TERREMOTO IN INDONESIA, OLTRE 4.600 MORTI

10.000 i feriti. Ospedali al collasso, pieni anche gli obitori

Il sisma, di magnitudo 6,2 gradi della scala Richter, ha colpito
all’alba di ieri la regione della città di Yogyakarta, sull’isola di Giava

Terremoto Indonesia

Giacarta  (Adnkronos/Ign) – Sale di ora in ora il terribile bilancio del devastante terremoto di magnitudo 6,2 sulla scala Richter che l’altro ieri ha colpito l’isola indonesiana di Giava alle 05.53 del mattino, mentre la gente dormiva nelle proprie case (nel video Reuters le immagini del disastro tra danni, morti e feriti). Il bilancio, fornito dal Governo indonesiano, aggiorna il numero delle vittime a 4.611 ed il numero dei feriti a oltre 10.000. Il governo di Giacarta ha rivolto un appello perché siano inviati aiuti umanitari e personale per contribuire alle operazioni di soccorso. Ieri la Commissione europea ha annunciato l’invio di aiuti per un totale di 3 milioni di euro.

Intanto nuove scosse di terremoto si sono registrate ieri in Papua Nuova Guinea e Tonga. Al momento non si ha notizia di vittime o di danni materiali.

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10.000 i feriti. Ospedali al collasso, pieni anche gli obitori

Il sisma, di magnitudo 6,2 gradi della scala Richter, ha colpito
all’alba di ieri la regione della città di Yogyakarta, sull’isola di Giava

Terremoto Indonesia

Giacarta  (Adnkronos/Ign) – Sale di ora in ora il terribile bilancio del devastante terremoto di magnitudo 6,2 sulla scala Richter che l’altro ieri ha colpito l’isola indonesiana di Giava alle 05.53 del mattino, mentre la gente dormiva nelle proprie case (nel video Reuters le immagini del disastro tra danni, morti e feriti). Il bilancio, fornito dal Governo indonesiano, aggiorna il numero delle vittime a 4.611 ed il numero dei feriti a oltre 10.000. Il governo di Giacarta ha rivolto un appello perché siano inviati aiuti umanitari e personale per contribuire alle operazioni di soccorso. Ieri la Commissione europea ha annunciato l’invio di aiuti per un totale di 3 milioni di euro.

Intanto nuove scosse di terremoto si sono registrate ieri in Papua Nuova Guinea e Tonga. Al momento non si ha notizia di vittime o di danni materiali.

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Il sisma ha colpito l’antica Yogyakarta – l’epicentro è stato localizzato 25 chilometri a sud dalla città – e soprattutto l’area costiera meridionale di Bantul, dove i morti sono almeno 2.100 e le case distrutte sono 3mila. Per paura di un possibile tsunami, che poi non si è verificato, migliaia di persone sono fuggite con ogni mezzo dalla costa per rifugiarsi nelle aree dell’interno. In tutto si ritiene che almeno 200mila persone siano rimaste senza tetto.

Il terremoto di ieri l’altro è solo l’ultimo di una serie di sismi che si sono abbattuti nella regione indonesiana negli ultimi anni. Numerosi corpi sono allineati lungo le strade e il ministro della Sanità Siti Fadila Supari ha dato ordine di inviare squadre d’infermieri a raccoglierli. Gli ospedali non hanno ormai più capacità di accogliere e curare i feriti. ”Non abbiamo più letti disponibili all’interno dell’ospedale – spiegano i medici – siamo costretti a fare stendere i pazienti nei corridoi. Anche gli obitori sono pieni e non c’è posto per i cadaveri che vengono avvolti in lenzuola e allineati ai bordi delle strade”, concludono. Intanto, proseguono le operazione per trarre in salvo i sopravvissuti e recuperare i corpi sotto le macerie.
Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ieri si è recato nell’ospedale di Klaten, dove sono stati ricoverati decine di feriti. Gli esperti dibattono intanto se il terremoto sia legato all’accresciuta attività del vicino vulcano Merapi, che ha cominciato ad eruttare lava, ceneri e lapilli nelle ultime settimane.

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