telefonate intercettate. Durante la disputa di Venerdì 5 u.s. Enrico Mentana e i suoi ospiti a MATRIX hanno approfondito e scandagliato, rivoluzionando il problema e ricomponendolo logicamente, ma senza risolverlo; però hanno messo in risalto il marcio esistente nel mondo calcistico, perché ci sono cariche che creano conflitti d’interessi tra tutte le squadre più forti del campionato e i maggiori responsabili fanno parte del Club della Juve, dimenticando il vice presidente del Milan, che è anche dirigente della Federazione Calcio, ma il maggiore indiziato deve necessariamente essere la  squadra più forte del momento. Non è la prima volta, in ventinove anni in cui “la Vecchia Signora” ha vinto lo scudetto. E’ un caso, oppure una persecuzione per infangare gli scudetti vinti? E poi, siamo certi che quest’anno lo vincerà, visto che il Milan è a soli tre punti e basterebbe una piccola scivolata della “Vecchia Signora” perché dica addio al numero ventinove? Parliamone! Mi piacerebbe sapere il vostro parere, scrivetemi e ne parliamo.


* LA POESIA DELLA SETTIMANA:

PARLOTTIO DI PASSERI  di Enzo Zito

Enzo Zito aveva iniziato a scrivere da appena un lustro. La chiamata della poesia era stata tardiva, gli era giunta dopo aver lavorato tutta la vita a progettare costruzioni edilizie. Non aveva frequentato ambienti letterari, forse perché si era venuta a creare una situazione non molto ideale per gli scrittori, per non parlare dei poeti, liberati da troppo pesanti ipoteche in voga, forse squilibrati per la mancanza di punti di riferimento: ignorati dagli editori e da chi naviga svogliatamente in Internet vagliando i siti in parte graditi, ma in ogni caso tali da non fornire un criterio di giudizio. Forse, Enzo Zito, avendo letto che la poesia, in questi ultimi anni, è dispersa, «arrabattata», imbastita e ricucita, ha preferito misurarsi più direttamente con se stesso, ha scelto con maggiore libertà, ha prodotto testi affascinanti e colorici, immaginifici e arricchiti da metafore, valutabili su un metro più ampio che non è quello voluto dalla moda. Visto con quest’ottica ha arricchito la pluralità di segni che il lettore e lo studioso cerca per necessità creativa, o forse per evitare che sfuggano quelle immagini che domani potrebbero essere le stesse che più contano, navigando in un mare aperto in cui non è facile orientarsi subito sui fondali profondi e  rovinosi.

Da questo stato d’animo emerge motivato l’Enzo Zito della visione-realtà, modello della poetica che vorrebbe nel campo letterario e, forse, per se stesso; per non sentirsi chiuso in un’Arte scatologica.
La poetica di Zito è l’elemento metafisico rielaborato al lume di un’esistenza correlata al bene comune, ad una vita fatta per essere vissuta e all’incarnazione creaturale e alla creatività e centralità dell’esperienza del verbo poetico.
Il suo particolare classicismo, lo lega ad una filosofia creazionista e finalista, esempio massimo d’oggettivismo e razionalismo poetico da cui egli resta estraneo ai propri problemi, per addentrarsi in quelli del nostro tempo, ad una civiltà oggettivistica e irrazionale perché pone i significati nei fatti e non nelle idee.
Il divino, lo stoicismo e la scepsi, il complesso di rinunzia, l’arte povera; da questo insieme si genera la «Musa Cosmico – Naturalista» nei confronti dell’avversa contemporaneità e del suo inferno d’eccidi e barbarie. Quest’inferno lo fa Poeta naturalista ed altruista, mostrandoci il mondo che vorrebbe come quello dantesco volutamente rovesciato. Il punto comune col Sommo, nel sublime, pur capovolto, della poesia è la solitudine e la coscienza delle persone.
La piacevolezza per i contenuti realistici trasfigurati in «Arte maggiore» perché l’«Io creativo» e il «Sé razionale» raggiungono quell’equilibrio che ogni Artista dovrebbe raggiungere, superando la conflittualità degli opposti, per ricevere e… dare il meglio della produzione artistica, appunto, perché il lettore vi riconosca l’Arte maggiore, scevra da contenuti astratti, perché è evidente la giusta convinzione: «la poesia si fa con le parole, la musica con le note, la pittura con i colori», e non mettere in ombra ciò che i nostri padri sapevano, cioè che «la poesia non si fa soltanto con i suoni e la pittura non si fa unicamente col disegno e con i colori»
La lirica scelta questa settimana, nell’ultima strofe si appropria del carattere drammatico dell’esperienza e rendendo comunicativo l’io individuale manifesta la rivolta di Zito contro la condizione umana, che è alla base della sua ricerca artistica. In tutta la lirica, ma specialmente in quest’ultima strofe vi è l’antica componente simbolista, ricreata nel mito dei «passeri» che come l’uomo di oggi riescono a parlare solo all’alba, perché l’individuo puro, uomo della strada non si cura dell’altro uomo della strada: pover’uomo fatto di carne ed ossa non trascende e non fa sue la necessaria volontà dell’individualismo esistenziale.
Zito era in conflitto con la sua epoca, la viveva e la soffriva fino in fondo, in quanto la sentiva nella propria individuale specificità che coincide con il puro umano.


PARLOTTIO DI PASSERI

                          di Enzo Zito

Tace la voce dionisiaca
dell’antico    panico dio
che mi teneva
con la sua forza solare
salendo veloce il monte

Ora le mie parole
sanno di nulla 
              tenue ricordo
    di lontana vicinanza
Si perdono nel vento 
      parlottio all’aurora
                    di passeri

mikronet

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