I TUPAMAROS A TALMASSONS

 

Assessorato alla Cultura di Talmassons

Biblioteca Comunale

Kappa Vu Edizioni

Volevamo essere i Tupamaros


Volevamo essere i Tupamaros e altri racconti di pallone
di Paolo Patui (Kappa Vu Edizioni) si incontra ancora una volta con il pubblico Giovedi 26 ottobre, alle ore 20.30, nella Sala Polifunzionale (di fronte al Comune) di Talmassons (UD).
Introduranno i temi affrontati dai racconti di Patui Angelo Floramo (critico) e Gianluca Buttolo (illustratore).
Nel corso della serata interverrà insieme all’autore anche Ido Sgrazzutti (ex calciatore professionista).

Durante la presentazione verrà proiettato il dvd  “Quando a pallone si giocava in strada e i bambini eravamo noi” di Dorino Minigutti e Paolo Patui. Con gli interventi degli ex calciatori Beniamino Cancian, Giuseppe Del Zotto, Gianvito Geotti, Oriano Grop, Ezio Minigutti, Ido Sgrazzutti, Renato Valenti, Sandro Vanello.
I vostri figli devono continuare a pensare che il calcio è soprattutto un gioco. Un gioco che per qualcuno di loro saprà trasformarsi in qualcosa di importante. Ma solo per alcuni. Gli altri giochino, leggano e facciano leggere ai loro genitori i cinque racconti emozionanti e appassionanti di questo libro, in cui il pallone è l’occasione per imparare non tanto a conoscere le regole di uno sport quanto piuttosto quelle della vita.
(Dalla prefazione, Serse Cosmi)


 

Assessorato alla Cultura di Talmassons

Biblioteca Comunale

Kappa Vu Edizioni

Volevamo essere i Tupamaros


Volevamo essere i Tupamaros e altri racconti di pallone
di Paolo Patui (Kappa Vu Edizioni) si incontra ancora una volta con il pubblico Giovedi 26 ottobre, alle ore 20.30, nella Sala Polifunzionale (di fronte al Comune) di Talmassons (UD).
Introduranno i temi affrontati dai racconti di Patui Angelo Floramo (critico) e Gianluca Buttolo (illustratore).
Nel corso della serata interverrà insieme all’autore anche Ido Sgrazzutti (ex calciatore professionista).

Durante la presentazione verrà proiettato il dvd  “Quando a pallone si giocava in strada e i bambini eravamo noi” di Dorino Minigutti e Paolo Patui. Con gli interventi degli ex calciatori Beniamino Cancian, Giuseppe Del Zotto, Gianvito Geotti, Oriano Grop, Ezio Minigutti, Ido Sgrazzutti, Renato Valenti, Sandro Vanello.
I vostri figli devono continuare a pensare che il calcio è soprattutto un gioco. Un gioco che per qualcuno di loro saprà trasformarsi in qualcosa di importante. Ma solo per alcuni. Gli altri giochino, leggano e facciano leggere ai loro genitori i cinque racconti emozionanti e appassionanti di questo libro, in cui il pallone è l’occasione per imparare non tanto a conoscere le regole di uno sport quanto piuttosto quelle della vita.
(Dalla prefazione, Serse Cosmi)

Cinque racconti di calcio di ragazzi in Friuli che sarebbero piaciuti a Pasolini

(Gianni Mura, Repubblica)

Cinque racconti frutto di un’osmosi fra il gioco del pallone, la vita di un ragazzo e la società che cambia
(Valentina Mansutti, Gazzettino)

C’è la storia di una generazione nata alle soglie degli anni Sessanta che ha vissuto l’ingresso dell’italico popolo nel mondo del varietà televisivo. Patui racconta la sua generazione attraverso l’unico argomento universalmente condiviso: il calcio

(Alessandro Montello, Il Messaggero Veneto)

Paolo Patui racconta il rapporto masochistico con lo sport meno ‘sportivo’ in circolazione, vede una luce in fondo al tunnel anche nel più nero dei momenti, sa trovare proprio nella sconfitta il motivo per andare avanti

(Andrea Ioime, Il Friuli)

Forse non si tratta di cinque racconti, ma di un romanzo in cinque puntate.

A raccontarlo a spezzoni e singhiozzi ci pensa il protagonista di una storia, infarcita di calcio e di storia, nata sulle spiagge di Lignano in mezzo a un gruppo di ragazzini che si sentono importanti perché si fanno chiamare Tupamaros e nemmeno sanno chi sia Che Guevara e che finisce in mezzo a una sera di neve in cui si urla di gioia per la liberazione di Giuliana Sgrena e si finge di non sapere, o davvero non si sa, il resto. E il resto è Calipari che muore assieme al calcio.
In cinque racconti la vita del protagonista cresce e si modifica come il mondo che gli sta accanto e non solo. Bambino ribelle assieme a un gruppo di amici ribelli anch’essi (Volevamo essere i Tupamaros), si imbatte, presto o tardi che sia, nei primi turbamenti d’amore e di politica, non appena si rende conto che il calcio conta nella vita meno di quello che conti la vita stessa (Chiquito dieci e lode). E poi arrivano gli anni di piombo, e Moro rapito chissà se per gioco o per davvero e una partita da giocare proprio nel giorno della strage di via Fani (Abitualmente non vestivamo Marzotto), preambolo forse inevitabile agli anni del silenzio e dei tradimenti in cui la vita si riempie non più di passioni per la storia e gli eventi (l’allunaggio del primo racconto, il golpe cileno in Ciquito, gli anni di piombo del terzo episodio) semmai solo per l ‘impresa azzurra dell’82, in cui le passioni, le paure e le rabbie vere stanno altrove, perché qui in Italia paiono del tutto desaparecide.
E si chiude infine il viaggio nei nostri giorni, quando giocare a calcio sul serio non si può più, per gli anni, i dolori e il tempo trascorso. Da calciatore ad allenatore, il protagonista della storia guarda i suoi ragazzi giocare a calcio in mezzo alla neve, su un campo dove ormai non ci sono più righe, né aree, né dentro né fuori. E capisce che solo così, lontano dalle regole convenzionali, liberi dal conteggio dei gol e di quanti palleggi sai fare, il calcio può essere salvato. E forse non solo il calcio.

Paolo Patui
fa l’insegnante pur avendo ancora molte cose da imparare. Si è innamorato del teatro dopo aver studiato e conosciuto l’opera di Luigi Candoni e dopo aver in qualche modo partecipato alle imprese con cui il Centro Servizi e Spettacoli rinnovò la scena teatrale udinese, pubblicando qualche libro, azzardando qualche regia, fino a scrivere assieme a Elio Bartolini il testo di Bigatis: storie di donne friulane in filanda. Con Elio si è anche divertito a tradurre in friulano le puntate televisive di Berto Lôf e della Pimpa; con il Teatro Incerto invece si è divertito a tradurre e adattare in friulano Maratona di New York. Collabora da diversi anni come autore con la sede regionale della RAI, firmando le due serie dell’Alfabeto Friulano delle rimozioni e scrivendo i testi di Nufcent venti puntate televisive che raccontano attraverso immagini e filmati d’epoca la storia del ‘900 friulano. Dopo aver pubblicato il suo primo romanzo Le ultime volte, edito dalla Forum, ha messo insieme questi cinque racconti dedicati al gioco del pallone. Scrive e legge a proposito di tutto quello che lo appassiona. Ultimamente spera di non diventare famoso. Soprattutto dopo morto.

Mauro Daltin – Ufficio Stampa Kappa Vu
via Bertiolo 4 – 33100 Udine
Tel: 0432530540 Fax: 0432530140
www.kappavu.it (catalogo on line)
www.kappavu.net (info casa editrice)
ufficiostampa@kappavu.net

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