PARLIAMONE: SCOMUNICHE E POMODORI

Gioconda
DOPO I RISULTATI ELETTORALI IN PAREGGIO,
L’INGORGO ISTITUZIONALE E LO SCANDALO
SUL CALCIO, IN ITALIA CI MANCAVA SOLTANTO
IL CODICE DA VINCI  CON I ROGHI, LE CROCIATE,
LE SCOMUNICHE, I CORTEI E … I POMODORI.

IL CODICE DA VINCI...MENTRE BRUCIA

 

LA NOTIZIA:

CODICE DA VINCI, LIBRO AL ROGO
CON LANCIO DI POMODORI

(AGI) – Ceccano (Fr), 20 maggio – Alle dodici in punto e’ stato bruciato, come annunciato nei giorni scorsi, il libro ‘Codice da Vinci’. La manifestazione di protesta, organizzata dai consiglieri comunali Stefano Gizzi e Massimo Ruspantini, di Alleanza Nazionale e Democrazia Cristiana, e’ avvenuta in Piazza del Municipio alla presenza di decine di giornalisti arrivati da ogni parte d’Europa.
I due politici hanno organizzato la simbolica protesta per esternare il loro disappunto verso la proiezione in Italia del tanto discusso omonimo film.
La decisione di Ruspantini
e Gizzi che parlano di due volte blasfemo e gravemente offensivo
 nei confronti di Gesù Cristo nostra unica Via, Verità, e Vita. Di fronte al ripugnante tentativo operato dal libro
e dal film di negare alla radice, con menzogne spudorate, i dogmi della nostra fede, riducendo il messaggio cristiano ad un thriller hollywoodiano, con la cerimonia pubblica abbiamo voluto rifiutare pubblicamente il messaggio pestifero che viene dal mondo del cinema, secondo cui si possono far soldi – e molti – oltraggiando Dio a la Sua santissima vita con calunnie irripetibili
. Non poteva non scatenare, una simile provocazione, l’ilarità della sinistra. E’ questa mattina, mentre le pagine ardevano sul selciato, la piazza della cittadina, si e’ trasformato in un campo di battaglia:
lancio di pomodori a tutto spiano tra le due fazioni ‘litiganti’.

Ceccano


DALL’ALTA VELOCITA’  AL MEDIOEVO

IL NUOVO GOVERNO, I TAV ED
IL CODICE DA VINCI

di Reno Bromuro

Un amico del Web, a proposito del nuovo governo scrive: «ho visto che come ministro per l’ambiente, o qualcosa di simile, c’è Pecoraro Scanio, ciò vuol dire addio TAV (anche se è nel progetto di accordo dell’Unione) e sicura e maggiore emarginazione economica-politica dell’Italia dall’Europa. Chi è cagion del suo mal pianga se stesso…».
Risponde Antonella Amelotti, responsabile della ML “I momenti di raccontare”: «vista la sicurezza delle nostre ferrovie, visto il territorio che com’è noto è davvero indicato per una linea ad alta velocità (stretto e lungo pieno di montagne), visto che pare sia fortemente ”indicato” per due delle più belle città d’arte italiane (Firenze e Bologna) che un treno passi sotto un patrimonio culturale ed architettonico inestimabile e visto che tu non ci hai il sedere sopra, ma in parecchi (Roma, quartiere dove abita mia cugina) ce lo avrebbero dovuto mettere, visto che dall’Europa ci si allontana con una politica folle come quella avuta sin qui (la prossima vedremo, ancora non sappiamo) e visto che è noto che un treno ad alta velocità è sicurissimo che passi proprio di fianco alla più affollata autostrada italiana (Milano – Napoli) con muraglioni ”altamanente sicuri” per il traffico automobilistico e viste tante, tante altre cosuccie mi auguro che, nonostante la TAV sia un programma dell’Unione, il nuovo ministro cerchi in tutti i modi possibili di non farla attuare. Ne dubito fortemente, ma me lo auguro con tutto il cuore».
Dall’alta velocità un salto nel Medioevo: A Ceccano, in provincia di Frosinone hanno messo al rogo Il Codice da Vinci. Libri bruciati in piazza. La memoria corre a pratiche e aberrazioni dei totalitarismi. Eppure non si parla del passato, ma di ciò che è accaduto sabato 20 maggio alle ore 12 nella piazza principale di Ceccano, un comune che conta ventiduemila abitanti. Oggetto del rogo il romanzo di Dan Brown, il «Codice Da Vinci», contro il quale il Vaticano ha cominciato una crociata. A sostenere la campagna di censura due consiglieri della Casa delle Libertà, Stefano Gizzi della Democrazia cristiana e Massimo Ruspandini di Alleanza Nazionale che hanno annunciato e messo in atto il rogo pubblico del libro.
Tra le tante contestazioni quella di Ivano Peduzzi capogruppo di Rifondazione Comunista alla Regione Lazio che ricorda l’affermazione della storia «I libri non devono essere mai bruciati, in nessun caso. Il rogo dei libri è stato sempre foriero delle peggiori disgrazie». L’Assessore regionale alla Cultura, Spettacolo e Sport, Giulia Rodano ha aggiunto «Un atto del genere offende i cittadini di tutta la nostra regione (Lazio) che quest’anno peraltro ha l’onere e l’ònore di ospitare numerose manifestazioni e iniziative per l’anno mondiale del libro».
Come se non bastassero le polemiche più accese e non ancora soddisfatti, si cerca di tirare nella rete anche Umberto Eco, come riferisce l’ANSA – FIRENZE, 19 MAGGIO. Il celebre filologo si libera e si tira fuori con poche parole: ”Dan Brown è un mestatore che diffonde false notizie. Ha sentenziato il filologo sull’autore de “Il Codice da Vinci”. Eco è stato invitato, a mezzo stampa, dal Sindaco di Vinci per un incontro tra lui e Dan Brown. «Neanche morto – dice Eco – Andrò a Vinci in altra occasione, quando ci sia uno scrittore». «Fanno male – prosegue – quelli che per lanciare il Codice Tribuziano a Milano lo chiamano Codice Svelato: per vendere Leonardo vero si sfruttano Leonardi falsi».



Gioconda
DOPO I RISULTATI ELETTORALI IN PAREGGIO,
L’INGORGO ISTITUZIONALE E LO SCANDALO
SUL CALCIO, IN ITALIA CI MANCAVA SOLTANTO
IL CODICE DA VINCI  CON I ROGHI, LE CROCIATE,
LE SCOMUNICHE, I CORTEI E … I POMODORI.

IL CODICE DA VINCI...MENTRE BRUCIA

 

LA NOTIZIA:

CODICE DA VINCI, LIBRO AL ROGO
CON LANCIO DI POMODORI

(AGI) – Ceccano (Fr), 20 maggio – Alle dodici in punto e’ stato bruciato, come annunciato nei giorni scorsi, il libro ‘Codice da Vinci’. La manifestazione di protesta, organizzata dai consiglieri comunali Stefano Gizzi e Massimo Ruspantini, di Alleanza Nazionale e Democrazia Cristiana, e’ avvenuta in Piazza del Municipio alla presenza di decine di giornalisti arrivati da ogni parte d’Europa.
I due politici hanno organizzato la simbolica protesta per esternare il loro disappunto verso la proiezione in Italia del tanto discusso omonimo film.
La decisione di Ruspantini
e Gizzi che parlano di due volte blasfemo e gravemente offensivo
 nei confronti di Gesù Cristo nostra unica Via, Verità, e Vita. Di fronte al ripugnante tentativo operato dal libro
e dal film di negare alla radice, con menzogne spudorate, i dogmi della nostra fede, riducendo il messaggio cristiano ad un thriller hollywoodiano, con la cerimonia pubblica abbiamo voluto rifiutare pubblicamente il messaggio pestifero che viene dal mondo del cinema, secondo cui si possono far soldi – e molti – oltraggiando Dio a la Sua santissima vita con calunnie irripetibili
. Non poteva non scatenare, una simile provocazione, l’ilarità della sinistra. E’ questa mattina, mentre le pagine ardevano sul selciato, la piazza della cittadina, si e’ trasformato in un campo di battaglia:
lancio di pomodori a tutto spiano tra le due fazioni ‘litiganti’.

Ceccano


DALL’ALTA VELOCITA’  AL MEDIOEVO

IL NUOVO GOVERNO, I TAV ED
IL CODICE DA VINCI

di Reno Bromuro

Un amico del Web, a proposito del nuovo governo scrive: «ho visto che come ministro per l’ambiente, o qualcosa di simile, c’è Pecoraro Scanio, ciò vuol dire addio TAV (anche se è nel progetto di accordo dell’Unione) e sicura e maggiore emarginazione economica-politica dell’Italia dall’Europa. Chi è cagion del suo mal pianga se stesso…».
Risponde Antonella Amelotti, responsabile della ML “I momenti di raccontare”: «vista la sicurezza delle nostre ferrovie, visto il territorio che com’è noto è davvero indicato per una linea ad alta velocità (stretto e lungo pieno di montagne), visto che pare sia fortemente ”indicato” per due delle più belle città d’arte italiane (Firenze e Bologna) che un treno passi sotto un patrimonio culturale ed architettonico inestimabile e visto che tu non ci hai il sedere sopra, ma in parecchi (Roma, quartiere dove abita mia cugina) ce lo avrebbero dovuto mettere, visto che dall’Europa ci si allontana con una politica folle come quella avuta sin qui (la prossima vedremo, ancora non sappiamo) e visto che è noto che un treno ad alta velocità è sicurissimo che passi proprio di fianco alla più affollata autostrada italiana (Milano – Napoli) con muraglioni ”altamanente sicuri” per il traffico automobilistico e viste tante, tante altre cosuccie mi auguro che, nonostante la TAV sia un programma dell’Unione, il nuovo ministro cerchi in tutti i modi possibili di non farla attuare. Ne dubito fortemente, ma me lo auguro con tutto il cuore».
Dall’alta velocità un salto nel Medioevo: A Ceccano, in provincia di Frosinone hanno messo al rogo Il Codice da Vinci. Libri bruciati in piazza. La memoria corre a pratiche e aberrazioni dei totalitarismi. Eppure non si parla del passato, ma di ciò che è accaduto sabato 20 maggio alle ore 12 nella piazza principale di Ceccano, un comune che conta ventiduemila abitanti. Oggetto del rogo il romanzo di Dan Brown, il «Codice Da Vinci», contro il quale il Vaticano ha cominciato una crociata. A sostenere la campagna di censura due consiglieri della Casa delle Libertà, Stefano Gizzi della Democrazia cristiana e Massimo Ruspandini di Alleanza Nazionale che hanno annunciato e messo in atto il rogo pubblico del libro.
Tra le tante contestazioni quella di Ivano Peduzzi capogruppo di Rifondazione Comunista alla Regione Lazio che ricorda l’affermazione della storia «I libri non devono essere mai bruciati, in nessun caso. Il rogo dei libri è stato sempre foriero delle peggiori disgrazie». L’Assessore regionale alla Cultura, Spettacolo e Sport, Giulia Rodano ha aggiunto «Un atto del genere offende i cittadini di tutta la nostra regione (Lazio) che quest’anno peraltro ha l’onere e l’ònore di ospitare numerose manifestazioni e iniziative per l’anno mondiale del libro».
Come se non bastassero le polemiche più accese e non ancora soddisfatti, si cerca di tirare nella rete anche Umberto Eco, come riferisce l’ANSA – FIRENZE, 19 MAGGIO. Il celebre filologo si libera e si tira fuori con poche parole: ”Dan Brown è un mestatore che diffonde false notizie. Ha sentenziato il filologo sull’autore de “Il Codice da Vinci”. Eco è stato invitato, a mezzo stampa, dal Sindaco di Vinci per un incontro tra lui e Dan Brown. «Neanche morto – dice Eco – Andrò a Vinci in altra occasione, quando ci sia uno scrittore». «Fanno male – prosegue – quelli che per lanciare il Codice Tribuziano a Milano lo chiamano Codice Svelato: per vendere Leonardo vero si sfruttano Leonardi falsi».

mikronet

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